L’aspetto piú interessante della ricca personalità di ciriaco è certamente il suo ruolo di antesignano delle ricerche archeologiche sul mondo greco. Anche se gran parte degli studi a lui dedicati si soffermano principalmente sulla sua attività di raccoglitore di epigrafi, Ciriaco non può essere considerato un esponente dell’umanesimo filologico: la sua formazione irregolare, il suo legame con la tradizione medievale, il suo trilinguismo (che lo conduceva spesso a mescidare e a fondere inscindibilmente italiano, latino e greco), spiegano le sue «sperimentazioni non accademiche», lontane dalla sensibilità degli umanisti piú ortodossi. Tuttavia i suoi interessi per la cultura e l’erudizione classica, anche al di là della dimensione archeologico-epigrafica, lo portarono a trascrivere testi rari, della cui tradizione è sovente testimone imprescindibile. Tali peculiarità rivelano la sua unicità e ren- dono anche conto della mancanza di veri continuatori della sua opera e della sua eredità culturale, e quindi – in ultima analisi – spiegano la dispersione delle sue carte.

Ciriaco d'Ancona (Ancona 1391-Cremona 1452)

QUAQUARELLI, LEONARDO
2013

Abstract

L’aspetto piú interessante della ricca personalità di ciriaco è certamente il suo ruolo di antesignano delle ricerche archeologiche sul mondo greco. Anche se gran parte degli studi a lui dedicati si soffermano principalmente sulla sua attività di raccoglitore di epigrafi, Ciriaco non può essere considerato un esponente dell’umanesimo filologico: la sua formazione irregolare, il suo legame con la tradizione medievale, il suo trilinguismo (che lo conduceva spesso a mescidare e a fondere inscindibilmente italiano, latino e greco), spiegano le sue «sperimentazioni non accademiche», lontane dalla sensibilità degli umanisti piú ortodossi. Tuttavia i suoi interessi per la cultura e l’erudizione classica, anche al di là della dimensione archeologico-epigrafica, lo portarono a trascrivere testi rari, della cui tradizione è sovente testimone imprescindibile. Tali peculiarità rivelano la sua unicità e ren- dono anche conto della mancanza di veri continuatori della sua opera e della sua eredità culturale, e quindi – in ultima analisi – spiegano la dispersione delle sue carte.
2013
Autografi dei letterati italiani: Il Quattrocento
111
122
L. Quaquarelli
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