Negli ultimi anni, descrivendo in articoli di Patologia apparsi su “Clamer informa” le diverse malattie di origine virale delle piante ornamentali presenti in Italia, ci siamo soffermati su quelle, anche gravi, dovute a CMV (virus del mosaico del cetriolo: cucumber mosaic virus). In particolare, sono state trattate le infezioni da questo virus in specie erbacee (delfinio, gladiolo, lilium, echinacea, pelargonio, fresia, alstroemeria, elleboro, Surfinia, ecc.), arbustive e rampicanti (oleandro, Allamanda spp., passiflora, bignonia, ecc.). Si è così più volte sottolineato come CMV rappresenti uno dei patogeni più diffusi e pericolosi per le specie ornamentali (ed anche orticole) di tutto il mondo. Infetta oltre 1000 specie di piante, distribuite in 464 generi di 100 famiglie botaniche; viene trasmesso con la modalità della non-persistenza da almeno 75 specie di afidi che lo acquisiscono in 5-10 secondi (dopo circa 2 minuti l’efficienza di trasmissione diminuisce e si annulla in 2 ore). Fra i generi più comuni ricordiamo: Acyrtosiphon, Aphis, Aulacorthum, Brecoryne, Macrosiphum, Myzus, Pentalonia, ecc., tutti afidi frequenti anche in Italia. Studi epidemiologici eseguiti nel nostro Paese nel 2004-2005, hanno portato all’individuazione di nuovi casi di infezioni da CMV, fra cui uno molto grave che ha visto coinvolto un impianto di Mandevilla sanderi della Sicilia; le altre due specie arbustive interessate crescevano nell’Orto Botanico dell’Università di Bologna: Thevetia nereifolia e Nandina domestica. Data la pericolosità di CMV, si ritiene necessario fornire ai produttori di specie ornamentali maggiori dettagli su questi ultimi ritrovamenti. Campioni esaminati Sicilia – I campioni di M. sanderi (Hemsl.) Woodson. (famiglia delle Apocynaceae) oggetto di studio sono stati reperiti nel corso di sopralluoghi eseguiti in aziende floro-vivaistiche della provincia di Catania. La quasi totalità delle piante (6.500) in coltivazione presso una di esse, mostrava sintomi di probabile eziologia virale: anulature e lineature clorotiche e/o gialle sulle foglie più vecchie; i fiori apparivano normali come forma e colore. Queste piante, al secondo anno di crescita all’interno di alcune serre, erano state ottenute tramite talee importate dal nord Italia (il materiale di propagazione originario proveniva dal Brasile). Emilia-Romagna – Le piante di oleandro giallo od oleandro messicano (Thevetia nereifolia Juss. Ex Steud.; famiglia delle Apocynaceae) e nandina comune (Nandina domestica Thunb.; famiglia delle Nandinaceae) esaminate sono state reperite durante sopralluoghi eseguiti nel 2004-2005 nell’Orto Botanico dell’Università di Bologna. Per quanto riguarda l’oleandro giallo, i primi sintomi sono stati osservati nel mese di giugno del 2004 su alcune foglie di un unico esemplare. Le foglie, soprattutto quelle apicali, erano malformate, bollose e con mosaico; l’arbusto è rimasto di taglia ridotta ed ha prodotto solo 3-4 fiori. In luglio-agosto i sintomi sono regrediti. Per quanto riguarda la nandina, i sintomi (osservati a partire dalla primavera del 2005) consistevano in nanismo della pianta ed in un forte restringimento della lamina fogliare. Analisi virologica I campioni sintomatici prelevati dai tre arbusti sono stati analizzati applicando sia tecniche di “routine” (saggi biologici su piante da saggio ed immunoenzimatici del tipo PAS-ELISA), sia altre più specifiche di microscopia elettronica e di biologia molecolare (RT-PCR, SSCP). Dai risultati ottenuti, è stato possibile identificare il virus associato alle sintomatologie descritte per i tre arbusti, come un isolato di CMV. Dal punto di vista molecolare, quello CMV-M. sanderi è risultato appartenere al sottogruppo IA. Discussione Dall’indagine condotta appare evidente come CMV sia in grado di infettare piante arbustive determinando sintomatologie anche gravi, tali da compromettere la crescita della pianta (come nella nandina), la fioritura (come nell’oleand...
M.G.Bellardi, S.Davino (2005). Il virus del mosaico del cetriolo. CLAMER INFORMA, 11, 55-58.
Il virus del mosaico del cetriolo
BELLARDI, MARIA GRAZIA;
2005
Abstract
Negli ultimi anni, descrivendo in articoli di Patologia apparsi su “Clamer informa” le diverse malattie di origine virale delle piante ornamentali presenti in Italia, ci siamo soffermati su quelle, anche gravi, dovute a CMV (virus del mosaico del cetriolo: cucumber mosaic virus). In particolare, sono state trattate le infezioni da questo virus in specie erbacee (delfinio, gladiolo, lilium, echinacea, pelargonio, fresia, alstroemeria, elleboro, Surfinia, ecc.), arbustive e rampicanti (oleandro, Allamanda spp., passiflora, bignonia, ecc.). Si è così più volte sottolineato come CMV rappresenti uno dei patogeni più diffusi e pericolosi per le specie ornamentali (ed anche orticole) di tutto il mondo. Infetta oltre 1000 specie di piante, distribuite in 464 generi di 100 famiglie botaniche; viene trasmesso con la modalità della non-persistenza da almeno 75 specie di afidi che lo acquisiscono in 5-10 secondi (dopo circa 2 minuti l’efficienza di trasmissione diminuisce e si annulla in 2 ore). Fra i generi più comuni ricordiamo: Acyrtosiphon, Aphis, Aulacorthum, Brecoryne, Macrosiphum, Myzus, Pentalonia, ecc., tutti afidi frequenti anche in Italia. Studi epidemiologici eseguiti nel nostro Paese nel 2004-2005, hanno portato all’individuazione di nuovi casi di infezioni da CMV, fra cui uno molto grave che ha visto coinvolto un impianto di Mandevilla sanderi della Sicilia; le altre due specie arbustive interessate crescevano nell’Orto Botanico dell’Università di Bologna: Thevetia nereifolia e Nandina domestica. Data la pericolosità di CMV, si ritiene necessario fornire ai produttori di specie ornamentali maggiori dettagli su questi ultimi ritrovamenti. Campioni esaminati Sicilia – I campioni di M. sanderi (Hemsl.) Woodson. (famiglia delle Apocynaceae) oggetto di studio sono stati reperiti nel corso di sopralluoghi eseguiti in aziende floro-vivaistiche della provincia di Catania. La quasi totalità delle piante (6.500) in coltivazione presso una di esse, mostrava sintomi di probabile eziologia virale: anulature e lineature clorotiche e/o gialle sulle foglie più vecchie; i fiori apparivano normali come forma e colore. Queste piante, al secondo anno di crescita all’interno di alcune serre, erano state ottenute tramite talee importate dal nord Italia (il materiale di propagazione originario proveniva dal Brasile). Emilia-Romagna – Le piante di oleandro giallo od oleandro messicano (Thevetia nereifolia Juss. Ex Steud.; famiglia delle Apocynaceae) e nandina comune (Nandina domestica Thunb.; famiglia delle Nandinaceae) esaminate sono state reperite durante sopralluoghi eseguiti nel 2004-2005 nell’Orto Botanico dell’Università di Bologna. Per quanto riguarda l’oleandro giallo, i primi sintomi sono stati osservati nel mese di giugno del 2004 su alcune foglie di un unico esemplare. Le foglie, soprattutto quelle apicali, erano malformate, bollose e con mosaico; l’arbusto è rimasto di taglia ridotta ed ha prodotto solo 3-4 fiori. In luglio-agosto i sintomi sono regrediti. Per quanto riguarda la nandina, i sintomi (osservati a partire dalla primavera del 2005) consistevano in nanismo della pianta ed in un forte restringimento della lamina fogliare. Analisi virologica I campioni sintomatici prelevati dai tre arbusti sono stati analizzati applicando sia tecniche di “routine” (saggi biologici su piante da saggio ed immunoenzimatici del tipo PAS-ELISA), sia altre più specifiche di microscopia elettronica e di biologia molecolare (RT-PCR, SSCP). Dai risultati ottenuti, è stato possibile identificare il virus associato alle sintomatologie descritte per i tre arbusti, come un isolato di CMV. Dal punto di vista molecolare, quello CMV-M. sanderi è risultato appartenere al sottogruppo IA. Discussione Dall’indagine condotta appare evidente come CMV sia in grado di infettare piante arbustive determinando sintomatologie anche gravi, tali da compromettere la crescita della pianta (come nella nandina), la fioritura (come nell’oleand...I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


