La pubblicazione del World Health Report 2000 ha messo in evidenza il concetto di responsiveness come indicatore di performance dei sistemi sanitari. Questo indicatore fa riferimento alla capacità di un sistema sanitario di rispondere alle legittime aspettative dei pazienti su aspetti delle cure mediche che non sono direttamente attinenti al miglioramento delle loro condizioni di salute. In letteratura esistono studi che indagano come caratteristiche socioeconomiche standard, quali ad esempio il reddito o l’istruzione, influiscano sul modo in cui i pazienti valutano la responsiveness dei sistemi sanitari, ma non sono ancora state svolte indagini relative al rapporto tra la frequenza di utilizzo dei servizi sanitari da parte dei pazienti e la valutazione della responsiveness delle strutture ospedaliere. Questo studio colma la lacuna analizzando un campione rappresentativo di circa 2500 pazienti ricoverati in 9 ospedali dell’Emilia-Romagna, ai quali è stato richiesto di valutare 29 differenti aspetti relativi alla qualità delle cure, aspetti che possono essere ricondotti a 6 domini di responsiveness (comunicazione, privacy, dignità, tempi di attesa, supporto sociale e qualità delle strutture). I dati sono stati raccolti tramite un questionario a cura dell’Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale dell’Emilia-Romagna (Assr) nel periodo gennaio 2010-dicembre 2012. I risultati dello studio suggeriscono che i pazienti già ricoverati negli ultimi 5 anni nello stesso reparto dove sono attualmente ricoverati riportano una valutazione migliore della responsiveness rispetto ai pazienti mai ricoverati in quel reparto, anche se questo effetto è statisticamente significativo solo per i pazienti ricoverati negli ultimi 6 mesi. Più in generale, la definizione di un metodo appropriato di analisi della responsiveness a livello di singola struttura ospedaliera può consentire una più mirata definizione degli ambiti in cui intervenire con investimenti in formazione specifica del personale nonché di adeguamento delle caratteristiche strutturali che possono incidere negativamente sulla percezione dei pazienti.

Silvana Robone, Gianluca Fiorentini, Maria Augusta Nicoli, Stefania Rodella (2014). La responsiveness dei sistemi sanitari: un’analisi empirica sull’assistenza ospedaliera nel Servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna. POLITICHE SANITARIE, 15, 171-184 [10.1706/1710.18644].

La responsiveness dei sistemi sanitari: un’analisi empirica sull’assistenza ospedaliera nel Servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna

ROBONE, SILVANA MARIA;FIORENTINI, GIANLUCA;
2014

Abstract

La pubblicazione del World Health Report 2000 ha messo in evidenza il concetto di responsiveness come indicatore di performance dei sistemi sanitari. Questo indicatore fa riferimento alla capacità di un sistema sanitario di rispondere alle legittime aspettative dei pazienti su aspetti delle cure mediche che non sono direttamente attinenti al miglioramento delle loro condizioni di salute. In letteratura esistono studi che indagano come caratteristiche socioeconomiche standard, quali ad esempio il reddito o l’istruzione, influiscano sul modo in cui i pazienti valutano la responsiveness dei sistemi sanitari, ma non sono ancora state svolte indagini relative al rapporto tra la frequenza di utilizzo dei servizi sanitari da parte dei pazienti e la valutazione della responsiveness delle strutture ospedaliere. Questo studio colma la lacuna analizzando un campione rappresentativo di circa 2500 pazienti ricoverati in 9 ospedali dell’Emilia-Romagna, ai quali è stato richiesto di valutare 29 differenti aspetti relativi alla qualità delle cure, aspetti che possono essere ricondotti a 6 domini di responsiveness (comunicazione, privacy, dignità, tempi di attesa, supporto sociale e qualità delle strutture). I dati sono stati raccolti tramite un questionario a cura dell’Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale dell’Emilia-Romagna (Assr) nel periodo gennaio 2010-dicembre 2012. I risultati dello studio suggeriscono che i pazienti già ricoverati negli ultimi 5 anni nello stesso reparto dove sono attualmente ricoverati riportano una valutazione migliore della responsiveness rispetto ai pazienti mai ricoverati in quel reparto, anche se questo effetto è statisticamente significativo solo per i pazienti ricoverati negli ultimi 6 mesi. Più in generale, la definizione di un metodo appropriato di analisi della responsiveness a livello di singola struttura ospedaliera può consentire una più mirata definizione degli ambiti in cui intervenire con investimenti in formazione specifica del personale nonché di adeguamento delle caratteristiche strutturali che possono incidere negativamente sulla percezione dei pazienti.
2014
Silvana Robone, Gianluca Fiorentini, Maria Augusta Nicoli, Stefania Rodella (2014). La responsiveness dei sistemi sanitari: un’analisi empirica sull’assistenza ospedaliera nel Servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna. POLITICHE SANITARIE, 15, 171-184 [10.1706/1710.18644].
Silvana Robone; Gianluca Fiorentini; Maria Augusta Nicoli; Stefania Rodella
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