Occorre ritrovare la coscienza dei luoghi per giungere ad una società civile attiva e responsabile. Sempre più spesso, in uno Stato in cui la politica ha il fiato corto e non va oltre i ghirigori verbali , che ha smarrito le proprie ragioni, che non sa liberarsi del debito ed anzi lo alimenta sempre più per incapacità a tagliare i propri privilegi e per disonestà operativa, si vuole sollecitare il coinvolgimento dei privati per la cultura. In questa indifferenza delittuosa la cultura pare ormai un accessorio. Il positivo dialogo fra privato e pubblico, favorendo una gestione mista, in ogni caso non può essere separato dalla cultura di un territorio, dalla società e dalla sua storia, occorre finalizzarlo alla tutela programmata, alla conservazione e valorizzazione del bene per ricongiungerlo alla comunità. Inoltre l’apporto dei privati nella gestione o nel restauro di luoghi specifici deve avvenire all’interno di regole definite, chiare ed efficaci. Lo prevede l’articolo 118 della Costituzione che afferma il principio della sussidiarietà e della collaborazione tra diversi livelli di governo e soggetti privati, singoli e associati. Affianca in modo chiaro l’articolo 9, troppo spesso dimenticato e oltraggiato. La partecipazione attiva dei cittadini può concorrere a migliorare la situazione delle istituzioni, musei compresi.
M.Pigozzi (2014). Distrugge perché è ignorante, perché è stupido, perché è disonesto. INTRECCI D'ARTE, 3, 2-4.
Distrugge perché è ignorante, perché è stupido, perché è disonesto
PIGOZZI, MARINELLA
2014
Abstract
Occorre ritrovare la coscienza dei luoghi per giungere ad una società civile attiva e responsabile. Sempre più spesso, in uno Stato in cui la politica ha il fiato corto e non va oltre i ghirigori verbali , che ha smarrito le proprie ragioni, che non sa liberarsi del debito ed anzi lo alimenta sempre più per incapacità a tagliare i propri privilegi e per disonestà operativa, si vuole sollecitare il coinvolgimento dei privati per la cultura. In questa indifferenza delittuosa la cultura pare ormai un accessorio. Il positivo dialogo fra privato e pubblico, favorendo una gestione mista, in ogni caso non può essere separato dalla cultura di un territorio, dalla società e dalla sua storia, occorre finalizzarlo alla tutela programmata, alla conservazione e valorizzazione del bene per ricongiungerlo alla comunità. Inoltre l’apporto dei privati nella gestione o nel restauro di luoghi specifici deve avvenire all’interno di regole definite, chiare ed efficaci. Lo prevede l’articolo 118 della Costituzione che afferma il principio della sussidiarietà e della collaborazione tra diversi livelli di governo e soggetti privati, singoli e associati. Affianca in modo chiaro l’articolo 9, troppo spesso dimenticato e oltraggiato. La partecipazione attiva dei cittadini può concorrere a migliorare la situazione delle istituzioni, musei compresi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.