La medicina della procreazione dispone di tecniche per cercare di realizzare quello che il dominio della volontà chiede ma, nel fornire una risposta del tutto somatica ad un problema anche soggettivo, rischia di operare una scissione tra aspetti fisiologici e psichici della procreazione. La soppressione del sintomo attraverso la PMA pone in secondo piano, ma non elimina affatto , il nodo della infertilità. La ricerca si è sviluppata con l’obiettivo principale di esplorare alcuni aspetti psicologici che maggiormente caratterizzano il passaggio alla genitorialità nel confronto tra PMA e procreazione “naturale”. Si è fatto riferimento all’eventuale presenza di segni psicopatologici (sintomi depressivi e/o ansiosi), e alle caratteristiche qualitative delle rappresentazioni materne e paterne, relative al bambino, a sé, al partner, ai propri genitori, che si sviluppano nel corso della gravidanza. A tale scopo è stato ideato un piano di ricerca longitudinale, che ha seguito le coppie genitoriali PMA dal 7°-8° mese di gravidanza fino al 3° mese dopo il parto.
P. Fagandini, F. Monti, F. Agostini, R. Fava, G.B. La Sala (2006). La complessità della genitorialità: Esperienza materna e paterna tra sterilità e procreazione. MILANO : Guerini e Associati.
La complessità della genitorialità: Esperienza materna e paterna tra sterilità e procreazione
MONTI, FIORELLA;AGOSTINI, FRANCESCA;
2006
Abstract
La medicina della procreazione dispone di tecniche per cercare di realizzare quello che il dominio della volontà chiede ma, nel fornire una risposta del tutto somatica ad un problema anche soggettivo, rischia di operare una scissione tra aspetti fisiologici e psichici della procreazione. La soppressione del sintomo attraverso la PMA pone in secondo piano, ma non elimina affatto , il nodo della infertilità. La ricerca si è sviluppata con l’obiettivo principale di esplorare alcuni aspetti psicologici che maggiormente caratterizzano il passaggio alla genitorialità nel confronto tra PMA e procreazione “naturale”. Si è fatto riferimento all’eventuale presenza di segni psicopatologici (sintomi depressivi e/o ansiosi), e alle caratteristiche qualitative delle rappresentazioni materne e paterne, relative al bambino, a sé, al partner, ai propri genitori, che si sviluppano nel corso della gravidanza. A tale scopo è stato ideato un piano di ricerca longitudinale, che ha seguito le coppie genitoriali PMA dal 7°-8° mese di gravidanza fino al 3° mese dopo il parto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.