P.Bourdieu, Le regole dell'arte. Genesi e struttura del campo letterario, Milano, il Saggiatore, 2005

Si tratta della recensione ad uno dei più rilevanti interventi un campo culturale del sociologo Pierre Bourdieu, che nelle Regola dell'arte perviene ad una raffinata e complessa definizione della nozione di "campo" a partire dall'indagine del "campo letterario". La circostanza che uno dei maggiori sociologi francesi abbia scelto la letteratura come terreno per definire una delle ozioni cardine della propria sociologia rende la traduzione di questo libro una operazione di grande rilievo culturale. La prospettiva di Bourdieu è quella di una oggettivazione delle condizioni di possibilità che rendono attuabile un'opera letteraria. Trasgredendo la gerarchia sociale delle pratiche e degli oggetti, Bourdieu traspone nel dominio della percezione artistica ciò che ha aprreso dalle sue analisi dei rituali dei contadini cabili, delle operazioni di valutazione dei professori o dei critici in merito alla logica specifica del senso pratico, di cui il senso estetico risulta essere un caso particolare. Ne nasce una raffinata analisi della genesi del campo letterario come campo autonomo che funzione secondo la legge antieconomica del disinteresse. Una legge che segue la logica della "remunerazione differita". Con questa proposta di lettura relazionale della produzione dei beni artistici Bourdieu ha introdotto nuovi strumenti di ricerca nel panorama di crisi dello strutturalismo e dell'approccio linguistico ai testi, pur facendo riferimento a queste istanze critiche. Interessante infine la precisazione di concetti importanti nell'opera di Bourdieu, come quello di habitus e di illusio.