A partire da una stampa del 1572 con l'effigie del papa Gregorio XIII, disegnata da Bartolomeo Passerotti e incisa da Domenico Tibaldi, si cerca di ricostruire il rapporto di stima e di lavoro che dovette unire i due artisti. A farli collaborare fu forse un illustre committente, Boncompagno Boncompagni, fratello di due anni minore del papa bolognese Gregorio XIII. Di Boncompagno si identifica l'effigie, sulla base di solidi confronti, in un disegno di Passerotti, conservato a Chatsworth. La trama si allarga a considerare l'attività di Domenico Tibaldi per il Palazzo Comunale in relazione a disegni e architetture dipinte di Bartolomeo Passerotti.
Bartolomeo Passerotti e Domenico Tibaldi: sguardi incrociati / Ghirardi A.. - STAMPA. - (2011), pp. 345-351. (Intervento presentato al convegno Domenico e Pellegrino Tibaldi. Architettura e arte a Bologna nel secondo Cinquecento tenutosi a Bologna nel 5-7 dicembre 2006).
Bartolomeo Passerotti e Domenico Tibaldi: sguardi incrociati
GHIRARDI, MARIA ANGELA
2011
Abstract
A partire da una stampa del 1572 con l'effigie del papa Gregorio XIII, disegnata da Bartolomeo Passerotti e incisa da Domenico Tibaldi, si cerca di ricostruire il rapporto di stima e di lavoro che dovette unire i due artisti. A farli collaborare fu forse un illustre committente, Boncompagno Boncompagni, fratello di due anni minore del papa bolognese Gregorio XIII. Di Boncompagno si identifica l'effigie, sulla base di solidi confronti, in un disegno di Passerotti, conservato a Chatsworth. La trama si allarga a considerare l'attività di Domenico Tibaldi per il Palazzo Comunale in relazione a disegni e architetture dipinte di Bartolomeo Passerotti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
