La fascinosa immagine con cui un D’Annunzio esordiente e malnoto si propone al pubblico è quella del dandy. Giornalista e scrittore già sensibilissimo alle vicende culturali europee, coltiva garbo mondano e gusto estetico con disinvolta eleganza. Proporsi come icona italiana del dandismo rappresenta, infatti, un’efficace chiave d’accesso per l’aristocrazia capitolina, attraente ed altrimenti proibita. L’indiscutibile successo ottenuto come maestro di stile tradisce tuttavia l’effettiva irriducibilità del poeta al dandy vero e proprio. Quest’ultimo infatti è tanto sterile e concentrato su se stesso quanto D’Annunzio si rivela invece animato da un vitale desiderio d’esser protagonista e da quella «passione insaziabile, quella di vedere e di sentire», che Baudelaire attribuisce ai curiosi e creativi artisti della vita moderna.
Elisabetta Calderoni (2012). D’Annunzio romano, dandy imperfetto. POETICHE, 14(3), 263-294.
D’Annunzio romano, dandy imperfetto
CALDERONI, ELISABETTA
2012
Abstract
La fascinosa immagine con cui un D’Annunzio esordiente e malnoto si propone al pubblico è quella del dandy. Giornalista e scrittore già sensibilissimo alle vicende culturali europee, coltiva garbo mondano e gusto estetico con disinvolta eleganza. Proporsi come icona italiana del dandismo rappresenta, infatti, un’efficace chiave d’accesso per l’aristocrazia capitolina, attraente ed altrimenti proibita. L’indiscutibile successo ottenuto come maestro di stile tradisce tuttavia l’effettiva irriducibilità del poeta al dandy vero e proprio. Quest’ultimo infatti è tanto sterile e concentrato su se stesso quanto D’Annunzio si rivela invece animato da un vitale desiderio d’esser protagonista e da quella «passione insaziabile, quella di vedere e di sentire», che Baudelaire attribuisce ai curiosi e creativi artisti della vita moderna.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.