Il saggio tematizza globalmente il pensiero dello scrittore drammaturgo francese Antonin Artaud - dialogando con i suoi interpreti più illustri da Blanchot a Derrida, da Bataille a Susan Sontag - partendo dalle sue originarie posizioni surrealiste fino a giungere all'instaurarsi, nel suo stesso pensiero, di una Weltanschauung sempre più nichilista che coinvolge non solo le concezioni artistiche, letterarie e teatrali dello scrittore stesso, ma altresì la sua vita (attraversata dalle esperienze estreme della droga e della reclusione manicomiale) e in generale, di conseguenza l'esistenza dell'uomo contemporaneo. In questa prospettiva, tale saggio mette criticamente in luce "grandezze" e "limiti" della visione di una delle personalità più radicali e profonde della cultura del XX secolo.
De Paz Alfredo (2006). Surrealismo, nichilismo, male di vivere. "Grandezza" e "limiti" del pensiero di Artaud. CULTURE TEATRALI, 11, 197-230.
Surrealismo, nichilismo, male di vivere. "Grandezza" e "limiti" del pensiero di Artaud
DE PAZ, ALFREDO
2006
Abstract
Il saggio tematizza globalmente il pensiero dello scrittore drammaturgo francese Antonin Artaud - dialogando con i suoi interpreti più illustri da Blanchot a Derrida, da Bataille a Susan Sontag - partendo dalle sue originarie posizioni surrealiste fino a giungere all'instaurarsi, nel suo stesso pensiero, di una Weltanschauung sempre più nichilista che coinvolge non solo le concezioni artistiche, letterarie e teatrali dello scrittore stesso, ma altresì la sua vita (attraversata dalle esperienze estreme della droga e della reclusione manicomiale) e in generale, di conseguenza l'esistenza dell'uomo contemporaneo. In questa prospettiva, tale saggio mette criticamente in luce "grandezze" e "limiti" della visione di una delle personalità più radicali e profonde della cultura del XX secolo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.