Il Papavero d’Islanda (Papaver nudicaule; Papaveraceae) costituisce una delle più importanti coltivazioni del distretto floricolo di Sanremo. Si tratta di una specie a propagazione gamica: la semina si effettua in giugno/luglio (direttamente a dimora seguita da diradamento, oppure in contenitori alveolari) per ottenere la fioritura in autunno/inverno. Per quanto riguarda le operazioni colturali e le specifiche esigenze di questo Papavero (natura del terreno, pH, concimazioni, irrigazioni, ecc.,) si rimanda all’articolo apparso su Clamer informa 7/8 del 2003, nel quale viene anche fornito un quadro completo delle malattie più pericolose e frequenti negli impianti liguri. In particolare, vengono indicati i patogeni fungini che attaccano prevalentemente le radici (Phytium spp., Phytophtora spp., Sclerotinia spp. e Rhizoctonia solani), l’apparato fogliare (Erysiphe polygoni, Peronospora arborescens, Botrytis cinerea) o l’intera pianta (Helminthosporium spp. e Verticillium dahliae). A questi patogeni fungini si aggiungono pericolosi insetti fitofagi fra cui il tripide Frankliniella occidentalis responsabile di arricciamenti e deformazioni ben visibili su germogli e petali. In questo quadro complessivo delle malattie parassitarie del Papavero d’Islanda non compaiono le virosi. Da indagini eseguite nel 2006 in alcune aziende dell’estremo Ponente Ligure specializzate nella produzione di fiori recisi di Papavero è risultata invece la presenza, per la prima volta, del virus dell’avvizzimento maculato del pomodoro (tomato spotted wilt virus: TSWV), da solo od in associazione con quello del mosaico del cetriolo (cucumber mosaic virus: CMV). Di TSWV ci siamo già occupati di recente descrivendo gravi malattie che hanno interessato il ruscus (Danae racemosa) e la calla bianca (Zantedeschia aethiopica) coltivati sempre nella zona sanremese. Come è noto, si tratta di un virus altamente polifago che sta attualmente compromettendo la produzione di alcune importanti specie ornamentali da fiore reciso di tutta la Liguria, come ad esempio il ranuncolo. Alla luce dei primi ritrovamenti di TSWV e di CMV in Papavero d’Islanda, appare necessario ed urgente informare i coltivatori affinché adottino tutte le misure di profilassi più idonee che ne scongiurino l’ulteriore diffusione. Materiali e metodi, Risultati Reperimento dei campioni - I campioni di Papavero d’Islanda oggetto di studio sono stati reperiti nel corso di sopralluoghi eseguiti nei mesi di ottobre/novembre 2006. Gli impianti esaminati, in piena aria, erano costituiti da piantine ottenute da seme proveniente dall’azienda stessa oppure da materiale da ricoltivare acquistato da vivaisti locali. Alcune delle piante in produzione, della grandezza di circa 15-20 cm evidenziavano sintomi fogliari consistenti in macchie clorotiche e necrotiche (“spots”) e necrosi diffuse. Le lamine apparivano più strette del normale e vistosamente malformate. Nel complesso, la taglia delle piante era ridotta. Da un primo esame visivo, i sintomi, e soprattutto le ampie zone necrotiche, sono stati diagnosticati quali tipici dell’infezione da TSWV. Considerando però che in Letteratura alcune specie del genere Papaver sono state indicate quali ospiti naturali di altri virus, fra cui CMV (tabella 1), e che la diffusione di entrambi i virus (TSWV e CMV) nelle coltivazioni floricole ed orticole della Liguria è attualmente elevata, sono state effettuate specifiche analisi per rilevarne l’eventuale presenza nei campioni in esame. Analisi virologiche: Nel succo fogliare estratto da Papavero d’Islanda sintomatico, ed osservato al microscopio elettronico Philips CM10 (tecnica del leaf-dip), non sono state individuate particelle virali allungate (filamentose e/o bastocelliformi). Al fine di individuare la presenza di TSWV e/o di CMV è stata applicata la tecnica ELISA nella versione indiretta (PAS-ELISA) utilizzando il siero policlonale anti-TSWV (PVAS-450) e quello anti-CMV (PVAS-30) (American Type Culture Col...
Bellardi M.G., Restuccia P., G. Mancini (2007). Il virus dell’avvizzimento maculato del pomodoro in coltivazioni di Papaver nudicaule. CLAMER INFORMA, 1, 51-54.
Il virus dell’avvizzimento maculato del pomodoro in coltivazioni di Papaver nudicaule
BELLARDI, MARIA GRAZIA;
2007
Abstract
Il Papavero d’Islanda (Papaver nudicaule; Papaveraceae) costituisce una delle più importanti coltivazioni del distretto floricolo di Sanremo. Si tratta di una specie a propagazione gamica: la semina si effettua in giugno/luglio (direttamente a dimora seguita da diradamento, oppure in contenitori alveolari) per ottenere la fioritura in autunno/inverno. Per quanto riguarda le operazioni colturali e le specifiche esigenze di questo Papavero (natura del terreno, pH, concimazioni, irrigazioni, ecc.,) si rimanda all’articolo apparso su Clamer informa 7/8 del 2003, nel quale viene anche fornito un quadro completo delle malattie più pericolose e frequenti negli impianti liguri. In particolare, vengono indicati i patogeni fungini che attaccano prevalentemente le radici (Phytium spp., Phytophtora spp., Sclerotinia spp. e Rhizoctonia solani), l’apparato fogliare (Erysiphe polygoni, Peronospora arborescens, Botrytis cinerea) o l’intera pianta (Helminthosporium spp. e Verticillium dahliae). A questi patogeni fungini si aggiungono pericolosi insetti fitofagi fra cui il tripide Frankliniella occidentalis responsabile di arricciamenti e deformazioni ben visibili su germogli e petali. In questo quadro complessivo delle malattie parassitarie del Papavero d’Islanda non compaiono le virosi. Da indagini eseguite nel 2006 in alcune aziende dell’estremo Ponente Ligure specializzate nella produzione di fiori recisi di Papavero è risultata invece la presenza, per la prima volta, del virus dell’avvizzimento maculato del pomodoro (tomato spotted wilt virus: TSWV), da solo od in associazione con quello del mosaico del cetriolo (cucumber mosaic virus: CMV). Di TSWV ci siamo già occupati di recente descrivendo gravi malattie che hanno interessato il ruscus (Danae racemosa) e la calla bianca (Zantedeschia aethiopica) coltivati sempre nella zona sanremese. Come è noto, si tratta di un virus altamente polifago che sta attualmente compromettendo la produzione di alcune importanti specie ornamentali da fiore reciso di tutta la Liguria, come ad esempio il ranuncolo. Alla luce dei primi ritrovamenti di TSWV e di CMV in Papavero d’Islanda, appare necessario ed urgente informare i coltivatori affinché adottino tutte le misure di profilassi più idonee che ne scongiurino l’ulteriore diffusione. Materiali e metodi, Risultati Reperimento dei campioni - I campioni di Papavero d’Islanda oggetto di studio sono stati reperiti nel corso di sopralluoghi eseguiti nei mesi di ottobre/novembre 2006. Gli impianti esaminati, in piena aria, erano costituiti da piantine ottenute da seme proveniente dall’azienda stessa oppure da materiale da ricoltivare acquistato da vivaisti locali. Alcune delle piante in produzione, della grandezza di circa 15-20 cm evidenziavano sintomi fogliari consistenti in macchie clorotiche e necrotiche (“spots”) e necrosi diffuse. Le lamine apparivano più strette del normale e vistosamente malformate. Nel complesso, la taglia delle piante era ridotta. Da un primo esame visivo, i sintomi, e soprattutto le ampie zone necrotiche, sono stati diagnosticati quali tipici dell’infezione da TSWV. Considerando però che in Letteratura alcune specie del genere Papaver sono state indicate quali ospiti naturali di altri virus, fra cui CMV (tabella 1), e che la diffusione di entrambi i virus (TSWV e CMV) nelle coltivazioni floricole ed orticole della Liguria è attualmente elevata, sono state effettuate specifiche analisi per rilevarne l’eventuale presenza nei campioni in esame. Analisi virologiche: Nel succo fogliare estratto da Papavero d’Islanda sintomatico, ed osservato al microscopio elettronico Philips CM10 (tecnica del leaf-dip), non sono state individuate particelle virali allungate (filamentose e/o bastocelliformi). Al fine di individuare la presenza di TSWV e/o di CMV è stata applicata la tecnica ELISA nella versione indiretta (PAS-ELISA) utilizzando il siero policlonale anti-TSWV (PVAS-450) e quello anti-CMV (PVAS-30) (American Type Culture Col...I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


