Tutti noi conosciamo la Poinsettia o Stella di Natale, una delle più apprezzate ornamentali, richiesta e commercializzata nel periodo natalizio. Ciò che più la contraddistingue è l’elegante portamento: nella forma classica i suoi rami si dipartono dal basso del fusto principale, quasi a livello del terreno, per poi aprirsi a raggiera e sorreggere, alle estremità, le tipiche “stelle” (costituite dalle vere infiorescenze, i ciazii, e le brattee colorate). Immaginate, per un istante, una Poinsettia costituita da un solo ed unico fusto che cresce solitario verso l’alto, sormontato da 1-2 stelle apicali: se fosse realmente così… questa pianta avrebbe certamente i “Natali” contati! Se infatti la ramificazione avviene dal basso (“free-branching”), non è per motivi genetici o colturali, bensì per l’azione di microrganismi noti come fitoplasmi. In altre parole, grazie a loro si verifica il free-branching che rende commerciabile la pianta. Si tratta di quegli stessi fitoplasmi che abbiamo di recente scoperto quali responsabili della virescenza dei fiori di gladiolo, ortensia, lilium, ecc., definendoli allora “patogeni”. Nella Poinsettia, invece, quelli che sarebbero sintomi di una malattia, vengono considerati dall’uomo un prezioso ed indispensabile cambiamento di sviluppo (il concetto di “malattia” è perciò spesso relativo!). Ma fino a 5-6 anni fa, il free-branching era un mistero per gli stessi ibridatori che, una volta creata (per seme) una nuova varietà, dovevano assolutamente provvedere ad arricchirla del “free-branching factor” (“fattore della ramificazione”) per poterla immettere sul mercato, e lo facevano con un innesto da una qualsiasi altra Poinsettia commerciale. Solo nel 1997 si è definitivamente scoperto che il “free-branching factor” era un fitoplasma. Ma la “storia” si complica ancora, dato che accanto a fitoplasmi per così dire “buoni” (in quanto utili), ve ne sono altri “cattivi”, che possono danneggiare la Poinsettia causando delle malattie. Infatti, ne esistono ceppi particolarmente aggressivi, altri che vengono a trovarsi in combinazione con i virus specifici di questa ornamentale (quello “criptico” e del “mosaico”), altri che vengono ospitati da varietà particolarmente suscettibili, ecc., per cui ecco che le infiorescenze (i ciazii) sono deformi ed ingrossati, le brattee non si colorano e rimangono stentate o che, addirittura, si ha un’eccessiva ramificazione per cui la pianta è troppo piccola e le stelle poco sviluppate. Per i ricercatori, quindi, la Stella di Natale rappresenta un vero e proprio rompicapo. Se perciò ci imbattiamo in una Poinsettia che poco ci convince…possiamo sempre dire che forse è colpa di qualche fitoplasma! 1) Nel periodo natalizio le Stelle di Natale formano delle meravigliose distese colorate nei vivai specializzati in attesa di giungere nelle nostre case. 2) Senza fitoplasmi non si verifica la ramificazione dal basso (free-branching) per cui la Poinsettia cresce verso l’alto sorreggendo poche ampie stelle. 3) Ecco a confronto due Poinsettie della medesima cultivar: quella a sinistra è senza fitoplasmi, mentre quella a destra (con fitoplasmi) è una pianta “normale”, dall’aspetto più compatto ed armonico. 4,5,6) In alcuni casi, però, i fitoplasmi non determinano solo il free-branching, ma vere e proprie malattie che compromettono la normale formazione delle tipiche stelle, soprattutto in combinazione con virus specifici della Poinsettia: le brattee rimangono piccole, deformi e non assumono la tipica colorazione.

Una storia complicata / M.G.Bellardi. - In: GIARDINI. - ISSN 0394-0853. - STAMPA. - 204:(2004), pp. 37-37.

Una storia complicata

BELLARDI, MARIA GRAZIA
2004

Abstract

Tutti noi conosciamo la Poinsettia o Stella di Natale, una delle più apprezzate ornamentali, richiesta e commercializzata nel periodo natalizio. Ciò che più la contraddistingue è l’elegante portamento: nella forma classica i suoi rami si dipartono dal basso del fusto principale, quasi a livello del terreno, per poi aprirsi a raggiera e sorreggere, alle estremità, le tipiche “stelle” (costituite dalle vere infiorescenze, i ciazii, e le brattee colorate). Immaginate, per un istante, una Poinsettia costituita da un solo ed unico fusto che cresce solitario verso l’alto, sormontato da 1-2 stelle apicali: se fosse realmente così… questa pianta avrebbe certamente i “Natali” contati! Se infatti la ramificazione avviene dal basso (“free-branching”), non è per motivi genetici o colturali, bensì per l’azione di microrganismi noti come fitoplasmi. In altre parole, grazie a loro si verifica il free-branching che rende commerciabile la pianta. Si tratta di quegli stessi fitoplasmi che abbiamo di recente scoperto quali responsabili della virescenza dei fiori di gladiolo, ortensia, lilium, ecc., definendoli allora “patogeni”. Nella Poinsettia, invece, quelli che sarebbero sintomi di una malattia, vengono considerati dall’uomo un prezioso ed indispensabile cambiamento di sviluppo (il concetto di “malattia” è perciò spesso relativo!). Ma fino a 5-6 anni fa, il free-branching era un mistero per gli stessi ibridatori che, una volta creata (per seme) una nuova varietà, dovevano assolutamente provvedere ad arricchirla del “free-branching factor” (“fattore della ramificazione”) per poterla immettere sul mercato, e lo facevano con un innesto da una qualsiasi altra Poinsettia commerciale. Solo nel 1997 si è definitivamente scoperto che il “free-branching factor” era un fitoplasma. Ma la “storia” si complica ancora, dato che accanto a fitoplasmi per così dire “buoni” (in quanto utili), ve ne sono altri “cattivi”, che possono danneggiare la Poinsettia causando delle malattie. Infatti, ne esistono ceppi particolarmente aggressivi, altri che vengono a trovarsi in combinazione con i virus specifici di questa ornamentale (quello “criptico” e del “mosaico”), altri che vengono ospitati da varietà particolarmente suscettibili, ecc., per cui ecco che le infiorescenze (i ciazii) sono deformi ed ingrossati, le brattee non si colorano e rimangono stentate o che, addirittura, si ha un’eccessiva ramificazione per cui la pianta è troppo piccola e le stelle poco sviluppate. Per i ricercatori, quindi, la Stella di Natale rappresenta un vero e proprio rompicapo. Se perciò ci imbattiamo in una Poinsettia che poco ci convince…possiamo sempre dire che forse è colpa di qualche fitoplasma! 1) Nel periodo natalizio le Stelle di Natale formano delle meravigliose distese colorate nei vivai specializzati in attesa di giungere nelle nostre case. 2) Senza fitoplasmi non si verifica la ramificazione dal basso (free-branching) per cui la Poinsettia cresce verso l’alto sorreggendo poche ampie stelle. 3) Ecco a confronto due Poinsettie della medesima cultivar: quella a sinistra è senza fitoplasmi, mentre quella a destra (con fitoplasmi) è una pianta “normale”, dall’aspetto più compatto ed armonico. 4,5,6) In alcuni casi, però, i fitoplasmi non determinano solo il free-branching, ma vere e proprie malattie che compromettono la normale formazione delle tipiche stelle, soprattutto in combinazione con virus specifici della Poinsettia: le brattee rimangono piccole, deformi e non assumono la tipica colorazione.
2004
Una storia complicata / M.G.Bellardi. - In: GIARDINI. - ISSN 0394-0853. - STAMPA. - 204:(2004), pp. 37-37.
M.G.Bellardi
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/34959
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