Si vuole puntare l’obiettivo sul ruolo politico (concreto e simbolico) che la questione della fame ha avuto nell’esperienza del socialismo italiano delle origini, partendo dal presupposto che nella seconda metà dell’800 si passò dalla imputazione del pauperismo soprattutto a cause naturali (carestie) alla individuazione di sempre più precisi rapporti economici e responsabilità sociali: gli «affamatori del popolo», ovverosia il contrasto tra lo «scheletrico proletario» e il «panciuto capitalista», reso celebre da tante rappresentazioni iconografiche. La fame, insomma, come punto iniziale ed elementare per la individuazione della ineguaglianza sociale e dello sfruttamento. In questo quadro, non mancheranno alcuni cenni alle conseguenze (le rivolte) e alle risposte organizzate (la cooperazione).
Carlo De Maria (2011). Fame e autorganizzazione alle origini del socialismo italiano (1879-1898). OFFICINA DELLA STORIA, 7, 1-6.
Fame e autorganizzazione alle origini del socialismo italiano (1879-1898)
DE MARIA, CARLO
2011
Abstract
Si vuole puntare l’obiettivo sul ruolo politico (concreto e simbolico) che la questione della fame ha avuto nell’esperienza del socialismo italiano delle origini, partendo dal presupposto che nella seconda metà dell’800 si passò dalla imputazione del pauperismo soprattutto a cause naturali (carestie) alla individuazione di sempre più precisi rapporti economici e responsabilità sociali: gli «affamatori del popolo», ovverosia il contrasto tra lo «scheletrico proletario» e il «panciuto capitalista», reso celebre da tante rappresentazioni iconografiche. La fame, insomma, come punto iniziale ed elementare per la individuazione della ineguaglianza sociale e dello sfruttamento. In questo quadro, non mancheranno alcuni cenni alle conseguenze (le rivolte) e alle risposte organizzate (la cooperazione).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.