La regolamentazione del commercio estero e la valutazione dei suoi effetti sulla crescita economica e sullo sviluppo sono tra gli argomenti più rilevanti nell’ambito del dibattito economico e politico internazionale degli ultimi anni. Nonostante queste visioni differenti, tuttavia, è ampiamente condiviso il principio generale secondo il quale il commercio rappresenta uno dei fattori fondamentali per favorire la crescita economica, l’integrazione politica e sociale e lo sviluppo complessivo delle nazioni. Tale principio è ribadito, come già detto, anche negli orientamenti economici degli accordi euro-mediterranei, nell’ambito del Processo di Barcellona e nello sviluppo futuro delle relazioni previste dalla politica di vicinato messa a punto dalla Ue. In tale contesto, però, il settore agricolo rappresenta comunque una eccezione, restando soggetto ad accordi preferenziali. Questo è il risultato di istanze differenti espresse dalle parti in causa: da un lato infatti l’Ue intende tutelare le proprie produzioni mediterranee (frutta, ortaggi, olio d’oliva, vino, etc.) dalla concorrenza dei paesi della riva sud-occidentale del mediterraneo; dall’altro lato questi ultimi mirano alla difesa dei prodotti delle aree temperate (quali i cereali e alcuni prodotti zootecnici), i cui prezzi si contrarrebbero notevolmente nell’ambito di un’area di libero scambio, per effetto della concorrenza europea.
I flussi commerciali del Mediterraneo - Introduzione / Camanzi L.. - STAMPA. - (2006), pp. 32-34.
I flussi commerciali del Mediterraneo - Introduzione
CAMANZI, LUCA
2006
Abstract
La regolamentazione del commercio estero e la valutazione dei suoi effetti sulla crescita economica e sullo sviluppo sono tra gli argomenti più rilevanti nell’ambito del dibattito economico e politico internazionale degli ultimi anni. Nonostante queste visioni differenti, tuttavia, è ampiamente condiviso il principio generale secondo il quale il commercio rappresenta uno dei fattori fondamentali per favorire la crescita economica, l’integrazione politica e sociale e lo sviluppo complessivo delle nazioni. Tale principio è ribadito, come già detto, anche negli orientamenti economici degli accordi euro-mediterranei, nell’ambito del Processo di Barcellona e nello sviluppo futuro delle relazioni previste dalla politica di vicinato messa a punto dalla Ue. In tale contesto, però, il settore agricolo rappresenta comunque una eccezione, restando soggetto ad accordi preferenziali. Questo è il risultato di istanze differenti espresse dalle parti in causa: da un lato infatti l’Ue intende tutelare le proprie produzioni mediterranee (frutta, ortaggi, olio d’oliva, vino, etc.) dalla concorrenza dei paesi della riva sud-occidentale del mediterraneo; dall’altro lato questi ultimi mirano alla difesa dei prodotti delle aree temperate (quali i cereali e alcuni prodotti zootecnici), i cui prezzi si contrarrebbero notevolmente nell’ambito di un’area di libero scambio, per effetto della concorrenza europea.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.