Alcuni studi (Daniel e McLeod, 2006; Tracey, McElearney, Adamson & Shevlin, 2009) evidenziano una certa resistenza dei consulenti ad una valutazione dei risultati del counseling basata sulle evidenze empiriche, potendo gli esiti della valutazione restituire una visione troppo semplificata della relazione consulenziale. Anche alla luce delle sollecitazioni dell’Unione Europea (2009) ci si è indirizzati verso il modello teorico di Lim e Patton (2006), che consente una valutazione dal punto di vista del consulente ma anche del cliente in base a 1) bisogni, credenze e aspettative dei clienti, 2) caratteristiche dei servizi di counseling, 3) percezioni e ruolo del consulente e quindi 4)del relativo gap. Il presente studio ha l’obiettivo di costruire uno strumento di valutazione del counseling basato sull’adattamento di tale modello teorico e predisposto sulla base delle prestazioni consulenziali erogate presso i Centri Regionali di Orientamento (COR) della Regione Friuli Venezia Giulia. Lo strumento è parte di un dispositivo di monitoraggio e valutazione focalizzato sui bisogni e le aspettative del cliente e del consulente all’inizio del counseling nonché il loro soddisfacimento al suo termine. Sono stati coinvolti 19 operatori dei COR attraverso un’intervista semi-strutturata della durata di un’ora, che ha permesso di ricostruire le prestazioni erogate rispetto alle 4 aree del modello di riferimento. L’analisi del contenuto delle interviste ha definito diverse categorie all’interno di ciascuna delle aree approfondite, portando a differenziare tra i contenuti nelle condizioni di transizione: formazione-formazione, formazione-lavoro e lavoro-lavoro. All’interno di esse, con l’utilizzo di esperti i diversi contenuti (aspettative, bisogni ecc.) sono stati trasformati in indicatori ed item per tre versioni del questionario, riferite alle azioni di counseling per ciascuna delle tre transizioni. Vi sono infatti un nucleo comune di contenuti (e relativi item) trasversali (ad esempio: “promuovere lo sviluppo personale durante il percorso scolastico”) e contenuti specifici per ciascuna versione (ad esempio: “Sostenere la transizione tra cicli o indirizzi di studio”, “Sostenere la transizione dalla formazione al lavoro”, “Accompagnare la transizione da lavoro a lavoro”). Lo strumento può rappresentare un’integrazione tra ricerca e pratica valutativa all’interno dei servizi. Oltre a ciò verranno discusse anche le modalità di applicazione.
Guglielmi D., Chiesa R., Ricci A., Sarchielli G. (2013). Compensare il gap: un modello per la valutazione del counseling.. Firenze : Hogrefe.
Compensare il gap: un modello per la valutazione del counseling.
GUGLIELMI, DINA;CHIESA, RITA;Ricci A.;SARCHIELLI, GUIDO
2013
Abstract
Alcuni studi (Daniel e McLeod, 2006; Tracey, McElearney, Adamson & Shevlin, 2009) evidenziano una certa resistenza dei consulenti ad una valutazione dei risultati del counseling basata sulle evidenze empiriche, potendo gli esiti della valutazione restituire una visione troppo semplificata della relazione consulenziale. Anche alla luce delle sollecitazioni dell’Unione Europea (2009) ci si è indirizzati verso il modello teorico di Lim e Patton (2006), che consente una valutazione dal punto di vista del consulente ma anche del cliente in base a 1) bisogni, credenze e aspettative dei clienti, 2) caratteristiche dei servizi di counseling, 3) percezioni e ruolo del consulente e quindi 4)del relativo gap. Il presente studio ha l’obiettivo di costruire uno strumento di valutazione del counseling basato sull’adattamento di tale modello teorico e predisposto sulla base delle prestazioni consulenziali erogate presso i Centri Regionali di Orientamento (COR) della Regione Friuli Venezia Giulia. Lo strumento è parte di un dispositivo di monitoraggio e valutazione focalizzato sui bisogni e le aspettative del cliente e del consulente all’inizio del counseling nonché il loro soddisfacimento al suo termine. Sono stati coinvolti 19 operatori dei COR attraverso un’intervista semi-strutturata della durata di un’ora, che ha permesso di ricostruire le prestazioni erogate rispetto alle 4 aree del modello di riferimento. L’analisi del contenuto delle interviste ha definito diverse categorie all’interno di ciascuna delle aree approfondite, portando a differenziare tra i contenuti nelle condizioni di transizione: formazione-formazione, formazione-lavoro e lavoro-lavoro. All’interno di esse, con l’utilizzo di esperti i diversi contenuti (aspettative, bisogni ecc.) sono stati trasformati in indicatori ed item per tre versioni del questionario, riferite alle azioni di counseling per ciascuna delle tre transizioni. Vi sono infatti un nucleo comune di contenuti (e relativi item) trasversali (ad esempio: “promuovere lo sviluppo personale durante il percorso scolastico”) e contenuti specifici per ciascuna versione (ad esempio: “Sostenere la transizione tra cicli o indirizzi di studio”, “Sostenere la transizione dalla formazione al lavoro”, “Accompagnare la transizione da lavoro a lavoro”). Lo strumento può rappresentare un’integrazione tra ricerca e pratica valutativa all’interno dei servizi. Oltre a ciò verranno discusse anche le modalità di applicazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.