Ottimizzazione delle strategie di applicazione del calcio per migliorare lo stato nutrizionale del pero e aumentare la tolleranza alla maculatura bruna (Stemphylium vesicarium) Maurizio Quartieri, Giovambattista Sorrenti, Elena Baldi, Moreno Toselli, Marina Collina, Alessandro Ciriani Dipartimento di Scienze Agrarie. Università di Bologna, Viale Giuseppe Fanin 46 - 40127 Bologna Parole chiave: Pyrus communis, Abate Fétel, cloruro di calcio, potenziale idrico, conducibilità elettrica La maculatura bruna (Stemphylium vesicarium (Wallr.) Simm.) è una delle principali avversità biotiche del pero. Colpisce principalmente foglie e frutti, sui quali compaiono tacche necrotiche che tendono ad estendersi e, nel caso del frutto, a provocare marciumi. Studi precedenti dimostrano come la tolleranza del pero ai patogeni può essere migliorata mediante l’aumento della concentrazione di calcio nei tessuti. Con l’obiettivo di incrementare il contenuto di calcio nelle foglie e nei frutti, e quindi migliorare la tolleranza del pero alla maculatura bruna, è stato condotto un biennio di studi per ottimizzare le strategie di applicazione del calcio. Le prove sono state condotte su alberi di pero della cv Abate Fetél/cot. MC allevati in vaso (30 l), confrontando le seguenti strategie: a) tipo di sale (CaCl2 e CaSO4); b) dose (due concentrazioni); c) epoca di somministrazione (primavera e estate); d) modalità di applicazione (terreno e chioma). L’effetto dei trattamenti sulla tolleranza alla malattia è stato valutato effettuando l’inoculazione sperimentale del patogeno sui frutti. I sali CaCl2 e CaSO4 hanno abbassato il pH e aumentato la conducibilità del suolo; tuttavia, il potenziale idrico fogliare è stato abbassato solo dal CaSO4. Tra i sali testati, il CaCl2 è risultato il più efficace nell’aumentare la ripartizione di calcio verso le foglie ed i frutti; tale effetto, tuttavia, tende a ridursi nel corso della stagione. Negli alberi trattati con CaCl2 al terreno alla concentrazione più alta (11,2 g/l di CaCl2), sono emersi gravi sintomi di fitotossicità, riconducibili probabilmente non alla concentrazione della soluzione distribuita, ma all’eccessiva salinità nel terreno. L’applicazione di CaCl2 al terreno, inoltre, è risultata più efficace di quella alla chioma, soprattutto se eseguita in primavera, nell’incrementare il calcio nell’albero. La tolleranza alla maculatura bruna del pero, tuttavia, non è stata migliorata da nessuno dei trattamenti a confronto.

Ottimizzazione delle strategie di applicazione del calcio per migliorare lo stato nutrizionale del pero e aumentare la tolleranza alla maculatura bruna (Stemphylium vesicarium)

QUARTIERI, MAURIZIO;SORRENTI, GIOVAMBATTISTA;BALDI, ELENA;TOSELLI, MORENO;COLLINA, MARINA;CIRIANI, ALESSANDRO
2013

Abstract

Ottimizzazione delle strategie di applicazione del calcio per migliorare lo stato nutrizionale del pero e aumentare la tolleranza alla maculatura bruna (Stemphylium vesicarium) Maurizio Quartieri, Giovambattista Sorrenti, Elena Baldi, Moreno Toselli, Marina Collina, Alessandro Ciriani Dipartimento di Scienze Agrarie. Università di Bologna, Viale Giuseppe Fanin 46 - 40127 Bologna Parole chiave: Pyrus communis, Abate Fétel, cloruro di calcio, potenziale idrico, conducibilità elettrica La maculatura bruna (Stemphylium vesicarium (Wallr.) Simm.) è una delle principali avversità biotiche del pero. Colpisce principalmente foglie e frutti, sui quali compaiono tacche necrotiche che tendono ad estendersi e, nel caso del frutto, a provocare marciumi. Studi precedenti dimostrano come la tolleranza del pero ai patogeni può essere migliorata mediante l’aumento della concentrazione di calcio nei tessuti. Con l’obiettivo di incrementare il contenuto di calcio nelle foglie e nei frutti, e quindi migliorare la tolleranza del pero alla maculatura bruna, è stato condotto un biennio di studi per ottimizzare le strategie di applicazione del calcio. Le prove sono state condotte su alberi di pero della cv Abate Fetél/cot. MC allevati in vaso (30 l), confrontando le seguenti strategie: a) tipo di sale (CaCl2 e CaSO4); b) dose (due concentrazioni); c) epoca di somministrazione (primavera e estate); d) modalità di applicazione (terreno e chioma). L’effetto dei trattamenti sulla tolleranza alla malattia è stato valutato effettuando l’inoculazione sperimentale del patogeno sui frutti. I sali CaCl2 e CaSO4 hanno abbassato il pH e aumentato la conducibilità del suolo; tuttavia, il potenziale idrico fogliare è stato abbassato solo dal CaSO4. Tra i sali testati, il CaCl2 è risultato il più efficace nell’aumentare la ripartizione di calcio verso le foglie ed i frutti; tale effetto, tuttavia, tende a ridursi nel corso della stagione. Negli alberi trattati con CaCl2 al terreno alla concentrazione più alta (11,2 g/l di CaCl2), sono emersi gravi sintomi di fitotossicità, riconducibili probabilmente non alla concentrazione della soluzione distribuita, ma all’eccessiva salinità nel terreno. L’applicazione di CaCl2 al terreno, inoltre, è risultata più efficace di quella alla chioma, soprattutto se eseguita in primavera, nell’incrementare il calcio nell’albero. La tolleranza alla maculatura bruna del pero, tuttavia, non è stata migliorata da nessuno dei trattamenti a confronto.
2013
Atti X Giornate Scientifiche SOI
Quartieri M.; Sorrenti G.; Baldi E.; Toselli M.; Collina M.; Ciriani A.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/399907
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