L’articolo procede dall’attribuzione di due vetri dorati e graffiti ad un noto pittore bolognese del Trecento per soffermarsi su varie tematiche. In primo luogo ricostruisce la tradizione iconografica a cui le immagini si riferiscono, prima fraintese, sono invece da ricondurre ad una complessa composizione interpretabile con Sant’Agostino Maestro dell’ordine, ovvero il Trionfo di Sant’Agostino, ed in particolare raffigurano quattro filosofi al cospetto del santo, secondo un modello che avrà numerose repliche in ambito emiliano. L’attribuzione è occasione per riflettere sulla personalità di Dalmasio degli Scannabecchi, sul suo percorso tra Bologna e la Toscana e sulla possibilità di riconoscere fattivamente le sue credenziali anagrafiche o, piuttosto, sostare sulla posizione di attesa che intende il pittore quale figura anonima, denominata Pseudo Dalmasio. A tal fine si prendono in esame anche i lasciti stilistici presenti nelle opere del cognato di Dalmasio, Simone di Filippo, e nel figlio Lippo.
Frammenti di un’allegoria agostiniana. Quattro ‘Filosofi’ di “Dalmasio" / A. Volpe. - In: PARAGONE. ARTE. - ISSN 1120-4737. - STAMPA. - 647:(2004), pp. 3-19.
Frammenti di un’allegoria agostiniana. Quattro ‘Filosofi’ di “Dalmasio"
VOLPE, ALESSANDRO
2004
Abstract
L’articolo procede dall’attribuzione di due vetri dorati e graffiti ad un noto pittore bolognese del Trecento per soffermarsi su varie tematiche. In primo luogo ricostruisce la tradizione iconografica a cui le immagini si riferiscono, prima fraintese, sono invece da ricondurre ad una complessa composizione interpretabile con Sant’Agostino Maestro dell’ordine, ovvero il Trionfo di Sant’Agostino, ed in particolare raffigurano quattro filosofi al cospetto del santo, secondo un modello che avrà numerose repliche in ambito emiliano. L’attribuzione è occasione per riflettere sulla personalità di Dalmasio degli Scannabecchi, sul suo percorso tra Bologna e la Toscana e sulla possibilità di riconoscere fattivamente le sue credenziali anagrafiche o, piuttosto, sostare sulla posizione di attesa che intende il pittore quale figura anonima, denominata Pseudo Dalmasio. A tal fine si prendono in esame anche i lasciti stilistici presenti nelle opere del cognato di Dalmasio, Simone di Filippo, e nel figlio Lippo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.