Traendo spunto dalla ceramica con decorazione a stampiglia prodotta in Etruria Settentrionale e Padana fra età Villanoviana e Classica, in questo lavoro viene verificata l’esistenza di un patrimonio artistico comune alle due aree a cavallo dell’Appennino. Pur essendo in certa misura scontata l’esistenza di intime relazioni in due comparti etruschi a così stretto contatto geografico, l’analisi piuttosto dettagliata del repertorio iconografico delle stampiglie mostra una serie di assonanze tali da confermare l’esistenza di questo comune patrimonio. A ulteriore conforto, vengono aggiunti alcuni cenni alle decorazioni a stralucido ed alla produzione di ceramica dipinta etrusco-padana, indicatori altrettanto validi per postulare l’esistenza di tali assonanze. Si presentano qui una serie di riflessioni utili alla comprensione del fenomeno della diffusione della stampigliatura, lasciando tuttavia aperte una serie di problematiche complesse, a partire dalle difficoltà legate al puntuale inquadramento cronologico di molte attestazioni. In mancanza di uno studio approfondito e completo su tale tecnica decorativa in Etruria, questo lavoro parziale – come altri – si propone di aggiungere un tassello ulteriore alle attuali conoscenze.
Stefano Santocchini Gerg (2012). Riflessioni sui contatti fra Etruria settentrionale e padana. Motivi e tecniche decorative tra VII e V sec. a.C. OCNUS, 20, 223-252.
Riflessioni sui contatti fra Etruria settentrionale e padana. Motivi e tecniche decorative tra VII e V sec. a.C.
SANTOCCHINI GERG, STEFANO
2012
Abstract
Traendo spunto dalla ceramica con decorazione a stampiglia prodotta in Etruria Settentrionale e Padana fra età Villanoviana e Classica, in questo lavoro viene verificata l’esistenza di un patrimonio artistico comune alle due aree a cavallo dell’Appennino. Pur essendo in certa misura scontata l’esistenza di intime relazioni in due comparti etruschi a così stretto contatto geografico, l’analisi piuttosto dettagliata del repertorio iconografico delle stampiglie mostra una serie di assonanze tali da confermare l’esistenza di questo comune patrimonio. A ulteriore conforto, vengono aggiunti alcuni cenni alle decorazioni a stralucido ed alla produzione di ceramica dipinta etrusco-padana, indicatori altrettanto validi per postulare l’esistenza di tali assonanze. Si presentano qui una serie di riflessioni utili alla comprensione del fenomeno della diffusione della stampigliatura, lasciando tuttavia aperte una serie di problematiche complesse, a partire dalle difficoltà legate al puntuale inquadramento cronologico di molte attestazioni. In mancanza di uno studio approfondito e completo su tale tecnica decorativa in Etruria, questo lavoro parziale – come altri – si propone di aggiungere un tassello ulteriore alle attuali conoscenze.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.