L'attuale Normativa Italiana in merito alla composizione dei treni (“Prefazione Generale all’Orario di Servizio”, PGOS (agg.15/12/2004), cap. 4 art. 42; cap. 5 art. 60 e 61) pone due restrizioni tecniche fondamentali: il peso massimo e la lunghezza massima del convoglio, da determinarsi sulla scorta della resistenza al moto incontrata dal materiale rotabile. Tale grandezza viene calcolata mediante relazioni empiriche determinate in epoca non recente mediante misurazione diretta della resistenza al moto di vecchi locomotori e carri, che raggiungevano velocità notevolmente inferiori rispetto a quelle attuali. Il processo di rinnovamento del parco carri e locomotive compiuto sulla rete ferroviaria italiana negli ultimi due decenni ha portato all'introduzione di mezzi nuovi ad elevate prestazioni e quindi la progressiva scomparsa di carri obsoleti. La potenzialità del nuovo materiale ferroviario non può tuttavia essere sfruttata appieno nel caso di merceologie ad alto peso specifico (prodotti siderurgici, chimici, lapidei, granaglie), stante le restrizioni normative sopra menzionate. Al fine di consentire lo sfruttamento della potenzialità del materiale rotabile, si rende quindi necessario rivedere le relazioni empiriche attualmente utilizzabili per il calcolo delle resistenze al moto. In questa nota viene presentato uno studio preliminare sulle resistenze al moto per rotabili ferroviari merci, effettuando un confronto critico fra la classica formulazione empirica globale adottata dalle ferrovie per le resistenze ordinarie (riportata ad esempio nel testo di Vicuna, 1986) e l’espressione teorica ottenuta considerando separatamente i diversi contributi ordinari alla resistenza complessiva, ovvero il complesso delle resistenze al rotolamento e di quelle aerodinamiche.

Micucci A., Mantecchini L. (2006). Alcune considerazioni sulle resistenze al moto per carri ferroviari merci. INGEGNERIA FERROVIARIA, 7-8, 599-609.

Alcune considerazioni sulle resistenze al moto per carri ferroviari merci

MICUCCI, ALFONSO;MANTECCHINI, LUCA
2006

Abstract

L'attuale Normativa Italiana in merito alla composizione dei treni (“Prefazione Generale all’Orario di Servizio”, PGOS (agg.15/12/2004), cap. 4 art. 42; cap. 5 art. 60 e 61) pone due restrizioni tecniche fondamentali: il peso massimo e la lunghezza massima del convoglio, da determinarsi sulla scorta della resistenza al moto incontrata dal materiale rotabile. Tale grandezza viene calcolata mediante relazioni empiriche determinate in epoca non recente mediante misurazione diretta della resistenza al moto di vecchi locomotori e carri, che raggiungevano velocità notevolmente inferiori rispetto a quelle attuali. Il processo di rinnovamento del parco carri e locomotive compiuto sulla rete ferroviaria italiana negli ultimi due decenni ha portato all'introduzione di mezzi nuovi ad elevate prestazioni e quindi la progressiva scomparsa di carri obsoleti. La potenzialità del nuovo materiale ferroviario non può tuttavia essere sfruttata appieno nel caso di merceologie ad alto peso specifico (prodotti siderurgici, chimici, lapidei, granaglie), stante le restrizioni normative sopra menzionate. Al fine di consentire lo sfruttamento della potenzialità del materiale rotabile, si rende quindi necessario rivedere le relazioni empiriche attualmente utilizzabili per il calcolo delle resistenze al moto. In questa nota viene presentato uno studio preliminare sulle resistenze al moto per rotabili ferroviari merci, effettuando un confronto critico fra la classica formulazione empirica globale adottata dalle ferrovie per le resistenze ordinarie (riportata ad esempio nel testo di Vicuna, 1986) e l’espressione teorica ottenuta considerando separatamente i diversi contributi ordinari alla resistenza complessiva, ovvero il complesso delle resistenze al rotolamento e di quelle aerodinamiche.
2006
Micucci A., Mantecchini L. (2006). Alcune considerazioni sulle resistenze al moto per carri ferroviari merci. INGEGNERIA FERROVIARIA, 7-8, 599-609.
Micucci A.; Mantecchini L.
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