Il progetto di ricerca-azione LAB-INT - Screening e formazione sull'imparare a studiare. Approcci educativi inclusivi alle abilità e ai metodi di studio - promosso dal Laboratorio INclusione e Tecnologie (LAB-INT) della Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Bologna, con la collaborazione dell'Ufficio Scolastico Regione (USR) Emilia-Romagna, verte sul riconoscimento e sull'individuazione dei bisogni educativi delle classi di scuola primaria ad alto tasso di complessità. Con "classe complessa" possiamo intendere una classe con un'alta percentuale di alunni/e disabili, alunni/e con disturbo dell'apprendimento, alunni/e per i/le quali è in corso una certificazione e/o con una diagnosi non chiara, e ancora, alunni/e in situazione di povertà socio-culturale ed economica, oppure alunni/e provenienti da famiglie svantaggiate e/o migranti. La Pedagogia Speciale - in un'ottica fortemente integrata con le competenze della scuola e della famiglia - è chiamata a far fronte a nuove sfide educative e sociali. La scuola ha un ruolo chiave nel facilitare i processi di inclusione e personalizzazione degli apprendimenti, offrendo delle risposte educative e delle metodologie didattiche attente e puntuali alle/con le trasformazioni del tessuto sociale. La nostra ricerca-azione si fonda su un'idea di inclusione che guarda la globalità delle sfere educativa, sociale e politica e prende in considerazione tutte le persone, interviene prima sui contesti e poi sull'individuo, trasformando la risposta specialistica in ordinaria (Caldin, 2009). E' da queste riflessioni teoriche, che si agganciano ad un modello educativo sull'inclusione, che la ricerca, avviata nel settembre 2011 con la collaborazione dell'USR, svilupperà da settembre 2012 - a partire dal riconoscimento e dall'individuazione dei bisogni, delle potenzialità e delle difficoltà delle scuole coinvolte nel progetto - la sperimentazione e la diffusione di strumenti operativi e metodologie didattiche che possano supportare il processo di insegnamento/apprendimento, nelle realtà scolastiche coinvolte. La scuola, infatti, quale agenzia intenzionalmente educativa, è il luogo dove a ciascun alunno/a deve essere garantito il diritto di apprendere secondo le proprie capacità ed inclinazioni. La proposta di ricerca, condivisa interamente con l'USR dell'Emilia-Romagna, utilizza la metodologia della ricerca-azione allo scopo di favorire il dialogo, l'incontro e il confronto tra i diversi soggetti - alunni, genitori, insegnanti, USR e ricercatori - coinvolti nel progetto, in un percorso di corresponsabilità e di co-costruzione dei saperi e delle esperienze. La ricerca-azione mira a compiere scelte che nascono dalla quotidianità, a cui però è necessario dare un senso educativo e pedagogico per garantire un miglioramento della qualità dei processi di insegnamento/apprendimento, con la sperimentazione di nuove prassi che possono acquisire le caratteristiche dell'applicabilità, ossia come momento formativo e arricchente per tutti i partecipanti alla ricerca.

Roberta Caldin (2012). Screening e formazione sull'imparare a studiare. Approcci educativi inclusivi alle abilità e ai metodi di studio.

Screening e formazione sull'imparare a studiare. Approcci educativi inclusivi alle abilità e ai metodi di studio

CALDIN, ROBERTA
2012

Abstract

Il progetto di ricerca-azione LAB-INT - Screening e formazione sull'imparare a studiare. Approcci educativi inclusivi alle abilità e ai metodi di studio - promosso dal Laboratorio INclusione e Tecnologie (LAB-INT) della Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Bologna, con la collaborazione dell'Ufficio Scolastico Regione (USR) Emilia-Romagna, verte sul riconoscimento e sull'individuazione dei bisogni educativi delle classi di scuola primaria ad alto tasso di complessità. Con "classe complessa" possiamo intendere una classe con un'alta percentuale di alunni/e disabili, alunni/e con disturbo dell'apprendimento, alunni/e per i/le quali è in corso una certificazione e/o con una diagnosi non chiara, e ancora, alunni/e in situazione di povertà socio-culturale ed economica, oppure alunni/e provenienti da famiglie svantaggiate e/o migranti. La Pedagogia Speciale - in un'ottica fortemente integrata con le competenze della scuola e della famiglia - è chiamata a far fronte a nuove sfide educative e sociali. La scuola ha un ruolo chiave nel facilitare i processi di inclusione e personalizzazione degli apprendimenti, offrendo delle risposte educative e delle metodologie didattiche attente e puntuali alle/con le trasformazioni del tessuto sociale. La nostra ricerca-azione si fonda su un'idea di inclusione che guarda la globalità delle sfere educativa, sociale e politica e prende in considerazione tutte le persone, interviene prima sui contesti e poi sull'individuo, trasformando la risposta specialistica in ordinaria (Caldin, 2009). E' da queste riflessioni teoriche, che si agganciano ad un modello educativo sull'inclusione, che la ricerca, avviata nel settembre 2011 con la collaborazione dell'USR, svilupperà da settembre 2012 - a partire dal riconoscimento e dall'individuazione dei bisogni, delle potenzialità e delle difficoltà delle scuole coinvolte nel progetto - la sperimentazione e la diffusione di strumenti operativi e metodologie didattiche che possano supportare il processo di insegnamento/apprendimento, nelle realtà scolastiche coinvolte. La scuola, infatti, quale agenzia intenzionalmente educativa, è il luogo dove a ciascun alunno/a deve essere garantito il diritto di apprendere secondo le proprie capacità ed inclinazioni. La proposta di ricerca, condivisa interamente con l'USR dell'Emilia-Romagna, utilizza la metodologia della ricerca-azione allo scopo di favorire il dialogo, l'incontro e il confronto tra i diversi soggetti - alunni, genitori, insegnanti, USR e ricercatori - coinvolti nel progetto, in un percorso di corresponsabilità e di co-costruzione dei saperi e delle esperienze. La ricerca-azione mira a compiere scelte che nascono dalla quotidianità, a cui però è necessario dare un senso educativo e pedagogico per garantire un miglioramento della qualità dei processi di insegnamento/apprendimento, con la sperimentazione di nuove prassi che possono acquisire le caratteristiche dell'applicabilità, ossia come momento formativo e arricchente per tutti i partecipanti alla ricerca.
2012
2011
Roberta Caldin (2012). Screening e formazione sull'imparare a studiare. Approcci educativi inclusivi alle abilità e ai metodi di studio.
Roberta Caldin
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