Il contributo affronta il tema del rendimento occupazionale dei laureati nel mercato del lavoro italiano, focalizzando l’attenzione su un aspetto scarsamente trattato negli studi di matrice sociologica quale quello dell’overeducation. L’originalità del contributo è rintracciabile nel tentativo di stimare l’estensione dell’OE tra i laureati italiani a partire da un’analisi delle diverse proposte di traduzione operativa presenti nella letteratura sociologica ed economica. Le analisi empiriche sono state condotte sul database Istat relativo all’inserimento professionale dei laureati del 2004 intervistati a 3 anni dalla laurea ovvero nel 2007. Dopo aver stimato l’estensione dell’overeducation, il contributo propone un’analisi – tramite la stima di più modelli di regressione – tesa a verificare se l’influenza dell’area disciplinare sulla probabilità di sperimentare una condizione di overeducation a 3 anni dal conseguimento del titolo interessi allo stesso modo maschi e femmine o se le dinamiche di segregazione di genere che attraversano i sistemi formativo e occupazionale costituiscano anche per le laureate un vincolo non trascurabile tanto al pieno utilizzo delle conoscenze acquisite all’università, quanto alla possibilità di migliorare, attraverso l’istruzione, la loro posizione sociale. L’adozione di una prospettiva di genere consentirà di valutare se la debolezza femminile nel mondo del lavoro sia associata non solo alle discipline scelte, ma anche - come ci si aspetta - a meccanismi selettivi che regolano l’accesso agli impieghi più qualificati, influenzati, ancora oggi, da stereotipi di genere che prescrivono quali di essi siano più adatti per le femmine e viceversa.
Nicola De Luigi, Nicoletta Santangelo (2013). Segregazione di genere nell'istruzione terziaria e rischio di overeducation nel mercato del lavoro italiano. Avellino : de Venezia.
Segregazione di genere nell'istruzione terziaria e rischio di overeducation nel mercato del lavoro italiano
DE LUIGI, NICOLA;
2013
Abstract
Il contributo affronta il tema del rendimento occupazionale dei laureati nel mercato del lavoro italiano, focalizzando l’attenzione su un aspetto scarsamente trattato negli studi di matrice sociologica quale quello dell’overeducation. L’originalità del contributo è rintracciabile nel tentativo di stimare l’estensione dell’OE tra i laureati italiani a partire da un’analisi delle diverse proposte di traduzione operativa presenti nella letteratura sociologica ed economica. Le analisi empiriche sono state condotte sul database Istat relativo all’inserimento professionale dei laureati del 2004 intervistati a 3 anni dalla laurea ovvero nel 2007. Dopo aver stimato l’estensione dell’overeducation, il contributo propone un’analisi – tramite la stima di più modelli di regressione – tesa a verificare se l’influenza dell’area disciplinare sulla probabilità di sperimentare una condizione di overeducation a 3 anni dal conseguimento del titolo interessi allo stesso modo maschi e femmine o se le dinamiche di segregazione di genere che attraversano i sistemi formativo e occupazionale costituiscano anche per le laureate un vincolo non trascurabile tanto al pieno utilizzo delle conoscenze acquisite all’università, quanto alla possibilità di migliorare, attraverso l’istruzione, la loro posizione sociale. L’adozione di una prospettiva di genere consentirà di valutare se la debolezza femminile nel mondo del lavoro sia associata non solo alle discipline scelte, ma anche - come ci si aspetta - a meccanismi selettivi che regolano l’accesso agli impieghi più qualificati, influenzati, ancora oggi, da stereotipi di genere che prescrivono quali di essi siano più adatti per le femmine e viceversa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.