Nell’ambito della Politica agricola comune (PAC) e delle relative linee guida per il post-2013, emerge l’importanza di strategie focalizzate sul rafforzamento della competitività del settore agricolo, della distribuzione di servizi “verdi” e della produzione di beni pubblici, (Commission Staff Working Paper, 2011). La riforma vuole infatti individuare strumenti per fronteggiare le sfide emergenti: economiche, territoriali, ambientali e climatiche (EC, 2011; EC, 2010; EC, 2009; Davidova et al. 2010). Nell’ottica quindi di favorire politiche per una crescita sostenibile e inclusiva, risulta di fondamentale importanza la valorizzazione e un utilizzo appropriato del capitale territoriale (FAO, 2009; OECD, 2010). A tale proposito lo studio applica un concetto di capitale territoriale (CT) composto da sei dimensioni: capitale naturale (acqua, suolo, biodiversità, impatto dell’uomo sulle risorse naturali); capitale umano (educazione, capacità individuali, minoranze presenti sul territorio); dimensione economica (redditi, attività imprenditoriali); capitale istituzionale (infrastrutture, servizi pubblici, fiducia nelle istituzioni locali, partnership pubblico-private); capitale culturale (conoscenze tradizionali, eredità culturale locale); capitale sociale (associazioni, reti formali e informali presenti nell’area). L’obiettivo del lavoro è l'analisi del CT attraverso quattro casi studio realizzati nei Comuni di Bârsana e Botiza, nel distretto romeno del Maramureş, e di Golubac e Donij Milanovac nella Serbia orientale, focalizzando l’attenzione sulle risorse territoriali, i processi di utilizzo di tali beni e le strategie di governance locale.
F. Regoli, M. Vittuari, N. Bogdanov, B. Milic (2012). Risorse territoriali e governance rurale: un’analisi comparata tra Romania e Serbia. AGRIREGIONIEUROPA, 28, 77-81.
Risorse territoriali e governance rurale: un’analisi comparata tra Romania e Serbia
REGOLI, FRANCESCA;VITTUARI, MATTEO;MILIC, BRANISLAV
2012
Abstract
Nell’ambito della Politica agricola comune (PAC) e delle relative linee guida per il post-2013, emerge l’importanza di strategie focalizzate sul rafforzamento della competitività del settore agricolo, della distribuzione di servizi “verdi” e della produzione di beni pubblici, (Commission Staff Working Paper, 2011). La riforma vuole infatti individuare strumenti per fronteggiare le sfide emergenti: economiche, territoriali, ambientali e climatiche (EC, 2011; EC, 2010; EC, 2009; Davidova et al. 2010). Nell’ottica quindi di favorire politiche per una crescita sostenibile e inclusiva, risulta di fondamentale importanza la valorizzazione e un utilizzo appropriato del capitale territoriale (FAO, 2009; OECD, 2010). A tale proposito lo studio applica un concetto di capitale territoriale (CT) composto da sei dimensioni: capitale naturale (acqua, suolo, biodiversità, impatto dell’uomo sulle risorse naturali); capitale umano (educazione, capacità individuali, minoranze presenti sul territorio); dimensione economica (redditi, attività imprenditoriali); capitale istituzionale (infrastrutture, servizi pubblici, fiducia nelle istituzioni locali, partnership pubblico-private); capitale culturale (conoscenze tradizionali, eredità culturale locale); capitale sociale (associazioni, reti formali e informali presenti nell’area). L’obiettivo del lavoro è l'analisi del CT attraverso quattro casi studio realizzati nei Comuni di Bârsana e Botiza, nel distretto romeno del Maramureş, e di Golubac e Donij Milanovac nella Serbia orientale, focalizzando l’attenzione sulle risorse territoriali, i processi di utilizzo di tali beni e le strategie di governance locale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.