Roccapelago, un piccolo centro nell'Appennino Modenese, durante il periodo medievale fu una delle maggiori roccaforti militari sia per posizione strategica che per morfologia del luogo. Attualmente è noto per essere sede di una contenuta ma interessante collezione di corpi mummificati, esposti nella cripta sottostante la Chiesa di Roccapelago. Il campione antropologico esposto fa parte di un ritrovamento avvenuto tra la fine del 2010 ed inizio 2011, di circa 300 presenze umane sia scheletrizzate che mummificate, rinvenute fortuitamente durante lavori di consolidamento strutturale dell'edificio. Grazie all'immediato intervento della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna e la disponibilità ad accogliere e studiare il materiale antropologico da parte del Laboratorio di Antropologia del Dipartimento di Storia e Metodi per la Conservazione dei Beni Culturali, Università di Bologna, Polo Scientifico Didattico di Ravenna, le mummie di Roccapelago sono divenute oggetto di studio multidisciplinare a partire dall'autunno del 2011, che tuttora prosegue. Gli Scriventi, in seno al progetto di ricerca citato, hanno potuto campionare e ispezionare un primo clust di mummie oltre a poter effettuare una ricognizione dei registri dei morti conservati nell'archivio parrocchiale nella chiesa di Roccapelago, acquisendo dati paleopatologici preliminari. L'analisi delle fonti scritte ha riguardato in questa prima fase, il periodo che va dalla metà del XVII secolo alla fine del XVIII secolo in accordo con lo studio antropologico che ha considerato i corpi sepolti per ultimi all'interno della cripta.
Mirko Traversari, Vania Milani (2012). Quadri paleopatologici nelle fonti documentarie: il caso di Roccapelago e i suoi registri dei morti. PAGANI E CRISTIANI, XI, 171-178.
Quadri paleopatologici nelle fonti documentarie: il caso di Roccapelago e i suoi registri dei morti
TRAVERSARI, MIRKO;
2012
Abstract
Roccapelago, un piccolo centro nell'Appennino Modenese, durante il periodo medievale fu una delle maggiori roccaforti militari sia per posizione strategica che per morfologia del luogo. Attualmente è noto per essere sede di una contenuta ma interessante collezione di corpi mummificati, esposti nella cripta sottostante la Chiesa di Roccapelago. Il campione antropologico esposto fa parte di un ritrovamento avvenuto tra la fine del 2010 ed inizio 2011, di circa 300 presenze umane sia scheletrizzate che mummificate, rinvenute fortuitamente durante lavori di consolidamento strutturale dell'edificio. Grazie all'immediato intervento della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna e la disponibilità ad accogliere e studiare il materiale antropologico da parte del Laboratorio di Antropologia del Dipartimento di Storia e Metodi per la Conservazione dei Beni Culturali, Università di Bologna, Polo Scientifico Didattico di Ravenna, le mummie di Roccapelago sono divenute oggetto di studio multidisciplinare a partire dall'autunno del 2011, che tuttora prosegue. Gli Scriventi, in seno al progetto di ricerca citato, hanno potuto campionare e ispezionare un primo clust di mummie oltre a poter effettuare una ricognizione dei registri dei morti conservati nell'archivio parrocchiale nella chiesa di Roccapelago, acquisendo dati paleopatologici preliminari. L'analisi delle fonti scritte ha riguardato in questa prima fase, il periodo che va dalla metà del XVII secolo alla fine del XVIII secolo in accordo con lo studio antropologico che ha considerato i corpi sepolti per ultimi all'interno della cripta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


