Il contributo analizza, sulla base di un'approfondita analisi della documentazione archivistica inedita, l'evoluzione delle istituzioni ecclesiastiche minori (pievi. parrocchie, oratori) in un territorio suddiviso in due distinte diocesi (Lucca e Luni) e almeno in parte soggetto all'influenza politica di Lucca. Rispetto alla Lunigiana, il territorio della Garfagnana appare caratterizzato da una debole presenza signorile, da una relativa debolezza delle istituzioni ecclesiastiche e dalla diffusione, soprattutto in età moderna, di un eremitismo tendenzialmente anarchico: si tratta di eremiti adibiti alla custodia di piccoli oratori, spesso eletti dalla comunità, ed autorizzati a questuare. Vengono analizzate le modalità di elezione dei rettori di chiese e di riscossione delle decime, i legami tra le chiese "parrocchiali" e l'identità di villaggio, il protagonismo dei laici ed il graduale costituirsi di vere e proprie "parrocchie" sempre più autonome rispetto alle pievi, nonché, laddove possibile, l'origine sociale e familiare dei pievani e rettori di chiese. Il contributo si conclude con l'edizione di un documento quattrocentesco sinora inedito, che attesta il ruolo dei parrocchiani nell'elezione del rettore della chiesa di Lugnana.
Pievi, parrocchie e comunità locali in Garfagnana nel Medioevo: un sondaggio su un'area periferica della diocesi di Lucca
SAVIGNI, RAFFAELE
2014
Abstract
Il contributo analizza, sulla base di un'approfondita analisi della documentazione archivistica inedita, l'evoluzione delle istituzioni ecclesiastiche minori (pievi. parrocchie, oratori) in un territorio suddiviso in due distinte diocesi (Lucca e Luni) e almeno in parte soggetto all'influenza politica di Lucca. Rispetto alla Lunigiana, il territorio della Garfagnana appare caratterizzato da una debole presenza signorile, da una relativa debolezza delle istituzioni ecclesiastiche e dalla diffusione, soprattutto in età moderna, di un eremitismo tendenzialmente anarchico: si tratta di eremiti adibiti alla custodia di piccoli oratori, spesso eletti dalla comunità, ed autorizzati a questuare. Vengono analizzate le modalità di elezione dei rettori di chiese e di riscossione delle decime, i legami tra le chiese "parrocchiali" e l'identità di villaggio, il protagonismo dei laici ed il graduale costituirsi di vere e proprie "parrocchie" sempre più autonome rispetto alle pievi, nonché, laddove possibile, l'origine sociale e familiare dei pievani e rettori di chiese. Il contributo si conclude con l'edizione di un documento quattrocentesco sinora inedito, che attesta il ruolo dei parrocchiani nell'elezione del rettore della chiesa di Lugnana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.