Riassunto Ogni tentativo di misurare l’apporto calorico è necessariamente approssimativo, qualora non si giunga alla registrazione e pesatura meticolosa degli alimenti, peraltro gravata da errori. Abbiamo sviluppato un questionario autosomministrato, basato su 20 gruppi di alimenti. Per ognuno, il paziente deve indicare la frequenza settimanale e la porzione su una scala a 5 punti. Le calorie delle porzioni sono conteggiate per multipli di 50. Attraverso un semplice calcolo si giunge alla definizione delle calorie medie giornaliere su base settimanale. Dopo un periodo di taratura, per approssimazioni successive, siamo giunti ad una versione definitiva, testata su 123 soggetti consecutivi nei confronti dell’intervista semistrutturata condotta dalla dietista. L’apporto calorico stimato dal questionario (2388 ± SD 798 kcal/die in 100 questionari validi per l’analisi) non risulta significativamente diverso da quello misurato nell’inchiesta (2317 ± 676; P = 0.191; t appaiata) ed esiste tra le due misurazioni una buona correlazione (r 2 = 0.585; P< 0.0001), in un range calorico misurato dall’intervista compreso tra 946 e 5080 kcal/die. Il questionario sovrastima l’apporto calorico nel primo quintile dell’intervista (range 900 – 1833 kcal/die; ? = +163 ± SD 343 kcal/die; P = 0.047), ma mantiene una buona correlazione tra 1500 e 3000 kcal/die (? = 65 kcal/die), nel quale si colloca l’83% dei casi analizzati. Lo strumento può essere utile per indagini epidemiologiche in soggetti motivati a perdere peso, o come ausilio ai medici di medicina generale in assenza di dietisti in una politica di controllo dell’obesità. English Summary Any attempt to measure calorie intake is approximate when foods are not registered and weighted, and several biases may be introduced. We developed a self-administered questionnaire, based on 20 items, their weekly intake and the average portion on a Likert scale. Portions are given a score as multiple of 50 calories, allowing a simple calculation of the daily intake on a weekly basis. The test was adjusted during the years and its final version was tested in 123 consecutive subjects against a semi-structured interview carried out by a dietitian. Calorie intake measured by the questionnaire (2388 ± SD 798 kcal/day in 100 questionnaires valid for analysis) does not differ from values calculated by interview (2317 ± 676; P = 0.191; paired t), and a good correlation exists between the two measurements (r 2 = 0.585; P< 0.0001) in a calorie range measured by the interview between 946 and 5080 kcal/day. The questionnaire overestimates calorie intake in the first quintile of interview (range, 900 – 1833 kcal/day; ? = +163 ± SD 343 kcal/die; P = 0.047), but maintains a good correlation between 1500 and 3000 kcal/day (? = 65 kcal/day), a range comprising 83% of tested cases. The self-administered instrument may be useful in epidemiological surveys in subjects seeking a weight-losing treatment, or as support to general practitioner in the absence of dietitians.
G Tarrini, S Di Domizio, R Rossini, A Romano, F Cerrelli, G Marchesini Reggiani, et al. (2006). Quanto mangio veramente?. GIDM. GIORNALE ITALIANO DI DIABETOLOGIA E METABOLISMO, 26, 48-53.
Quanto mangio veramente?
CERRELLI, FERNANDA;MARCHESINI REGGIANI, GIULIO;MELCHIONDA, NAZARIO
2006
Abstract
Riassunto Ogni tentativo di misurare l’apporto calorico è necessariamente approssimativo, qualora non si giunga alla registrazione e pesatura meticolosa degli alimenti, peraltro gravata da errori. Abbiamo sviluppato un questionario autosomministrato, basato su 20 gruppi di alimenti. Per ognuno, il paziente deve indicare la frequenza settimanale e la porzione su una scala a 5 punti. Le calorie delle porzioni sono conteggiate per multipli di 50. Attraverso un semplice calcolo si giunge alla definizione delle calorie medie giornaliere su base settimanale. Dopo un periodo di taratura, per approssimazioni successive, siamo giunti ad una versione definitiva, testata su 123 soggetti consecutivi nei confronti dell’intervista semistrutturata condotta dalla dietista. L’apporto calorico stimato dal questionario (2388 ± SD 798 kcal/die in 100 questionari validi per l’analisi) non risulta significativamente diverso da quello misurato nell’inchiesta (2317 ± 676; P = 0.191; t appaiata) ed esiste tra le due misurazioni una buona correlazione (r 2 = 0.585; P< 0.0001), in un range calorico misurato dall’intervista compreso tra 946 e 5080 kcal/die. Il questionario sovrastima l’apporto calorico nel primo quintile dell’intervista (range 900 – 1833 kcal/die; ? = +163 ± SD 343 kcal/die; P = 0.047), ma mantiene una buona correlazione tra 1500 e 3000 kcal/die (? = 65 kcal/die), nel quale si colloca l’83% dei casi analizzati. Lo strumento può essere utile per indagini epidemiologiche in soggetti motivati a perdere peso, o come ausilio ai medici di medicina generale in assenza di dietisti in una politica di controllo dell’obesità. English Summary Any attempt to measure calorie intake is approximate when foods are not registered and weighted, and several biases may be introduced. We developed a self-administered questionnaire, based on 20 items, their weekly intake and the average portion on a Likert scale. Portions are given a score as multiple of 50 calories, allowing a simple calculation of the daily intake on a weekly basis. The test was adjusted during the years and its final version was tested in 123 consecutive subjects against a semi-structured interview carried out by a dietitian. Calorie intake measured by the questionnaire (2388 ± SD 798 kcal/day in 100 questionnaires valid for analysis) does not differ from values calculated by interview (2317 ± 676; P = 0.191; paired t), and a good correlation exists between the two measurements (r 2 = 0.585; P< 0.0001) in a calorie range measured by the interview between 946 and 5080 kcal/day. The questionnaire overestimates calorie intake in the first quintile of interview (range, 900 – 1833 kcal/day; ? = +163 ± SD 343 kcal/die; P = 0.047), but maintains a good correlation between 1500 and 3000 kcal/day (? = 65 kcal/day), a range comprising 83% of tested cases. The self-administered instrument may be useful in epidemiological surveys in subjects seeking a weight-losing treatment, or as support to general practitioner in the absence of dietitians.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.