I due dotari gemelli costituiti da Ugo di Provenza, re del regno italico, per il proprio fidanzamento con Berta e per quello di suo figlio Lotario con Adelaide devono essere compresi all’interno della politica di rafforzamento del potere regio condotta dal re negli anni Trenta del secolo X: di quella politica sono infatti il coronamento. La doppia costituzione dotale fornisce al re italico l’occasione di riservare per sé (e per la giovane coppia regia appena formata) un forte controllo del centro della pianura padana intorno a Pavia e di smantellare (a vantaggio del dominio regio) le basi del potere marchionale in Tuscia. L’analisi dell’operato di Ugo permette la comprensione della sua politica nei confronti delle aristocrazie e dei meccanismi di promozione delle nuove famiglie (Aleramici, Obertenghi, Canossa). Le carte furono conservate nell’archivio della fondazione adelaidina del Salvatore di Pavia non per via della dotazione patrimoniale del monastero ma come strumento di legittimazione politica della nuova famiglia regia ottoniana.
Giacomo Vignodelli (2012). Berta e Adelaide: la politica di consolidamento del potere regio di Ugo di Arles. RM RIVISTA, 13(2), 247-294 [10.6092/1593-2214/369].
Berta e Adelaide: la politica di consolidamento del potere regio di Ugo di Arles
VIGNODELLI, GIACOMO
2012
Abstract
I due dotari gemelli costituiti da Ugo di Provenza, re del regno italico, per il proprio fidanzamento con Berta e per quello di suo figlio Lotario con Adelaide devono essere compresi all’interno della politica di rafforzamento del potere regio condotta dal re negli anni Trenta del secolo X: di quella politica sono infatti il coronamento. La doppia costituzione dotale fornisce al re italico l’occasione di riservare per sé (e per la giovane coppia regia appena formata) un forte controllo del centro della pianura padana intorno a Pavia e di smantellare (a vantaggio del dominio regio) le basi del potere marchionale in Tuscia. L’analisi dell’operato di Ugo permette la comprensione della sua politica nei confronti delle aristocrazie e dei meccanismi di promozione delle nuove famiglie (Aleramici, Obertenghi, Canossa). Le carte furono conservate nell’archivio della fondazione adelaidina del Salvatore di Pavia non per via della dotazione patrimoniale del monastero ma come strumento di legittimazione politica della nuova famiglia regia ottoniana.File | Dimensione | Formato | |
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