Il lavoro che viene qui presentato è incentrato sulle problematiche inerenti la pratica manutentiva riferita al restauro dei rivestimenti in listelli di cotto attraverso l’esposizione dei criteri progettuali, delle metodiche tecniche e della procedure cantieristiche adottate in un palazzo residenziale degli anni sessanta ubicato a Bologna centro. L’obiettivo primario fissato dalla metodologia di intervento è quello del rispetto dei caratteri figurativi e materici della facciata; ciò indipendentemente dall’assenza di vincoli di tutela che ne prescrivano la conservazione, poiché tale valenza è comunque riconoscibile nell’integrazione oramai consolidata dell’edifico nell’intorno urbano in cui è inserito, in un lasso temporale di circa mezzo secolo. In questo aspetto è rintracciabile un punto di tangenza con le pratiche del restauro, intese come attenzione specifica alle metodiche di indagine e di intervento atte a garantire una preservazione dei connotati linguistici dell’opera e al contempo capaci di formulare soluzioni innovative per l’eliminazione delle patologie dovute al degrado chimico-fisico dei materiali originari. L’interesse assegnato al tema del patrimonio edilizio recente acquista, secondo tale prospettiva, un significato che supera e confina le istanze poste dal rinnovato quadro esigenziale al quale tale patrimonio è oggi chiamato ad adeguarsi, poiché, allargando l’orizzonte della riflessione alla dimensione urbana della città italiana del novecento, tale presenza, nelle diverse declinazione, è quella che spesso ne ha decretato la sua reale fisionomia e che oggi chiede necessariamente di essere rivisitata sia sotto il profilo tecnico che sul piano storiografico.

Criteri e modalità per il restauro di pareti rivestite in listelli di cotto. Un palazzo residenziale del secondo novecento a Bologna

GULLI, RICCARDO;
2014

Abstract

Il lavoro che viene qui presentato è incentrato sulle problematiche inerenti la pratica manutentiva riferita al restauro dei rivestimenti in listelli di cotto attraverso l’esposizione dei criteri progettuali, delle metodiche tecniche e della procedure cantieristiche adottate in un palazzo residenziale degli anni sessanta ubicato a Bologna centro. L’obiettivo primario fissato dalla metodologia di intervento è quello del rispetto dei caratteri figurativi e materici della facciata; ciò indipendentemente dall’assenza di vincoli di tutela che ne prescrivano la conservazione, poiché tale valenza è comunque riconoscibile nell’integrazione oramai consolidata dell’edifico nell’intorno urbano in cui è inserito, in un lasso temporale di circa mezzo secolo. In questo aspetto è rintracciabile un punto di tangenza con le pratiche del restauro, intese come attenzione specifica alle metodiche di indagine e di intervento atte a garantire una preservazione dei connotati linguistici dell’opera e al contempo capaci di formulare soluzioni innovative per l’eliminazione delle patologie dovute al degrado chimico-fisico dei materiali originari. L’interesse assegnato al tema del patrimonio edilizio recente acquista, secondo tale prospettiva, un significato che supera e confina le istanze poste dal rinnovato quadro esigenziale al quale tale patrimonio è oggi chiamato ad adeguarsi, poiché, allargando l’orizzonte della riflessione alla dimensione urbana della città italiana del novecento, tale presenza, nelle diverse declinazione, è quella che spesso ne ha decretato la sua reale fisionomia e che oggi chiede necessariamente di essere rivisitata sia sotto il profilo tecnico che sul piano storiografico.
2014
Gulli R.; L. Venturi
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