Con l’avvento della Weltanschauung barocca viene meno in letteratura il canone che persegue l’armonia, l’ordine, la simmetria, il decoro, la misura, la proporzione delle parti. È come se il cerchio si deformasse e si convertisse in ellisse. Non per caso il secolo XVII si apre simbolicamente nel 1608-10 quando Keplero scopre che le orbite del pianeti sono ellittiche e non circolari e Galileo con il Sidereus Nuncius annuncia che la Terra non è più il centro di un universo che ruota intorno a essa, visto che con la scoperta dei satelliti di Giove si riconoscono altri fuochi, altri centri che mettono fine alla concezione antropocentrica su cui si era fondata l’ideologia rinascimentale. Senza volere negare le altre cause, compresenti e interagenti, come sempre, nei periodi di svolte epocali (la Riforma protestante, la crisi politica, il sistema economico-finanziario mutato con la scoperta di nuove terre e nuovi commerci, l’espansione della politica culturale dei gesuiti, la guerra dei trent’anni…), l’avvento del Barocco sembra avere una ragione soprattutto epistemologica, connessa alla fine del paradigma geostatico di ascendenza aristotelico-tolemaica e all’antagonismo di un paradigma eliocentrico che, pur avendo agguerriti sostenitori negli araldi della nuova scienza, non può ancora recare le prove necessarie alla sua verifica sperimentale. Ne consegue la fine di credenze millenarie, senza che se ne sostituiscano delle nuove. Non a caso viene meno il principio di autorità perché la ribellione alle regole aristoteliche e alle gerarchie dei generi letterari non le sostituisce con altri referenti, rendendo ambiguo il sistema letterario. Soprattutto le implicazioni delle nuove scoperte astronomiche, che smentiscono la perfezione dei cieli, a cominciare dallo stesso Sole, e la centralità assoluta della Terra, facendo intendere la dimensione infinita dell’universo, inculcano negli uomini un senso di precarietà, d’instabilità, di contraddittorietà, derivato comunque dalla loro intraprendenza conoscitiva. Nell’età barocca gli uomini per un verso sono preda del disorientamento e dell’angoscia di chi si sente detronizzato da un mondo che si credeva creato per lui, ma per un altro verso sono colti dall’ebbrezza di chi giunge con le sue deboli forze a conoscere l’universo. Questa, che si potrebbe chiamare la sindrome di Pascal, ha un ruolo destabilizzante che in letteratura si estende da una dimensione emotiva ai contenuti e agli stili. Mancando di punti di riferimento, le forme classiche della lirica e dell’epica si colorano di tinte romanzesche, mentre i contenuti petrarcheschi subiscono un’intenzionale deformazione delle loro astratte bellezze. Alla classicistica divisione degli stili subentra un canone inclusivo e la letteratura tende a diventare autoreferenziale con la metafora, in cui il termine figurato diventa a sua volta il punto di partenza per una nuova metafora, che quindi prolungandosi tende a diventare allegoria, avendo perso di vista dei sicuri referenti.

Dal cerchio all'ellisse: dal Rinascimento al Barocco

BATTISTINI, ANDREA
2014

Abstract

Con l’avvento della Weltanschauung barocca viene meno in letteratura il canone che persegue l’armonia, l’ordine, la simmetria, il decoro, la misura, la proporzione delle parti. È come se il cerchio si deformasse e si convertisse in ellisse. Non per caso il secolo XVII si apre simbolicamente nel 1608-10 quando Keplero scopre che le orbite del pianeti sono ellittiche e non circolari e Galileo con il Sidereus Nuncius annuncia che la Terra non è più il centro di un universo che ruota intorno a essa, visto che con la scoperta dei satelliti di Giove si riconoscono altri fuochi, altri centri che mettono fine alla concezione antropocentrica su cui si era fondata l’ideologia rinascimentale. Senza volere negare le altre cause, compresenti e interagenti, come sempre, nei periodi di svolte epocali (la Riforma protestante, la crisi politica, il sistema economico-finanziario mutato con la scoperta di nuove terre e nuovi commerci, l’espansione della politica culturale dei gesuiti, la guerra dei trent’anni…), l’avvento del Barocco sembra avere una ragione soprattutto epistemologica, connessa alla fine del paradigma geostatico di ascendenza aristotelico-tolemaica e all’antagonismo di un paradigma eliocentrico che, pur avendo agguerriti sostenitori negli araldi della nuova scienza, non può ancora recare le prove necessarie alla sua verifica sperimentale. Ne consegue la fine di credenze millenarie, senza che se ne sostituiscano delle nuove. Non a caso viene meno il principio di autorità perché la ribellione alle regole aristoteliche e alle gerarchie dei generi letterari non le sostituisce con altri referenti, rendendo ambiguo il sistema letterario. Soprattutto le implicazioni delle nuove scoperte astronomiche, che smentiscono la perfezione dei cieli, a cominciare dallo stesso Sole, e la centralità assoluta della Terra, facendo intendere la dimensione infinita dell’universo, inculcano negli uomini un senso di precarietà, d’instabilità, di contraddittorietà, derivato comunque dalla loro intraprendenza conoscitiva. Nell’età barocca gli uomini per un verso sono preda del disorientamento e dell’angoscia di chi si sente detronizzato da un mondo che si credeva creato per lui, ma per un altro verso sono colti dall’ebbrezza di chi giunge con le sue deboli forze a conoscere l’universo. Questa, che si potrebbe chiamare la sindrome di Pascal, ha un ruolo destabilizzante che in letteratura si estende da una dimensione emotiva ai contenuti e agli stili. Mancando di punti di riferimento, le forme classiche della lirica e dell’epica si colorano di tinte romanzesche, mentre i contenuti petrarcheschi subiscono un’intenzionale deformazione delle loro astratte bellezze. Alla classicistica divisione degli stili subentra un canone inclusivo e la letteratura tende a diventare autoreferenziale con la metafora, in cui il termine figurato diventa a sua volta il punto di partenza per una nuova metafora, che quindi prolungandosi tende a diventare allegoria, avendo perso di vista dei sicuri referenti.
2014
Society and Culture in the Baroque Period
1
14
Battistini A.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/384075
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