Chi volesse ripercorrere il ruolo dell’olio d’oliva, non solo per le proprietà nutrizionali, deve constatare che, per una tradizione lontana nella notte dei tempi, l’olio d’oliva extra vergine è stato sempre considerato una sostanza a metà strada tra l’alimento ed il medicinale (Mazzini, 2000). Quello che Omero chiamava “oro liquido” ha ricoperto nei secoli una notevole funzione terapeutica. Infatti l’olio d’oliva è stato ritenuto indispensabile per l’igiene del corpo, per la cosmesi, per ravvivare e conservare i capelli e il loro colore naturale, per i massaggi muscolari ed articolari nei guerrieri e nei lottatori con lo scopo di recuperarne la funzione e ridurre i dolori dei vari traumi, per ripulire e favorire la guarigione delle ferite, per la cura delle ustioni e dei sofferenti di stomaco, di fegato, di intestino. E’ stato tenuto in notevole considerazione da Ippocrate (460-377 a.C.) padre della medicina occidentale e Plinio il Vecchio (24-79 d.C.) annovera ben 48 medicamenti a base di olio d’oliva. Nel medio evo il “monacus infirmorum” delle abbazie, medico e speziale, usava preparati a base di olio per curare infezioni ginecologiche, scottature e gonfiori e molte di queste indicazioni terapeutiche sono state codificate nel X-XII secolo negli scritti della Scuola Medica Salernitana, prima scuola medica dell’occidente. Le cose non sono cambiate durante tutto il Rinascimento e in tutte le farmacie non mancava mai il vaso dell’Oleum in quanto all’olio venivano riconosciute proprietà nella cura delle cardiopatie, della febbre, e come ipotensivo, antidiabetico, emolliente e diuretico. Fino a tutto l’ottocento l’olio d’oliva è stato usato anche per curare l’otite e come blando purgante e, fino a pochi anni fa, prima della disponibilità della vitamina D, gli anziani agricoltori lo impiegavano per massaggiare i bambini rachitici, per cospargere le gengive colpite da piorrea, per le nevriti, per le distorsioni, per estrarre le spine da sotto la pelle, per curare il mal di pancia, per ammorbidire i duroni dei piedi e, con erbe revulsive, per la caduta dei capelli. Furono anche affinate le tecniche per la preparazione con l’olio di preziosi balsami e profumi. Oggi si ricorre ancora a certi accorgimenti di un tempo, nei quali l’olio d’oliva extra vergine costituisce un elemento fondamentale, anche se non sempre con pieno successo.

G. Caramia, L. Cerretani (2005). L’OLIO D’OLIVA: UN NUTRACEUTICO NATURALE. BOLOGNA : Dipartimento di Scienze degli Alimenti.

L’OLIO D’OLIVA: UN NUTRACEUTICO NATURALE

CERRETANI, LORENZO
2005

Abstract

Chi volesse ripercorrere il ruolo dell’olio d’oliva, non solo per le proprietà nutrizionali, deve constatare che, per una tradizione lontana nella notte dei tempi, l’olio d’oliva extra vergine è stato sempre considerato una sostanza a metà strada tra l’alimento ed il medicinale (Mazzini, 2000). Quello che Omero chiamava “oro liquido” ha ricoperto nei secoli una notevole funzione terapeutica. Infatti l’olio d’oliva è stato ritenuto indispensabile per l’igiene del corpo, per la cosmesi, per ravvivare e conservare i capelli e il loro colore naturale, per i massaggi muscolari ed articolari nei guerrieri e nei lottatori con lo scopo di recuperarne la funzione e ridurre i dolori dei vari traumi, per ripulire e favorire la guarigione delle ferite, per la cura delle ustioni e dei sofferenti di stomaco, di fegato, di intestino. E’ stato tenuto in notevole considerazione da Ippocrate (460-377 a.C.) padre della medicina occidentale e Plinio il Vecchio (24-79 d.C.) annovera ben 48 medicamenti a base di olio d’oliva. Nel medio evo il “monacus infirmorum” delle abbazie, medico e speziale, usava preparati a base di olio per curare infezioni ginecologiche, scottature e gonfiori e molte di queste indicazioni terapeutiche sono state codificate nel X-XII secolo negli scritti della Scuola Medica Salernitana, prima scuola medica dell’occidente. Le cose non sono cambiate durante tutto il Rinascimento e in tutte le farmacie non mancava mai il vaso dell’Oleum in quanto all’olio venivano riconosciute proprietà nella cura delle cardiopatie, della febbre, e come ipotensivo, antidiabetico, emolliente e diuretico. Fino a tutto l’ottocento l’olio d’oliva è stato usato anche per curare l’otite e come blando purgante e, fino a pochi anni fa, prima della disponibilità della vitamina D, gli anziani agricoltori lo impiegavano per massaggiare i bambini rachitici, per cospargere le gengive colpite da piorrea, per le nevriti, per le distorsioni, per estrarre le spine da sotto la pelle, per curare il mal di pancia, per ammorbidire i duroni dei piedi e, con erbe revulsive, per la caduta dei capelli. Furono anche affinate le tecniche per la preparazione con l’olio di preziosi balsami e profumi. Oggi si ricorre ancora a certi accorgimenti di un tempo, nei quali l’olio d’oliva extra vergine costituisce un elemento fondamentale, anche se non sempre con pieno successo.
2005
Dalle olive all’olio: Un viaggio alla scoperta del più nobile dei condimenti
22
31
G. Caramia, L. Cerretani (2005). L’OLIO D’OLIVA: UN NUTRACEUTICO NATURALE. BOLOGNA : Dipartimento di Scienze degli Alimenti.
G. Caramia; L. Cerretani
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