Croce, questo poeta delle cose quotidiane, non sentì il bisogno di dedicare a Lavinia Fontana che pur lo aveva ritratto almeno uno dei suoi scritti, invece ad Agostino e alle sue «virtuose mani» ha dedicato i propri incubi notturni agitati dal mostruoso e dal bizzarro, i "Sogni fantastichi della notte. Opera nuova, e curiosa, nella quale si vede quante strane Chimere, e bizzarre fantasie s’appresentano al nostro intelletto, mentre che si dorme" . Agostino, suonatore di chitarra e di lira, ballerino, ideatore d’enigmi figurati, raccontatore di facezie, di motti, di barzellette, interessato al mostruoso e al bizzarro, cercava come il poeta di sfuggire alla “malinconia”. Ad Agostino si riferisce il "Ritratto di giovane", in collezione privata, altrimenti riferito al fratello Annibale.
Annibale Carracci, Giulio Cesare Croce e Agostino Carracci
PIGOZZI, MARINELLA
2014
Abstract
Croce, questo poeta delle cose quotidiane, non sentì il bisogno di dedicare a Lavinia Fontana che pur lo aveva ritratto almeno uno dei suoi scritti, invece ad Agostino e alle sue «virtuose mani» ha dedicato i propri incubi notturni agitati dal mostruoso e dal bizzarro, i "Sogni fantastichi della notte. Opera nuova, e curiosa, nella quale si vede quante strane Chimere, e bizzarre fantasie s’appresentano al nostro intelletto, mentre che si dorme" . Agostino, suonatore di chitarra e di lira, ballerino, ideatore d’enigmi figurati, raccontatore di facezie, di motti, di barzellette, interessato al mostruoso e al bizzarro, cercava come il poeta di sfuggire alla “malinconia”. Ad Agostino si riferisce il "Ritratto di giovane", in collezione privata, altrimenti riferito al fratello Annibale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.