L’importanza delle elezioni “non-politiche” del 2013 è dovuta a tre principali motivi. Il primo motivo è stato la concomitanza tra le elezioni regionali anticipate di Lombardia, Lazio e Molise e le elezioni politiche. Un secondo motivo di rilevanza delle elezioni “non politiche” del 2013 è stato il confronto con l’inatteso e dirompente risultato delle elezioni politiche. Un terzo motivo di interesse, infine, era legato alla possibilità di monitorare, nel susseguirsi degli appuntamenti elettorali, i sentimenti del corpo elettorale. Dalle sei tornate di voto del 2013 sono emersi con sufficiente chiarezza almeno tre risultati importanti. Il primo è che lo tsunami senza vincitori che si è prodotto in febbraio per le elezioni politiche non ha trovato riscontro a livello regionale e locale. Il secondo risultato è rappresentato dal dato sulla partecipazione. Dopo il calo di cinque punti registrato alle elezioni politiche, le percentuali di partecipazioni hanno fatto registrare saldi negativi anche nelle successive tornate di voto, con livelli in alcuni casi inferiori al 50% degli aventi diritto. Il terzo risultato dell’anno elettorale 2013 a livello regionale e locale è stato l’evoluzione della mappa del potere politico.Il colore politico dei governi ha registrato sensibili cambiamenti. Al centrodestra, che deteneva il controllo di quattro regioni e 10 comuni capoluogo, rimane la sola Lombardia. Le regioni Lazio, Friuli-Venezia Giulia e Molise sono conquistate dal centrosinistra, che resta in carica anche a Trento e in Basilicata. Il centrosinistra mantiene inoltre la poltrona di sindaco nei 10 capoluoghi in cui la deteneva già prima del voto e la conquista in altri 9 comuni capoluogo – tra cui grandi centri come Roma e Catania e realtà tradizionalmente appannaggio del centrodestra come Treviso e Viterbo – sottraendoli alla coalizione avversaria. Il M5S partecipa a un solo ballottaggio, a Ragusa, dove riesce a prevalere conquistando, dopo Parma, un secondo comune capoluogo.
Aldo Di Virgilio (2013). Elezioni regionali e comunali 2013: niente tsunami in periferia. La partecipazione è in calo, il centrosinistra vince. QUADERNI DELL'OSSERVATORIO ELETTORALE, 70(2), 117-147.
Elezioni regionali e comunali 2013: niente tsunami in periferia. La partecipazione è in calo, il centrosinistra vince
DI VIRGILIO, ALDO
2013
Abstract
L’importanza delle elezioni “non-politiche” del 2013 è dovuta a tre principali motivi. Il primo motivo è stato la concomitanza tra le elezioni regionali anticipate di Lombardia, Lazio e Molise e le elezioni politiche. Un secondo motivo di rilevanza delle elezioni “non politiche” del 2013 è stato il confronto con l’inatteso e dirompente risultato delle elezioni politiche. Un terzo motivo di interesse, infine, era legato alla possibilità di monitorare, nel susseguirsi degli appuntamenti elettorali, i sentimenti del corpo elettorale. Dalle sei tornate di voto del 2013 sono emersi con sufficiente chiarezza almeno tre risultati importanti. Il primo è che lo tsunami senza vincitori che si è prodotto in febbraio per le elezioni politiche non ha trovato riscontro a livello regionale e locale. Il secondo risultato è rappresentato dal dato sulla partecipazione. Dopo il calo di cinque punti registrato alle elezioni politiche, le percentuali di partecipazioni hanno fatto registrare saldi negativi anche nelle successive tornate di voto, con livelli in alcuni casi inferiori al 50% degli aventi diritto. Il terzo risultato dell’anno elettorale 2013 a livello regionale e locale è stato l’evoluzione della mappa del potere politico.Il colore politico dei governi ha registrato sensibili cambiamenti. Al centrodestra, che deteneva il controllo di quattro regioni e 10 comuni capoluogo, rimane la sola Lombardia. Le regioni Lazio, Friuli-Venezia Giulia e Molise sono conquistate dal centrosinistra, che resta in carica anche a Trento e in Basilicata. Il centrosinistra mantiene inoltre la poltrona di sindaco nei 10 capoluoghi in cui la deteneva già prima del voto e la conquista in altri 9 comuni capoluogo – tra cui grandi centri come Roma e Catania e realtà tradizionalmente appannaggio del centrodestra come Treviso e Viterbo – sottraendoli alla coalizione avversaria. Il M5S partecipa a un solo ballottaggio, a Ragusa, dove riesce a prevalere conquistando, dopo Parma, un secondo comune capoluogo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.