Il lascito culturale dell'antica lingua franca del Vicino e Medio Oriente, l'aramaico, si perpetuò nella Persia achemenide, dall'Egitto alla Battriana, e nel posteriore iranismo arsacide e sassanide. Nel III sec. d.C., in una iscrizione regia del sovrano sassanide Narseh, si ritrova una spia linguistica di un antichissimo formulario aramaico, traslato in un calco del medio-persiano, che denota volitività e spontaneità del destinatario del messaggio nell'accogliere l'invito (perentorio e imperioso) del re Narseh a recarsi in sua presenza. Tutto ciò prova una lunga durata dell'eredità cancelleresca e burocratica di una lingua internazionale che ebbe amplissima diffusione, ben oltre l'Iran e sino all'Asia Centrale nel X secolo.
A. Piras (2006). The Aramaic Heritage in one Expression of the Sasanian Inscription of Paikuli. MILANO : Mimesis.
The Aramaic Heritage in one Expression of the Sasanian Inscription of Paikuli
PIRAS, ANDREA
2006
Abstract
Il lascito culturale dell'antica lingua franca del Vicino e Medio Oriente, l'aramaico, si perpetuò nella Persia achemenide, dall'Egitto alla Battriana, e nel posteriore iranismo arsacide e sassanide. Nel III sec. d.C., in una iscrizione regia del sovrano sassanide Narseh, si ritrova una spia linguistica di un antichissimo formulario aramaico, traslato in un calco del medio-persiano, che denota volitività e spontaneità del destinatario del messaggio nell'accogliere l'invito (perentorio e imperioso) del re Narseh a recarsi in sua presenza. Tutto ciò prova una lunga durata dell'eredità cancelleresca e burocratica di una lingua internazionale che ebbe amplissima diffusione, ben oltre l'Iran e sino all'Asia Centrale nel X secolo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.