Il genere Helleborus (famiglia: Ranuculaceae) comprende almeno venti specie di piante perenni, rizomatose, rustiche, adatte sia per essere utilizzate nelle bordure miste, sia per la produzione di fiori da recidere che durano a lungo. Alcune specie sono a fioritura invernale, come H. abchasicus, H. niger, H. viridis; altre primaverile, come H. argutifolius, H. atrorubens ed anche H. foetidus. Quest’ultimo, in particolare, noto comunemente come “elleboro puzzolente”, ha foglie lanceolate, profondamente divise, lucide, verde scuro, e fiori giallo-verdi, riuniti in pannocchie. Dal punto di vista patologico, non si hanno in Italia segnalazioni di gravi malattie riguardanti il genere Helleborus; nella ex-Yugoslavia, nel 1989, è stato individuato su H. odorus, Microsphaera baemleri agente di mal bianco (oidio) sulle foglie; nel 1965, in Danimarca, si erano avute segnalazioni del virus del mosaico del cetriolo (cucumber mosaic virus: CMV) sulle specie H. atrorubens e H. niger. Di seguito vengono riportati alcuni dei risultati di una indagine eseguita in Emilia-Romagna con lo scopo di individuare “nuovi” ospiti di CMV e che coinvolgono H. foetidus. Reperimento dei campioni Le piante di H. foetidus oggetto di studio, a dimora da alcuni anni presso l’Orto Botanico dell’Università di Parma, presentavano nel 2001 sintomi molto accentuati sulle foglie: arabeschi, anelli concentrici, variegatura, lineature, mosaico. Queste alterazioni cromatiche erano clorotiche oppure di un intenso colore giallo (Figure 1-4). Nel 2002, anche sui fiori sono state osservate leggere screziature e deboli deformazioni dei petali. Trattandosi di una sintomatologia tipicamente riferibile ad infezione virale, sono state applicate le tecniche diagnostiche di routine: - saggi biologici su piante erbacee indicatrici (inoculazioni meccaniche); - indagini di microscopia elettronica (“leaf-dip”); - sierodiagnosi (tecnica DAS-ELISA). Risultati e discussione Le inoculazioni meccaniche eseguite (utilizzando sia foglie che fiori) hanno portato alla trasmissione di un virus: delle 22 specie saggiate, 15 sono risultate infette manifestando sintomi locali e/o sistemici tipici dell’infezione da CMV. L’applicazione della tecnica immunoenzimatica DAS-ELISA (utilizzando il corredo commerciale fornito dalla Loewe Biochimica GmbH, Germania) ha permesso di identificare il virus presente in H. foetidus come un isolato di CMV. Dalle osservazioni al microscopio elettronico Philips CMV (80 kV) non è risultata la presenza di particelle virali filamentose. Questo ritrovamento rappresenta la prima segnalazione di infezione naturale di CMV su H. foetidus, pianta che rappresenta quindi un “nuovo” ospite di questo Cucumovirus. Si tratta anche del primo caso in Italia di una malattia virale nel genere Helleborus. La sintomatologia associata alla presenza di questo virus è molto appariscente: sembra quasi un “decoro” sulle foglie. Nel complesso, si tratta di sintomi che molto si discostano da quelli che CMV solitamente determina sulle centinaia di specie, orticole ed ornamentali, coltivate e spontanee, ospiti naturali e per le quali costituisce un serio pericolo in tutto il mondo. La variegatura fogliare dell’elleboro è uno di quei rari casi in cui un virus sembra persino rendere più decorativa ed originale la pianta infettata, così come, in precedenti numeri di Clamer informa, è stato sottolineato a proposito del ruscus (Ruscus hypoglossum, Danae racemosa) infetto dal virus del mosaico dell’erba medica (alfalfa mosaic virus: AMV) responsabile di mosaici dorati sulle fronde. Uno dei casi “storici” più emblematici resta comunque la screziatura dei tulipani infetti dal virus della “rottura” di colore del tulipano (tulip breaking virus: TBV), ceppo Rembrandt, così come rappresentato in molti quadri della pittura fiamminga del ‘600 e 700’. Data la pericolosità di CMV (virus polifago, facilmente trasmissibile per seme e per mezzo di afidi) è comunque impensabile c...
Bellardi M.G. (2004). Variegatura dell’elleboro. CLAMER INFORMA, 7/8, 57-59.
Variegatura dell’elleboro
BELLARDI, MARIA GRAZIA
2004
Abstract
Il genere Helleborus (famiglia: Ranuculaceae) comprende almeno venti specie di piante perenni, rizomatose, rustiche, adatte sia per essere utilizzate nelle bordure miste, sia per la produzione di fiori da recidere che durano a lungo. Alcune specie sono a fioritura invernale, come H. abchasicus, H. niger, H. viridis; altre primaverile, come H. argutifolius, H. atrorubens ed anche H. foetidus. Quest’ultimo, in particolare, noto comunemente come “elleboro puzzolente”, ha foglie lanceolate, profondamente divise, lucide, verde scuro, e fiori giallo-verdi, riuniti in pannocchie. Dal punto di vista patologico, non si hanno in Italia segnalazioni di gravi malattie riguardanti il genere Helleborus; nella ex-Yugoslavia, nel 1989, è stato individuato su H. odorus, Microsphaera baemleri agente di mal bianco (oidio) sulle foglie; nel 1965, in Danimarca, si erano avute segnalazioni del virus del mosaico del cetriolo (cucumber mosaic virus: CMV) sulle specie H. atrorubens e H. niger. Di seguito vengono riportati alcuni dei risultati di una indagine eseguita in Emilia-Romagna con lo scopo di individuare “nuovi” ospiti di CMV e che coinvolgono H. foetidus. Reperimento dei campioni Le piante di H. foetidus oggetto di studio, a dimora da alcuni anni presso l’Orto Botanico dell’Università di Parma, presentavano nel 2001 sintomi molto accentuati sulle foglie: arabeschi, anelli concentrici, variegatura, lineature, mosaico. Queste alterazioni cromatiche erano clorotiche oppure di un intenso colore giallo (Figure 1-4). Nel 2002, anche sui fiori sono state osservate leggere screziature e deboli deformazioni dei petali. Trattandosi di una sintomatologia tipicamente riferibile ad infezione virale, sono state applicate le tecniche diagnostiche di routine: - saggi biologici su piante erbacee indicatrici (inoculazioni meccaniche); - indagini di microscopia elettronica (“leaf-dip”); - sierodiagnosi (tecnica DAS-ELISA). Risultati e discussione Le inoculazioni meccaniche eseguite (utilizzando sia foglie che fiori) hanno portato alla trasmissione di un virus: delle 22 specie saggiate, 15 sono risultate infette manifestando sintomi locali e/o sistemici tipici dell’infezione da CMV. L’applicazione della tecnica immunoenzimatica DAS-ELISA (utilizzando il corredo commerciale fornito dalla Loewe Biochimica GmbH, Germania) ha permesso di identificare il virus presente in H. foetidus come un isolato di CMV. Dalle osservazioni al microscopio elettronico Philips CMV (80 kV) non è risultata la presenza di particelle virali filamentose. Questo ritrovamento rappresenta la prima segnalazione di infezione naturale di CMV su H. foetidus, pianta che rappresenta quindi un “nuovo” ospite di questo Cucumovirus. Si tratta anche del primo caso in Italia di una malattia virale nel genere Helleborus. La sintomatologia associata alla presenza di questo virus è molto appariscente: sembra quasi un “decoro” sulle foglie. Nel complesso, si tratta di sintomi che molto si discostano da quelli che CMV solitamente determina sulle centinaia di specie, orticole ed ornamentali, coltivate e spontanee, ospiti naturali e per le quali costituisce un serio pericolo in tutto il mondo. La variegatura fogliare dell’elleboro è uno di quei rari casi in cui un virus sembra persino rendere più decorativa ed originale la pianta infettata, così come, in precedenti numeri di Clamer informa, è stato sottolineato a proposito del ruscus (Ruscus hypoglossum, Danae racemosa) infetto dal virus del mosaico dell’erba medica (alfalfa mosaic virus: AMV) responsabile di mosaici dorati sulle fronde. Uno dei casi “storici” più emblematici resta comunque la screziatura dei tulipani infetti dal virus della “rottura” di colore del tulipano (tulip breaking virus: TBV), ceppo Rembrandt, così come rappresentato in molti quadri della pittura fiamminga del ‘600 e 700’. Data la pericolosità di CMV (virus polifago, facilmente trasmissibile per seme e per mezzo di afidi) è comunque impensabile c...I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


