Famiglie al plurale, tra ipervalorizzazione e disconoscimento

Che le famiglie sono tante e che sono tutte diverse oramai lo si dice in tanti, nonostante i tentativi di altri di occultarne una poliedricità che va evolvendo, e la tenace aspirazione a ostacolarne l'accesso a paritetici diritti. Se ne può elencare la pluralità delle forme e delle definizioni possibili. Strutture familiari differenti sono spesso fatte corrispondere a una standardizzazione delle relazioni al loro interno che tende, tutto sommato, a ricondurre all'ordine una varietà che, invece, vi sfugge. Se ne può, allora, ricordare ancora la molteplicità dei volti, dei percorsi, dei vissuti che possono caratterizzarle, delle scelte che ciascun nucleo e che ognuno dei suoi componenti può compiere per autodefinirsi, per riconoscersi, per modulare e rinegoziare relazioni e modi di muoversi nel mondo. La forza vitale delle famiglie oggi sembra risiedere proprio in una poliedricità di forme che convergono sui valori della solidarietà, dell'altruismo, e della cura reciproca, cui deve - quale necessario punto di partenza - riconoscersi la titolarità di diritti a cominciare da quello di espressione.