Il saggio analizza un aspetto cruciale dell'affermazione del nazionalismo del FRELIMO tra gli anni '60 e '70: la dimensione internazionale della sua azione politica e, nello specifico, il ruolo giocato dalla rete internazionale di solidarietà alla guerra di liberazione in Mozambico nel contesto delle dinamiche globali della guerra fredda. Il primo dato che emerge è il ruolo determinante giocato negli anni '60 dallo status cosmopolita dei principali leader del FRELIMO, a partire da Marcelino dos Santos: questi seppero elaborare un linguaggio politico e una incessante azione di diplomazia internazionale capaci di agire con maestria all'interno dei meccanismi del quadro internazionale della guerra fredda e di altri allineamenti ad essa trasversali. In secondo luogo, si evidenzia la diversa prospettiva con cui alcune scelte del FRELIMO vengono lette sul fronte interno e su quello internazionale, a cominciare da quella marxista-leninista. Terzo, di fronte ai progetti alternativi portati avanti da altri movimenti (o altre sezioni della leadership del FRELIMO stesso), emerge come sia proprio il sostegno materiale fornito dalla rete internazionale di solidarietà a rappresentare l'asso nella manica dei leader "radicali" del FRELIMO. Infine, si approfondisce come il peculiare sostegno messo in campo in Italia, e a Reggio Emilia in particolare, rappresenti la cartina al tornasole di un percorso politico originale in cui si intrecciarono le vicende della politica mozambicana, italiana e internazionale nel contesto della guerra fredda.

Nazionalismo e internazionalismo nella lotta di liberazione del FRELIMO in Mozambico, 1964-1975

TORNIMBENI, CORRADO
2013

Abstract

Il saggio analizza un aspetto cruciale dell'affermazione del nazionalismo del FRELIMO tra gli anni '60 e '70: la dimensione internazionale della sua azione politica e, nello specifico, il ruolo giocato dalla rete internazionale di solidarietà alla guerra di liberazione in Mozambico nel contesto delle dinamiche globali della guerra fredda. Il primo dato che emerge è il ruolo determinante giocato negli anni '60 dallo status cosmopolita dei principali leader del FRELIMO, a partire da Marcelino dos Santos: questi seppero elaborare un linguaggio politico e una incessante azione di diplomazia internazionale capaci di agire con maestria all'interno dei meccanismi del quadro internazionale della guerra fredda e di altri allineamenti ad essa trasversali. In secondo luogo, si evidenzia la diversa prospettiva con cui alcune scelte del FRELIMO vengono lette sul fronte interno e su quello internazionale, a cominciare da quella marxista-leninista. Terzo, di fronte ai progetti alternativi portati avanti da altri movimenti (o altre sezioni della leadership del FRELIMO stesso), emerge come sia proprio il sostegno materiale fornito dalla rete internazionale di solidarietà a rappresentare l'asso nella manica dei leader "radicali" del FRELIMO. Infine, si approfondisce come il peculiare sostegno messo in campo in Italia, e a Reggio Emilia in particolare, rappresenti la cartina al tornasole di un percorso politico originale in cui si intrecciarono le vicende della politica mozambicana, italiana e internazionale nel contesto della guerra fredda.
2013
Tornimbeni C.
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