In genere la realizzazione di nuovi luoghi di lavoro a carattere industriale o di loro importanti ristrutturazioni avviene senza aver svolto alcuna previsione in merito al rumore che sarà presente una volta avviata la produzione. E ciò anche quando l’attività che si realizza, si trasferisce o si amplia è notoriamente rumorosa. Questa situazione è in conflitto da un lato con l’esigenza, prevista dalla legge, di valutare il problema in fase progettuale per realizzare ambienti che generino la minima rumorosità possibile e dall’altra con l’esigenza di risparmio economico, oggettivamente possibile intervenendo sul rischio rumore in fase progettuale piuttosto che con bonifiche successive. Per effettuare la previsione del rumore negli ambienti industriali sono oggi disponibili sul mercato software realizzati a partire da modelli matematici simili, ma non eguali, sulla cui affidabilità esistono pochissimi studi, perlopiù realizzati all’estero. Si è quindi pensato di organizzare un Round Robin Test per effettuare una prima verifica concreta dell’affidabilità dei programmi di previsione del rumore attualmente in commercio nel nostro Paese. Lo scopo del test era di ottenere indicazioni quantitative sull’affidabilità delle simulazioni come comunemente eseguite, confrontando diversi programmi ed operatori su di uno stesso caso reale. Più in generale, la ricerca tende a promuovere metodiche di progettazione degli stabilimenti industriali che sin dalle prime fasi siano acusticamente orientate per la realizzazione di ambienti di lavoro a minor rischio rumore ai costi più bassi possibili, come del resto raccomandato dalla UNI EN ISO 11690-3.
M.Garai, O.Nicolini, A.Peretti, L. Barbaresi (2006). Modelli di simulazione del rumore negli ambienti di lavoro: primo round robin test italiano (relazione ad invito). MODENA : s.n.
Modelli di simulazione del rumore negli ambienti di lavoro: primo round robin test italiano (relazione ad invito)
GARAI, MASSIMO;BARBARESI, LUCA
2006
Abstract
In genere la realizzazione di nuovi luoghi di lavoro a carattere industriale o di loro importanti ristrutturazioni avviene senza aver svolto alcuna previsione in merito al rumore che sarà presente una volta avviata la produzione. E ciò anche quando l’attività che si realizza, si trasferisce o si amplia è notoriamente rumorosa. Questa situazione è in conflitto da un lato con l’esigenza, prevista dalla legge, di valutare il problema in fase progettuale per realizzare ambienti che generino la minima rumorosità possibile e dall’altra con l’esigenza di risparmio economico, oggettivamente possibile intervenendo sul rischio rumore in fase progettuale piuttosto che con bonifiche successive. Per effettuare la previsione del rumore negli ambienti industriali sono oggi disponibili sul mercato software realizzati a partire da modelli matematici simili, ma non eguali, sulla cui affidabilità esistono pochissimi studi, perlopiù realizzati all’estero. Si è quindi pensato di organizzare un Round Robin Test per effettuare una prima verifica concreta dell’affidabilità dei programmi di previsione del rumore attualmente in commercio nel nostro Paese. Lo scopo del test era di ottenere indicazioni quantitative sull’affidabilità delle simulazioni come comunemente eseguite, confrontando diversi programmi ed operatori su di uno stesso caso reale. Più in generale, la ricerca tende a promuovere metodiche di progettazione degli stabilimenti industriali che sin dalle prime fasi siano acusticamente orientate per la realizzazione di ambienti di lavoro a minor rischio rumore ai costi più bassi possibili, come del resto raccomandato dalla UNI EN ISO 11690-3.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.