Le Sezioni Unite della Cassazione sono chiamate a pronunciarsi sull’ammissibilità nel nostro ordinamento della riparazione del c.d. danno tanatologico. Il recente arresto di legittimità n. 1361 del gennaio 2014 ha, infatti, evidenziato le contraddittorietà dell’attuale assetto del danno da morte, basato su soluzioni oggettivamente inappaganti, quale la durata dell’agonia e la conservazione o meno dello stato di coscienza tra le lesioni ed il decesso. Secondo tale ricostruzione, il richiamo “alla coscienza sociale” ed al comune “sentire sociale dell’attuale momento storico” giustifica un ripensamento delle “categorie giuridiche” tradizionali in tema di danno da perdita della vita.
Giovanni Facci (2014). IL DANNO DA PERDITA DELLA VITA ALLA “PROVA” DELLE SEZIONI UNITE. IL CORRIERE GIURIDICO, VI, 784-797.
IL DANNO DA PERDITA DELLA VITA ALLA “PROVA” DELLE SEZIONI UNITE
FACCI, GIOVANNI
2014
Abstract
Le Sezioni Unite della Cassazione sono chiamate a pronunciarsi sull’ammissibilità nel nostro ordinamento della riparazione del c.d. danno tanatologico. Il recente arresto di legittimità n. 1361 del gennaio 2014 ha, infatti, evidenziato le contraddittorietà dell’attuale assetto del danno da morte, basato su soluzioni oggettivamente inappaganti, quale la durata dell’agonia e la conservazione o meno dello stato di coscienza tra le lesioni ed il decesso. Secondo tale ricostruzione, il richiamo “alla coscienza sociale” ed al comune “sentire sociale dell’attuale momento storico” giustifica un ripensamento delle “categorie giuridiche” tradizionali in tema di danno da perdita della vita.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.