Gli effetti della condizionalità ambientale introdotta con la riforma 2003 dipendono dalle strategie di partecipazione/ottemperanza degli agricoltori, nonché dalla capacità delle amministrazioni pubbliche di governare tali fenomeni attraverso opportuni meccanismi di controllo e sanzione. Obiettivo del presente contributo è quello di elaborare un quadro di riferimento preliminare per il disegno ottimale di politiche di condizionalità in condizioni di asimmetria informativa e di testare la rilevanza empirica del problema. La metodologia è basata su un modello di comportamento aziendale applicato a dati relativi alla provincia di Bologna. I risultati mostrano come, nelle attuali condizioni di controllo e sanzione, quasi nessuna azienda avrebbe interesse ad ottemperare alla condizionalità. Un miglioramento in tal senso è ottenibile attraverso un aumento dei controlli o delle sanzioni, o, meglio, attraverso una strategia di concentrazione dei controlli. Quest’ultima opzione, per quanto interessante in termini di efficienza, apre tuttavia il problema dell’equità del trattamento di diversi gruppi di agricoltori, oltre a sollecitare l’identificazione di priorità chiare di sviluppo territoriale dell’agricoltura.
Bartolini F., Gallerani V., Raggi M., Viaggi D. (2006). Disegno degli strumenti di condizionalità ambientale in presenza di asimmetria informativa.
Disegno degli strumenti di condizionalità ambientale in presenza di asimmetria informativa
BARTOLINI, FABIO;GALLERANI, VITTORIO ALESSANDRO;RAGGI, MERI;VIAGGI, DAVIDE
2006
Abstract
Gli effetti della condizionalità ambientale introdotta con la riforma 2003 dipendono dalle strategie di partecipazione/ottemperanza degli agricoltori, nonché dalla capacità delle amministrazioni pubbliche di governare tali fenomeni attraverso opportuni meccanismi di controllo e sanzione. Obiettivo del presente contributo è quello di elaborare un quadro di riferimento preliminare per il disegno ottimale di politiche di condizionalità in condizioni di asimmetria informativa e di testare la rilevanza empirica del problema. La metodologia è basata su un modello di comportamento aziendale applicato a dati relativi alla provincia di Bologna. I risultati mostrano come, nelle attuali condizioni di controllo e sanzione, quasi nessuna azienda avrebbe interesse ad ottemperare alla condizionalità. Un miglioramento in tal senso è ottenibile attraverso un aumento dei controlli o delle sanzioni, o, meglio, attraverso una strategia di concentrazione dei controlli. Quest’ultima opzione, per quanto interessante in termini di efficienza, apre tuttavia il problema dell’equità del trattamento di diversi gruppi di agricoltori, oltre a sollecitare l’identificazione di priorità chiare di sviluppo territoriale dell’agricoltura.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.