Negli ultimi anni si è imposta all’attenzione della comunità scientifica una nuova « super disciplina », la scienza della sostenibilità (sustainability science), basata su un approccio integrato e transdisciplinare capace di sfruttare i collegamenti tra le scienze economiche, sociali, giuridiche, politiche, ambientali mantenendo una visione globale ma da diverse prospettive. La finalità è quella di sviluppare un supporto teoretico e decisionale efficace per affrontare la crisi sistemica nella quale si trova immersa l’umanità con le proprie (sovra)strutture artificiali insieme al sistema terra con i suoi servizi ecosistemici. Tale approccio, che sta assumendo sempre più importanza sia a livello teorico che pratico, postula quindi la transdisciplinarietà come metodologia fondamentale per analizzare le interazioni dinamiche tra sistemi naturali, sociali ed economici e comprendere i modi migliori per gestirle ed indirizzarle positivamente verso il traguardo della sostenibilità. Se è infatti vero, come ci insegnano le leggi della termodinamica, che in un mondo come il nostro ricco di risorse limitate, non può esistere una crescita illimitata, allora il paradigma della sostenibilità sembra l’unica strada percorribile per uscire dall’attuale crisi. Osservando tale crisi con la lente della transdisciplinarietà, risulta chiaro che ad essere entrati in sofferenza sono non soltanto il sistema finanziario e quello economico, ma anche quello ambientale, sociale e politico. Ponendoci allora ad un livello dialogante in grado di riconoscere il valore dei contributi delle diverse discipline, dobbiamo considerarci scienziati della sostenibilità ancor prima che giuristi nell’analizzare la crisi attuale ed allo stesso tempo riconosciamo l’importanza del contributo giuridico per la sostenibilità. fatti, dal momento che « Unless law is made sustainable, it protects unsustainable conduct » (S. Westerlund), una regolazione per la sostenibilità sembra imporsi quale momento fondamentale del percorso verso una società realmente sostenibile. Finora vi sono state regolazioni frammentarie e non organiche, ciò di cui abbiamo bisogno adesso è un sistema di regolazione per la sostenibilità. Nel presente articolo ci proponiamo quindi di delineare un primo quadro concettuale ed operativo entro il quale la scienza della sostenibilità e la necessità di regolazione per la sostenibilità prendono corpo e si sostanziano.

M. Montini, F. Volpe (2011). La scienza della sostenibilità e la necessità di regolazione. RIVISTA GIURIDICA DELL'AMBIENTE, XXVI, 157-166.

La scienza della sostenibilità e la necessità di regolazione

VOLPE, FRANCESCA
2011

Abstract

Negli ultimi anni si è imposta all’attenzione della comunità scientifica una nuova « super disciplina », la scienza della sostenibilità (sustainability science), basata su un approccio integrato e transdisciplinare capace di sfruttare i collegamenti tra le scienze economiche, sociali, giuridiche, politiche, ambientali mantenendo una visione globale ma da diverse prospettive. La finalità è quella di sviluppare un supporto teoretico e decisionale efficace per affrontare la crisi sistemica nella quale si trova immersa l’umanità con le proprie (sovra)strutture artificiali insieme al sistema terra con i suoi servizi ecosistemici. Tale approccio, che sta assumendo sempre più importanza sia a livello teorico che pratico, postula quindi la transdisciplinarietà come metodologia fondamentale per analizzare le interazioni dinamiche tra sistemi naturali, sociali ed economici e comprendere i modi migliori per gestirle ed indirizzarle positivamente verso il traguardo della sostenibilità. Se è infatti vero, come ci insegnano le leggi della termodinamica, che in un mondo come il nostro ricco di risorse limitate, non può esistere una crescita illimitata, allora il paradigma della sostenibilità sembra l’unica strada percorribile per uscire dall’attuale crisi. Osservando tale crisi con la lente della transdisciplinarietà, risulta chiaro che ad essere entrati in sofferenza sono non soltanto il sistema finanziario e quello economico, ma anche quello ambientale, sociale e politico. Ponendoci allora ad un livello dialogante in grado di riconoscere il valore dei contributi delle diverse discipline, dobbiamo considerarci scienziati della sostenibilità ancor prima che giuristi nell’analizzare la crisi attuale ed allo stesso tempo riconosciamo l’importanza del contributo giuridico per la sostenibilità. fatti, dal momento che « Unless law is made sustainable, it protects unsustainable conduct » (S. Westerlund), una regolazione per la sostenibilità sembra imporsi quale momento fondamentale del percorso verso una società realmente sostenibile. Finora vi sono state regolazioni frammentarie e non organiche, ciò di cui abbiamo bisogno adesso è un sistema di regolazione per la sostenibilità. Nel presente articolo ci proponiamo quindi di delineare un primo quadro concettuale ed operativo entro il quale la scienza della sostenibilità e la necessità di regolazione per la sostenibilità prendono corpo e si sostanziano.
2011
M. Montini, F. Volpe (2011). La scienza della sostenibilità e la necessità di regolazione. RIVISTA GIURIDICA DELL'AMBIENTE, XXVI, 157-166.
M. Montini; F. Volpe
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