Era il 17 settembre 1974 quando, in risposta alla crisi petrolifera del 1973, il Consiglio europeo muoveva i primi passi nel settore della politica energetica. Nei quasi quarant’anni che separano questi primi contributi normativi dalle attuali articolate politiche europee in materia di energia, l’impegno dell’Unione Europea per far fronte a quella che è diventata una delle più urgenti sfide del nostro tempo si è progressivamente rafforzato. In particolare, accanto a misure di promozione delle fonti di energia rinnovabile, l’Unione Europea ha dimostrato una costante attenzione nei confronti della razionalizzazione degli usi energetici. A fronte di un tale innegabile impegno, si riscontra però anche una progressiva assimilazione dei due concetti di efficienza energetica e di risparmio energetico che, da distinti, hanno finito per essere usati interscambiabilmente come sinonimi, con il risparmio energetico gradualmente ricompreso nell’efficienza energetica. Ricordando che tecnicamente con efficienza energetica si intende l’utilizzo di minori quantità di energia mantenendo un livello equivalente di attività o di servizi economici, mentre risparmio energetico è un concetto più ampio, che comprende anche la riduzione del consumo mediante cambiamenti di comportamento o una diminuzione dell’attività economica (COM(2011)109), il presente articolo si propone di ripercorrere ed analizzare le principali tappe del percorso che ha portato ad una commistione ed assimilazione tra i due concetti a livello dell'Unione Europea. Verranno quindi indagate ragioni e possibili conseguenze di un tale fenomeno, soprattutto nell’ottica della transizione verso modelli di sviluppo effettivamente sostenibili.

F. Volpe (2012). Risparmio energetico ed efficienza energetica nell’Unione Europea: una confusione insostenibile. RIVISTA GIURIDICA DELL'AMBIENTE, XXVII, 138-150.

Risparmio energetico ed efficienza energetica nell’Unione Europea: una confusione insostenibile

VOLPE, FRANCESCA
2012

Abstract

Era il 17 settembre 1974 quando, in risposta alla crisi petrolifera del 1973, il Consiglio europeo muoveva i primi passi nel settore della politica energetica. Nei quasi quarant’anni che separano questi primi contributi normativi dalle attuali articolate politiche europee in materia di energia, l’impegno dell’Unione Europea per far fronte a quella che è diventata una delle più urgenti sfide del nostro tempo si è progressivamente rafforzato. In particolare, accanto a misure di promozione delle fonti di energia rinnovabile, l’Unione Europea ha dimostrato una costante attenzione nei confronti della razionalizzazione degli usi energetici. A fronte di un tale innegabile impegno, si riscontra però anche una progressiva assimilazione dei due concetti di efficienza energetica e di risparmio energetico che, da distinti, hanno finito per essere usati interscambiabilmente come sinonimi, con il risparmio energetico gradualmente ricompreso nell’efficienza energetica. Ricordando che tecnicamente con efficienza energetica si intende l’utilizzo di minori quantità di energia mantenendo un livello equivalente di attività o di servizi economici, mentre risparmio energetico è un concetto più ampio, che comprende anche la riduzione del consumo mediante cambiamenti di comportamento o una diminuzione dell’attività economica (COM(2011)109), il presente articolo si propone di ripercorrere ed analizzare le principali tappe del percorso che ha portato ad una commistione ed assimilazione tra i due concetti a livello dell'Unione Europea. Verranno quindi indagate ragioni e possibili conseguenze di un tale fenomeno, soprattutto nell’ottica della transizione verso modelli di sviluppo effettivamente sostenibili.
2012
F. Volpe (2012). Risparmio energetico ed efficienza energetica nell’Unione Europea: una confusione insostenibile. RIVISTA GIURIDICA DELL'AMBIENTE, XXVII, 138-150.
F. Volpe
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