In un recente articolo comparso su Clamer informa sono stati riportati i risultati di un’indagine virologica eseguita nella primavera-estate del 2005 ad Arma di Taggia (Imperia), in impianti di calla bianca (Zantedeschia aethiopica; Araceae) caratterizzati una grave malattia. La quasi totalità delle piante in produzione, di taglia inferiore alla norma, aveva infatti evidenziato sintomi fogliari consistenti in malformazioni (restringimento della lamina, ondulazione del margine, enazioni, arricciamenti) e striature (clorotiche e/o gialle); anche i fiori, prodotti in numero inferiore alla norma, erano apparsi malformati. Dalle analisi virologiche eseguite veniva diagnosticata le presenza del virus più frequente e pericoloso per le specie appartenenti alla famiglia delle aracee e considerato “ubiquitario” nelle coltivazioni di calla di tutto il mondo: DMV (virus del mosaico della colocasia: dasheen mosaic virus). Alla luce di questo ritrovamento, le indagini virologiche sono state estese ad ulteriori impianti liguri di calla bianca, e precisamente a quelli localizzati nella zona di Albenga (Savona). Infatti, nei mesi di rpimaverili del 2006, in alcuni di essi si sono verificate due ulteriori gravi malattie a probabile eziologia virale, malattie che hanno inciso notevolmente sulla redditività delle produzioni. Di seguito si riportano i risultati delle indagini eseguite. Materiali e metodi Reperimento dei campioni - I campioni di calla oggetto di studio sono stati reperiti nel corso di sopralluoghi eseguiti nei mesi di marzo-aprile 2006 in due diversi impianti di Albenga. Il primo era costituito da piante in vaso, allestito utilizzando materiale vegetale prodotto nella stessa azienda. La quasi totalità delle piante evidenziava sintomi fogliari consistenti nelle fasi iniziali, in anulature clorotiche, spesso concentriche, di piccole dimensioni (0,5-2 cm di diametro), distribuite prevalentemente nelle parti marginali. Successivamente, si assisteva alla comparsa di anulature necrotiche (ringspots) concentrate in ampie zone, a settori, della foglia. Il secondo impianto era costituito sempre da piante in vaso. I sintomi erano particolarmente evidenti sulle foglie apicali e consistevano prevalentemente in striature clorotiche parallele alle nervature e lieve restringimento del lembo. Nelle foglie basali delle medesime piante erano invece presenti lineature clorotiche e/o gialle che poi necrotizzavano. I fiori apparivano normali come forma e dimensione. Da un primo esame visivo, i sintomi della prima azienda sono stati diagnosticati quali tipici dell’infezione da Tospovirus: TSWV (virus dell’avvizzimento maculato del pomodoro: tomato spotted wilt virus) e/o INSV (virus della maculatura necrotica dell’impatiens: impatiens necrotic spot virus). Per quanto riguarda invece la sintomatologia riscontrata nella seconda azienda, mentre visivamente le striature clorotiche ed i restringimenti della lamina fogliare apparivano tipicamente riferibili alla presenza di DMV, le lineature cloro/necrotiche sulle foglie basali hanno destato perplessità d’interpretazione. Si è quindi proceduto con l’applicazione delle tecniche diagnostiche di tipo virologico più appropriate al fine di identificare i virus coinvolti nelle due sintomatologie descritte. Analisi virologiche: Il succo fogliare estratto dai campioni di calla sintomatica (delle due aziende) è stato osservato al microscopio elettronico Philips CM10 (tecnica del leaf-dip). Al fine di individuare la presenza di DMV, è stata applicata la tecnica di immunomicroscopia elettronica (IME) decoration. Per rilevare infezione da Tospovirus e da CMV (virus del mosaico del cetriolo: cucumber mosaic virus) sono state applicate le tecniche DAS- e PAS-ELISA. Risultati Per quanto riguarda la prima Azienda, nei campioni esaminati è stata diagnosticata in PAS-ELISA la presenza del solo TSWV. Le calle provenienti dalla seconda azienda sono risultate infette unicamente da DMV. Discussion...
M.G.Bellardi, G.Bozzano, C.Parodi, V.Vicchi (2006). Infezioni virali di calla bianca. CLAMER INFORMA, 7/8, 18-21.
Infezioni virali di calla bianca
BELLARDI, MARIA GRAZIA;
2006
Abstract
In un recente articolo comparso su Clamer informa sono stati riportati i risultati di un’indagine virologica eseguita nella primavera-estate del 2005 ad Arma di Taggia (Imperia), in impianti di calla bianca (Zantedeschia aethiopica; Araceae) caratterizzati una grave malattia. La quasi totalità delle piante in produzione, di taglia inferiore alla norma, aveva infatti evidenziato sintomi fogliari consistenti in malformazioni (restringimento della lamina, ondulazione del margine, enazioni, arricciamenti) e striature (clorotiche e/o gialle); anche i fiori, prodotti in numero inferiore alla norma, erano apparsi malformati. Dalle analisi virologiche eseguite veniva diagnosticata le presenza del virus più frequente e pericoloso per le specie appartenenti alla famiglia delle aracee e considerato “ubiquitario” nelle coltivazioni di calla di tutto il mondo: DMV (virus del mosaico della colocasia: dasheen mosaic virus). Alla luce di questo ritrovamento, le indagini virologiche sono state estese ad ulteriori impianti liguri di calla bianca, e precisamente a quelli localizzati nella zona di Albenga (Savona). Infatti, nei mesi di rpimaverili del 2006, in alcuni di essi si sono verificate due ulteriori gravi malattie a probabile eziologia virale, malattie che hanno inciso notevolmente sulla redditività delle produzioni. Di seguito si riportano i risultati delle indagini eseguite. Materiali e metodi Reperimento dei campioni - I campioni di calla oggetto di studio sono stati reperiti nel corso di sopralluoghi eseguiti nei mesi di marzo-aprile 2006 in due diversi impianti di Albenga. Il primo era costituito da piante in vaso, allestito utilizzando materiale vegetale prodotto nella stessa azienda. La quasi totalità delle piante evidenziava sintomi fogliari consistenti nelle fasi iniziali, in anulature clorotiche, spesso concentriche, di piccole dimensioni (0,5-2 cm di diametro), distribuite prevalentemente nelle parti marginali. Successivamente, si assisteva alla comparsa di anulature necrotiche (ringspots) concentrate in ampie zone, a settori, della foglia. Il secondo impianto era costituito sempre da piante in vaso. I sintomi erano particolarmente evidenti sulle foglie apicali e consistevano prevalentemente in striature clorotiche parallele alle nervature e lieve restringimento del lembo. Nelle foglie basali delle medesime piante erano invece presenti lineature clorotiche e/o gialle che poi necrotizzavano. I fiori apparivano normali come forma e dimensione. Da un primo esame visivo, i sintomi della prima azienda sono stati diagnosticati quali tipici dell’infezione da Tospovirus: TSWV (virus dell’avvizzimento maculato del pomodoro: tomato spotted wilt virus) e/o INSV (virus della maculatura necrotica dell’impatiens: impatiens necrotic spot virus). Per quanto riguarda invece la sintomatologia riscontrata nella seconda azienda, mentre visivamente le striature clorotiche ed i restringimenti della lamina fogliare apparivano tipicamente riferibili alla presenza di DMV, le lineature cloro/necrotiche sulle foglie basali hanno destato perplessità d’interpretazione. Si è quindi proceduto con l’applicazione delle tecniche diagnostiche di tipo virologico più appropriate al fine di identificare i virus coinvolti nelle due sintomatologie descritte. Analisi virologiche: Il succo fogliare estratto dai campioni di calla sintomatica (delle due aziende) è stato osservato al microscopio elettronico Philips CM10 (tecnica del leaf-dip). Al fine di individuare la presenza di DMV, è stata applicata la tecnica di immunomicroscopia elettronica (IME) decoration. Per rilevare infezione da Tospovirus e da CMV (virus del mosaico del cetriolo: cucumber mosaic virus) sono state applicate le tecniche DAS- e PAS-ELISA. Risultati Per quanto riguarda la prima Azienda, nei campioni esaminati è stata diagnosticata in PAS-ELISA la presenza del solo TSWV. Le calle provenienti dalla seconda azienda sono risultate infette unicamente da DMV. Discussion...I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


