IL PAESAGGIO E LA SUA RAPPRESENTAZIONE. CRITERI DI ANALISI PER IL PROGETTO, Carolina Capitanio, Alinea, Firenze 2002.

Il disegno, “strumento in grado di evidenziare la valenza semiologica del paesaggio, ovvero di individuare i segni che rimandano alla cultura e alla storia dei luoghi” è protagonista di questo breve e denso saggio di Carolina Capitanio, dominato dalla tensione a ricomporre le tecniche e le tematiche proprie del rilievo e della rappresentazione dei dati ambientali e quelle dell’analisi e della progettazione del paesaggio. A fronte del riconoscimento di una "crisi" del paesaggio italiano, che l’autrice, citando Farinelli e Gambino, attribuisce alla “mancata capacità di conoscenza e quindi di interpretazione degli eventi esterni” come pure alla “crisi della progettualità che investe i nostri rapporti con il mondo”, il “disegno critico” del paesaggio – tendente all’individuazione degli elementi che concorrono a determinarne la forma strutturante e quindi l’immagine – si costituisce quale imprescindibile strumento di conoscenza, e quindi di supporto alla progettazione. Muovendo da alcune definizioni, che rendono ragione della complessità delle tematiche trattate, attraverso l’illustrazione di molteplici tecniche di rappresentazione analitica e sintetico-critica del paesaggio a diverse scale (in cui la rappresentazione “analitica” fa proprio il supporto “scientifico” offerto dalla cartografia, mentre quella “sintetico-critica” enfatizza alcuni elementi allo scopo di orientare la lettura), l’autrice propone la sperimentazione di tecniche di analisi e rappresentazione tendenti a descrivere il paesaggio in quanto oggetto di percezione mutevole nello spazio.