La calla bianca (Zantedeschia aethiopica; Araceae) è una pianta ornamentale che negli ultimi anni ha riscontrato sul mercato europeo un notevole interesse (in Olanda, si è passati dai 24 milioni di “pezzi” del 1998 ai 45 milioni del 2004). Nella provincia di Imperia nell’ultimo ventennio la superficie coltivata a calla bianca è praticamente raddoppiata attestandosi, nel 2004, sui 16 ha.. La tecnica di coltivazione adottata prevede il trapianto dei rizomi (in agosto) partendo da materiale di propagazione recuperato e selezionato nel corso degli anni all’interno delle singole aziende. Dal punto di vista patologico, la calla bianca è soggetta a numerose malattie batteriche e fungine, a cui si aggiungono alcune virosi. Il virus più frequente e pericoloso, “ubiquitario” nelle coltivazioni di calla di tutto il mondo (anche italiane), è quello del mosaico della colocasia (dasheen mosaic virus: DMV), un Potyvirus specifico delle Araceae. In Italia, nel 1992, è stata diagnosticata l’infezione dal virus dell’avvizzimento maculato del pomodoro (tomato spotted wilt virus: TSWV); successivamente, nel 1993, coltivazioni presenti ad Albenga (Imperia) sono state riscontrate infette dal virus della maculatura necrotica dell’impatiens (impatiens necrotic spot virus: INSV). Di seguito, vengono riportati i risultati di un’indagine eseguita nella primavera-estate del 2005 in una fra le più importanti coltivazioni di calla bianca sita ad Arma di Taggia (Imperia), specializzata nella produzione del fiore reciso, ove si è verificata una grave malattia virale che ha portato alla perdita della quasi totalità della produzione. Materiali e metodi Reperimento dei campioni - I campioni di calla oggetto di studio sono stati reperiti nel corso di sopralluoghi eseguiti nel marzo 2005. Gli impianti esaminati erano costituiti da piante di 1 e 2 anni allestiti utilizzando materiale vegetale prodotto nella stessa azienda nel 2004. La quasi totalità delle piante evidenziava sintomi fogliari: striature clorotiche e/o gialle e malformazioni. Le lamine (anche quelle di foglie apparentemente sane) apparivano più strette del normale e, in alcuni casi, si notavano ondulazioni del margine, enazioni a livello della nervatura principale e vistosi arricciamenti. I fiori, prodotti in numero inferiore alla norma, apparivano malformati; la taglia delle piante era ridotta. Da un primo esame visivo, i sintomi sono stati diagnosticati quali tipici dell’infezione da DMV. Considerando però che in Letteratura arricciamenti e deformazioni fogliari su calla vengono associati ad infezioni anche da TSWV, e che la diffusione di TSWV ed INSV nelle coltivazioni floricole ed orticole della Liguria è attualmente elevata, sono state effettuate specifiche analisi per rilevarne l’eventuale presenza nei campioni in esame. Analisi virologiche: Il succo fogliare estratto da calla sintomatica è stato osservato al microscopio elettronico Philips CM10 (tecnica del leaf-dip). Porzioni di tessuto sono state incluse in resina; le sezioni ultrasottili ottenute sono state osservate al microscopio elettronico. Al fine di individuare la presenza di DMV, è stata applicata la tecnica di immunomicroscopia elettronica (IME) decoration. Per rilevare infezione da Tospovirus e da CMV (virus del mosaico del cetriolo: cucumber mosaic virus) sono state applicate le tecniche DAS- e PAS-ELISA. Risultati Le osservazioni dei leaf-dip hanno consentito di rilevare la costante presenza di un virus a particelle filamentose (lunghezza media 750 nm), identificato in IME come un isolato di DMV. Nelle sezioni ultrasottili dei tessuti fogliari di calla inclusa in resina, sono state osservate inclusioni citoplasmatiche (pinwheels) tipiche dei Potyvirus. In alcuni dei preparati ottenuti con succo estratto da foglie con sintomi di arricciamento del lembo, sono state osservate particelle virali sferoidali tipiche dei Tospovirus. Non è stata rilevata infezione, in PAS-ELISA, da CMV. Discussione Le ...

M.G.Bellardi, P. Restuccia (2006). Infezioni da DMV su calla bianca in Liguria. CLAMER INFORMA, 2, 13-16.

Infezioni da DMV su calla bianca in Liguria

BELLARDI, MARIA GRAZIA;
2006

Abstract

La calla bianca (Zantedeschia aethiopica; Araceae) è una pianta ornamentale che negli ultimi anni ha riscontrato sul mercato europeo un notevole interesse (in Olanda, si è passati dai 24 milioni di “pezzi” del 1998 ai 45 milioni del 2004). Nella provincia di Imperia nell’ultimo ventennio la superficie coltivata a calla bianca è praticamente raddoppiata attestandosi, nel 2004, sui 16 ha.. La tecnica di coltivazione adottata prevede il trapianto dei rizomi (in agosto) partendo da materiale di propagazione recuperato e selezionato nel corso degli anni all’interno delle singole aziende. Dal punto di vista patologico, la calla bianca è soggetta a numerose malattie batteriche e fungine, a cui si aggiungono alcune virosi. Il virus più frequente e pericoloso, “ubiquitario” nelle coltivazioni di calla di tutto il mondo (anche italiane), è quello del mosaico della colocasia (dasheen mosaic virus: DMV), un Potyvirus specifico delle Araceae. In Italia, nel 1992, è stata diagnosticata l’infezione dal virus dell’avvizzimento maculato del pomodoro (tomato spotted wilt virus: TSWV); successivamente, nel 1993, coltivazioni presenti ad Albenga (Imperia) sono state riscontrate infette dal virus della maculatura necrotica dell’impatiens (impatiens necrotic spot virus: INSV). Di seguito, vengono riportati i risultati di un’indagine eseguita nella primavera-estate del 2005 in una fra le più importanti coltivazioni di calla bianca sita ad Arma di Taggia (Imperia), specializzata nella produzione del fiore reciso, ove si è verificata una grave malattia virale che ha portato alla perdita della quasi totalità della produzione. Materiali e metodi Reperimento dei campioni - I campioni di calla oggetto di studio sono stati reperiti nel corso di sopralluoghi eseguiti nel marzo 2005. Gli impianti esaminati erano costituiti da piante di 1 e 2 anni allestiti utilizzando materiale vegetale prodotto nella stessa azienda nel 2004. La quasi totalità delle piante evidenziava sintomi fogliari: striature clorotiche e/o gialle e malformazioni. Le lamine (anche quelle di foglie apparentemente sane) apparivano più strette del normale e, in alcuni casi, si notavano ondulazioni del margine, enazioni a livello della nervatura principale e vistosi arricciamenti. I fiori, prodotti in numero inferiore alla norma, apparivano malformati; la taglia delle piante era ridotta. Da un primo esame visivo, i sintomi sono stati diagnosticati quali tipici dell’infezione da DMV. Considerando però che in Letteratura arricciamenti e deformazioni fogliari su calla vengono associati ad infezioni anche da TSWV, e che la diffusione di TSWV ed INSV nelle coltivazioni floricole ed orticole della Liguria è attualmente elevata, sono state effettuate specifiche analisi per rilevarne l’eventuale presenza nei campioni in esame. Analisi virologiche: Il succo fogliare estratto da calla sintomatica è stato osservato al microscopio elettronico Philips CM10 (tecnica del leaf-dip). Porzioni di tessuto sono state incluse in resina; le sezioni ultrasottili ottenute sono state osservate al microscopio elettronico. Al fine di individuare la presenza di DMV, è stata applicata la tecnica di immunomicroscopia elettronica (IME) decoration. Per rilevare infezione da Tospovirus e da CMV (virus del mosaico del cetriolo: cucumber mosaic virus) sono state applicate le tecniche DAS- e PAS-ELISA. Risultati Le osservazioni dei leaf-dip hanno consentito di rilevare la costante presenza di un virus a particelle filamentose (lunghezza media 750 nm), identificato in IME come un isolato di DMV. Nelle sezioni ultrasottili dei tessuti fogliari di calla inclusa in resina, sono state osservate inclusioni citoplasmatiche (pinwheels) tipiche dei Potyvirus. In alcuni dei preparati ottenuti con succo estratto da foglie con sintomi di arricciamento del lembo, sono state osservate particelle virali sferoidali tipiche dei Tospovirus. Non è stata rilevata infezione, in PAS-ELISA, da CMV. Discussione Le ...
2006
M.G.Bellardi, P. Restuccia (2006). Infezioni da DMV su calla bianca in Liguria. CLAMER INFORMA, 2, 13-16.
M.G.Bellardi; P. Restuccia
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/35775
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact