Le opere di difesa a cresta bassa sono interessate da una tracimazione significativa e, conseguentemente, da intense correnti di ritorno verso largo attorno alle testate e/o attraverso varchi, che inducono la forma-zione di cospicue zone erose, caratterizzate da una forma tipicamente crescentica alle testate e simile ad una lingua di una fiamma ai varchi. Il monitoraggio in campo con una serie di batimetrie di dettaglio, contemporanee al rilievo delle condi-zioni meteomarine e ad informazioni sulle caratteristiche sedimentologiche del fondale, costituisce senz’altro la via più completa e certa per l’individuazione e l’esame dei processi di erosione far-field. Anche se si potessero superare le difficoltà tecniche ed economiche di questa metodologia di analisi, re-sterebbe il problema di trasporre e generalizzare tali osservazioni, stanti le particolari condizioni di cia-scun sito di studio. Viceversa, i principali vantaggi dei modelli numerici consistono nella mancanza di effetti scala e nella possibilità di sottoporre a simulazione un’ampia gamma di condizioni a costi limitati. La originalità di questo contributo consiste nel presentare una simulazione morfodinamica per un periodo di tempo molto lungo (un anno e mezzo) rispetto a quelli ritrovabili in letteratura e sulla base di batime-trie e dati di onda, vento e marea direttamente rilevati. Il codice di calcolo adottato è MIKE 21 CAMS, sviluppato da DHI Water & Environment; il codice viene descritto e verificato mediante applicazione al caso ben controllato degli esperimenti di laboratorio in va-sca a fondo mobile svolti presso il Laboratorio di Idraulica Costiera di Bari. Il sito oggetto di studio è Lido di Dante (RA), essendo un caso ben documentato soggetto a forte erosione. Il periodo di simulazione è funzionale ad utilizzare come batimetria di partenza un rilievo multi-beam e quale termine di confronto una successiva batimetria di pari dettaglio, così da verificare qualitativamente e quantitativamente l’entità delle forme simulate rispetto a quelle rilevate. Il codice è calibrato nell’area protetta sulla base dei dati d’onda e corrente acquisiti mediante una campagna di monitoraggio con due ADCP. Il modello morfodinamico MIKE 21 CAMS risulta in grado di riprodurre sia i processi che controllano la formazione delle zone erose sia le tendenze erosive/deposizionali, come mostrano il buon accordo con la risposta morfologica osservata sia in laboratorio sia in campo. La modellazione numerica può quindi u-tilmente applicarsi per migliorare, dal punto di vista dell’erosione potenzialmente indotta, la progettazio-ne di nuovi schemi di difesa costiera che includano difese a cresta bassa o per introdurre modifiche a schemi esistenti. La rigorosa messa a punto dei componenti del codice di calcolo mediante rilievi corren-tometrici e del fondale incrementa il grado di confidenza nella capacità predittiva dei modelli nell’area in esame. I limiti del modello MIKE 21 CAMS consistono: nella calibrazione del modulo di frangimento MIKE 21 PMS, che dà luogo a risultati migliorabili per quanto concerne la stima della trasmissione in presenza di opere, in particolare emerse; nella laboriosità dell’uso del codice per rappresentare un ampio spettro di direzioni ondose e nel tempo di calcolo, per cui è relativamente semplice e poco dispendioso sottoporre a prova casi schematici, mentre diventa molto oneroso predisporre configurazioni di casi reali soggette ad un clima complesso.
Zanuttigh B. (2006). Modellazione morfodinamica dell’evoluzione del fondale indotta da scogliere a cresta bassa. ROMA : Università La Sapienza.
Modellazione morfodinamica dell’evoluzione del fondale indotta da scogliere a cresta bassa
ZANUTTIGH, BARBARA
2006
Abstract
Le opere di difesa a cresta bassa sono interessate da una tracimazione significativa e, conseguentemente, da intense correnti di ritorno verso largo attorno alle testate e/o attraverso varchi, che inducono la forma-zione di cospicue zone erose, caratterizzate da una forma tipicamente crescentica alle testate e simile ad una lingua di una fiamma ai varchi. Il monitoraggio in campo con una serie di batimetrie di dettaglio, contemporanee al rilievo delle condi-zioni meteomarine e ad informazioni sulle caratteristiche sedimentologiche del fondale, costituisce senz’altro la via più completa e certa per l’individuazione e l’esame dei processi di erosione far-field. Anche se si potessero superare le difficoltà tecniche ed economiche di questa metodologia di analisi, re-sterebbe il problema di trasporre e generalizzare tali osservazioni, stanti le particolari condizioni di cia-scun sito di studio. Viceversa, i principali vantaggi dei modelli numerici consistono nella mancanza di effetti scala e nella possibilità di sottoporre a simulazione un’ampia gamma di condizioni a costi limitati. La originalità di questo contributo consiste nel presentare una simulazione morfodinamica per un periodo di tempo molto lungo (un anno e mezzo) rispetto a quelli ritrovabili in letteratura e sulla base di batime-trie e dati di onda, vento e marea direttamente rilevati. Il codice di calcolo adottato è MIKE 21 CAMS, sviluppato da DHI Water & Environment; il codice viene descritto e verificato mediante applicazione al caso ben controllato degli esperimenti di laboratorio in va-sca a fondo mobile svolti presso il Laboratorio di Idraulica Costiera di Bari. Il sito oggetto di studio è Lido di Dante (RA), essendo un caso ben documentato soggetto a forte erosione. Il periodo di simulazione è funzionale ad utilizzare come batimetria di partenza un rilievo multi-beam e quale termine di confronto una successiva batimetria di pari dettaglio, così da verificare qualitativamente e quantitativamente l’entità delle forme simulate rispetto a quelle rilevate. Il codice è calibrato nell’area protetta sulla base dei dati d’onda e corrente acquisiti mediante una campagna di monitoraggio con due ADCP. Il modello morfodinamico MIKE 21 CAMS risulta in grado di riprodurre sia i processi che controllano la formazione delle zone erose sia le tendenze erosive/deposizionali, come mostrano il buon accordo con la risposta morfologica osservata sia in laboratorio sia in campo. La modellazione numerica può quindi u-tilmente applicarsi per migliorare, dal punto di vista dell’erosione potenzialmente indotta, la progettazio-ne di nuovi schemi di difesa costiera che includano difese a cresta bassa o per introdurre modifiche a schemi esistenti. La rigorosa messa a punto dei componenti del codice di calcolo mediante rilievi corren-tometrici e del fondale incrementa il grado di confidenza nella capacità predittiva dei modelli nell’area in esame. I limiti del modello MIKE 21 CAMS consistono: nella calibrazione del modulo di frangimento MIKE 21 PMS, che dà luogo a risultati migliorabili per quanto concerne la stima della trasmissione in presenza di opere, in particolare emerse; nella laboriosità dell’uso del codice per rappresentare un ampio spettro di direzioni ondose e nel tempo di calcolo, per cui è relativamente semplice e poco dispendioso sottoporre a prova casi schematici, mentre diventa molto oneroso predisporre configurazioni di casi reali soggette ad un clima complesso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.