La sicurezza sismica dei tessuti edilizi, antichi, moderni o contemporanei, assume un ruolo di primaria importanza nella valutazione della qualità urbana in ragione della necessità di conservazione dei tessuti stessi e della ricaduta in termini socio economici degli investimenti necessari per conferire maggiore sicurezza ai centri o per riparare i danni nel caso che questi si manifestino in seguito ad azioni telluriche. Già precedenti studi hanno dimostrato come partendo dalle analisi delle trasformazioni edilizie sia possibile risalire alla definizione delle vulnerabilità e come quindi dallo studio del processo tipologico si debba partire per fondare anche strategie di intervento tese ad una conservazione consapevole. Ciò che questa linea di ricerca può offrire è di collegare l’analisi dei processi tipologici alla definizione materico-costruttiva di tali tessuti per giungere a delle ipotesi di conservazione e modificazione compatibili che garantiscano anche una maggiore sicurezza sismica nell’ottica di una qualità urbana diffusa. Una metodologia di lavoro che, partendo dallo studio del dato contestuale e processuale, riesca a produrre ipotesi di intervento che modificano, migliorandoli, i possibili scenari di danno. Il caso di studio prescelto per condurre una sperimentazione in tale direzione è il centro storico di Medicina (BO) ove già da diversi anni il DAPT sta conducendo analisi dei tessuti edilizi. Obiettivo, in questo caso, è quello di selezionare un isolato su cui condurre, più nello specifico, una ricerca delle fasi di trasformazione edilizia ed individuare quali nessi ci siano tra queste e la vulnerabilità sismica del complesso edilizio esaminato, in relazione anche ai materiali ed alle tecniche costruttive utilizzate.
A. Guidotti, G. Mochi (2006). Processo tipologico e sicurezza sismica. TORINO : Celid.
Processo tipologico e sicurezza sismica
MOCHI, GIOVANNI
2006
Abstract
La sicurezza sismica dei tessuti edilizi, antichi, moderni o contemporanei, assume un ruolo di primaria importanza nella valutazione della qualità urbana in ragione della necessità di conservazione dei tessuti stessi e della ricaduta in termini socio economici degli investimenti necessari per conferire maggiore sicurezza ai centri o per riparare i danni nel caso che questi si manifestino in seguito ad azioni telluriche. Già precedenti studi hanno dimostrato come partendo dalle analisi delle trasformazioni edilizie sia possibile risalire alla definizione delle vulnerabilità e come quindi dallo studio del processo tipologico si debba partire per fondare anche strategie di intervento tese ad una conservazione consapevole. Ciò che questa linea di ricerca può offrire è di collegare l’analisi dei processi tipologici alla definizione materico-costruttiva di tali tessuti per giungere a delle ipotesi di conservazione e modificazione compatibili che garantiscano anche una maggiore sicurezza sismica nell’ottica di una qualità urbana diffusa. Una metodologia di lavoro che, partendo dallo studio del dato contestuale e processuale, riesca a produrre ipotesi di intervento che modificano, migliorandoli, i possibili scenari di danno. Il caso di studio prescelto per condurre una sperimentazione in tale direzione è il centro storico di Medicina (BO) ove già da diversi anni il DAPT sta conducendo analisi dei tessuti edilizi. Obiettivo, in questo caso, è quello di selezionare un isolato su cui condurre, più nello specifico, una ricerca delle fasi di trasformazione edilizia ed individuare quali nessi ci siano tra queste e la vulnerabilità sismica del complesso edilizio esaminato, in relazione anche ai materiali ed alle tecniche costruttive utilizzate.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.