«Benché Rinaldo con pochi danari Fosse sovente, pur n'aveva si allora, Che cortesia ne fece a' marinai, Prima che li lasciasse alla buon'ora. Quindi mutando bestie e cavallai, A Rimino passò la sera ancora; Né in Montefiore aspetta il mattutino, E quasi a par col Sol giunge in Urbino» 1 Così descriveva l'Ariosto agli inizi del XVI sec. l'affannosa corsa di Rinaldo, rivale di Orlando, verso Urbino. Proprio questo tragitto fantasiosamente descritto nell'Orlando Furioso, pare trovare concreti fondamenti documentali, ben più antichi in quella che dalle fonti è menzionata come strata regalis. Il contesto geografico e politico in cui si snodava questa via di comunicazione, è essenzialmente rappresentato da quell'area di cardine, che vede nella valle del Ventena, assieme alla quella del Conca, il naturale confine tra pianura padana e collina marchigiana, cerniera tra Italia settentrionale e centrale. E' stata zona di limes tra la regio VIII Aemilia e la regio VI Umbria di augustea memoria, eredità perpetrata nella travagliata divisione tra Romandiola e Marcha Anconetana 2 . La vocazione strategica dell' area, è sottolineata dal ruolo di confine tra Bizantini e Goti prima, Longobardi poi; qualche secolo dopo tra i Montefeltro e i Malatesti. Questo può spiega la rilevanza del fenomeno dell'incastellamento che qui rileviamo
Note documentali sulla strata regalis: ipotesi interpretative per un percorso medievale
TRAVERSARI, MIRKO
2010
Abstract
«Benché Rinaldo con pochi danari Fosse sovente, pur n'aveva si allora, Che cortesia ne fece a' marinai, Prima che li lasciasse alla buon'ora. Quindi mutando bestie e cavallai, A Rimino passò la sera ancora; Né in Montefiore aspetta il mattutino, E quasi a par col Sol giunge in Urbino» 1 Così descriveva l'Ariosto agli inizi del XVI sec. l'affannosa corsa di Rinaldo, rivale di Orlando, verso Urbino. Proprio questo tragitto fantasiosamente descritto nell'Orlando Furioso, pare trovare concreti fondamenti documentali, ben più antichi in quella che dalle fonti è menzionata come strata regalis. Il contesto geografico e politico in cui si snodava questa via di comunicazione, è essenzialmente rappresentato da quell'area di cardine, che vede nella valle del Ventena, assieme alla quella del Conca, il naturale confine tra pianura padana e collina marchigiana, cerniera tra Italia settentrionale e centrale. E' stata zona di limes tra la regio VIII Aemilia e la regio VI Umbria di augustea memoria, eredità perpetrata nella travagliata divisione tra Romandiola e Marcha Anconetana 2 . La vocazione strategica dell' area, è sottolineata dal ruolo di confine tra Bizantini e Goti prima, Longobardi poi; qualche secolo dopo tra i Montefeltro e i Malatesti. Questo può spiega la rilevanza del fenomeno dell'incastellamento che qui rileviamoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.