Il tema dell’imparare a imparare, sebbene caratterizzato da problemi ancora aperti, sta entrando a far parte dei curricoli scolastici in tutta Europa e in Italia. Ne consegue una serie di interrogativi: il sistema scolastico e formativo italiano è in grado di favorire lo sviluppo dell’imparare a imparare? In modo particolare lo sono i percorsi professionalizzanti? Gli insegnanti possiedono i presupposti per poter trasformare l’”imparare a imparare” da obiettivo didattico dichiarato in pratica didattica? L’obiettivo specifico della ricerca è quello di descrivere i punti di vista sull’imparare a imparare espressi dagli insegnanti degli istituti professionali (primo triennio), dai formatori e dai tutor dei percorsi di formazione professionale. Per la messa a punto dei concetti e delle ipotesi è stato predisposto un preliminare studio esplorativo che ha coinvolto 22 tra docenti e tutor dei centri di formazione professionale e insegnanti degli istiuti professionali a cui è stata somministrata un'intervista semistrutturata predisposta avendo come modello di riferimento per il concetto dell’imparare a imparare un adattamento del modello di studio di Winne e Hadwin (1998) e gli esiti della ricerca di Waeytens, Lens e Vandenberghe (2002). L’indagine principale si è svolta durante il 2004 nelle province di Bologna e Parma su tutta la popolazione degli insegnanti dei trienni degli istituti professionali e dei formatori e tutor dei percorsi di formazione professionale di base per un totale di 1366 soggetti: 656 insegnanti della provincia di Bologna e 407 di quella di Parma; 190 formatori e tutor di Bologna e 113 di Parma. Per la rilevazione è stato predisposto un questionario ad hoc strutturato in tre parti e composto da 12 scale, 6 relative alla parte di indagine considerata in questo contributo. I questionari distribuiti sono stati 1202, quelli restituiti compilati sono stati 662 (55,1%). Gli insegnanti che hanno risposto sono il 72,4%, i formatori (e tutor) il 27,6%; le donne risultano il 59,8% mentre gli uomini il 36,4% . L’età media è di 44,4 anni (45,9 negli IP e 40,4 nei CFP) con un minimo di 21 e un massimo di 73 anni. Dalle dichiarazioni degli insegnanti emerge che il significato del concetto dell’imparare a imparare è per loro multiforme. Circa l’importanza che gli insegnanti attribuiscono all’insegnamento dell’imparare a imparare, il dato più rilevante che emerge è che una parte di insegnanti, pur attribuendo un giudizio positivo all’insegnamento dell’imparare a imparare, ritiene tale insegnamento non efficace per la preparazione scolastica degli studenti. Esiste quindi una differenza nella valutazione dell’imparare a imparare tra una dimensione generale, altamente positiva, e una contestuale. Spostando l’attenzione sul piano didattico, i dati ci rivelano che solo un numero limitato di insegnanti (10-16%) ritiene che le abilità legate all’imparare a imparare si sviluppino in forma spontanea nello studente. La maggior parte, invece, ritiene opportuno intervenire con azioni didattiche per promuoverne lo sviluppo. Tuttavia, su come realizzare tali interventi – o all’interno dei percorsi disciplinari o in corsi a sé stanti - non vi è omogeneità di opinioni. Infine la maggioranza degli insegnanti dichiara che probabilmente non metterà in atto pratiche didattiche per sviluppare l‘imparare a imparare.

L'imparare a imparare: da priorità strategica a pratica didattica. Una ricerca empirica nei percorsi professionalizzanti dell'obbligo formativo

MARCUCCIO, MASSIMO
2009

Abstract

Il tema dell’imparare a imparare, sebbene caratterizzato da problemi ancora aperti, sta entrando a far parte dei curricoli scolastici in tutta Europa e in Italia. Ne consegue una serie di interrogativi: il sistema scolastico e formativo italiano è in grado di favorire lo sviluppo dell’imparare a imparare? In modo particolare lo sono i percorsi professionalizzanti? Gli insegnanti possiedono i presupposti per poter trasformare l’”imparare a imparare” da obiettivo didattico dichiarato in pratica didattica? L’obiettivo specifico della ricerca è quello di descrivere i punti di vista sull’imparare a imparare espressi dagli insegnanti degli istituti professionali (primo triennio), dai formatori e dai tutor dei percorsi di formazione professionale. Per la messa a punto dei concetti e delle ipotesi è stato predisposto un preliminare studio esplorativo che ha coinvolto 22 tra docenti e tutor dei centri di formazione professionale e insegnanti degli istiuti professionali a cui è stata somministrata un'intervista semistrutturata predisposta avendo come modello di riferimento per il concetto dell’imparare a imparare un adattamento del modello di studio di Winne e Hadwin (1998) e gli esiti della ricerca di Waeytens, Lens e Vandenberghe (2002). L’indagine principale si è svolta durante il 2004 nelle province di Bologna e Parma su tutta la popolazione degli insegnanti dei trienni degli istituti professionali e dei formatori e tutor dei percorsi di formazione professionale di base per un totale di 1366 soggetti: 656 insegnanti della provincia di Bologna e 407 di quella di Parma; 190 formatori e tutor di Bologna e 113 di Parma. Per la rilevazione è stato predisposto un questionario ad hoc strutturato in tre parti e composto da 12 scale, 6 relative alla parte di indagine considerata in questo contributo. I questionari distribuiti sono stati 1202, quelli restituiti compilati sono stati 662 (55,1%). Gli insegnanti che hanno risposto sono il 72,4%, i formatori (e tutor) il 27,6%; le donne risultano il 59,8% mentre gli uomini il 36,4% . L’età media è di 44,4 anni (45,9 negli IP e 40,4 nei CFP) con un minimo di 21 e un massimo di 73 anni. Dalle dichiarazioni degli insegnanti emerge che il significato del concetto dell’imparare a imparare è per loro multiforme. Circa l’importanza che gli insegnanti attribuiscono all’insegnamento dell’imparare a imparare, il dato più rilevante che emerge è che una parte di insegnanti, pur attribuendo un giudizio positivo all’insegnamento dell’imparare a imparare, ritiene tale insegnamento non efficace per la preparazione scolastica degli studenti. Esiste quindi una differenza nella valutazione dell’imparare a imparare tra una dimensione generale, altamente positiva, e una contestuale. Spostando l’attenzione sul piano didattico, i dati ci rivelano che solo un numero limitato di insegnanti (10-16%) ritiene che le abilità legate all’imparare a imparare si sviluppino in forma spontanea nello studente. La maggior parte, invece, ritiene opportuno intervenire con azioni didattiche per promuoverne lo sviluppo. Tuttavia, su come realizzare tali interventi – o all’interno dei percorsi disciplinari o in corsi a sé stanti - non vi è omogeneità di opinioni. Infine la maggioranza degli insegnanti dichiara che probabilmente non metterà in atto pratiche didattiche per sviluppare l‘imparare a imparare.
2009
Le nuove sfide della ricerca didattica tra saperi, comunità sociali e culture
171
185
M. Marcuccio
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/384494
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