Quando inizia la stesura delle Lettere, Serra sembra consapevole del fatto che i tentativi di trarre dai soli testi o dalle singole biografie il principio unificatore di insiemi di opere e di autori è ingannevole, essendo necessario indagare le relazioni scambievoli che intercorrono tra i letterati e quelle che li legano alle riviste e agli editori per comprenderne le scelte stilistiche, linguistiche, retoriche e di genere. È questa consapevolezza che lo persuade a dedicare il primo capitolo delle Lettere, significativamente intitolato Uno sguardo d’insieme, ad una analisi del mercato, delle trasformazioni indotte dalla considerevole crescita numerica dei potenziali lettori e alla crescente influenza di motivi e spinte “esterne” sulla scrittura degli artisti più giovani, alcuni dei quali, in specie quelli di area vociana tentano una via di congiunzione tra “impegno” e salvaguardia dell’autonomia della letteratura. Serra ha dunque una visione disincantata del mestiere di scrittore e si pone il problema di capire per chi scrivano i letterati italiani e di come riescano a guadagnarsi di che vivere. E a proposito del rapporto scrittore-pubblico nota come le categorie diverse, che dividevano i libri in «caste», ognuna delle quali si rivolgeva ad un pubblico di specialisti, si vadano progressivamente unificando dando luogo a libri «di interesse comune» che si rivolgono ad un pubblico più ampio e meno competente. Serra denuncia il progressivo prevalere nell’arte delle tendenze eteronome sulle spinte all’autonomia. Questa situazione investe in modo dirompente il critico letterario, mettendo in discussione non soltanto la sua utilità, bensì la sua stessa esistenza. E Serra, isolato perché fedele al ruolo del critico che sostiene gli artisti del polo autonomo, i quali in Italia a suo avviso non ci sono, è un esempio tragico di critico senza scrittori da sostenere e senza un pubblico al quale proporli.

Sulle "Lettere" di Renato Serra / G.Benvenuti. - In: IL LETTORE DI PROVINCIA. - ISSN 0024-1350. - STAMPA. - 125:(2006), pp. 27-36.

Sulle "Lettere" di Renato Serra

BENVENUTI, GIULIANA
2006

Abstract

Quando inizia la stesura delle Lettere, Serra sembra consapevole del fatto che i tentativi di trarre dai soli testi o dalle singole biografie il principio unificatore di insiemi di opere e di autori è ingannevole, essendo necessario indagare le relazioni scambievoli che intercorrono tra i letterati e quelle che li legano alle riviste e agli editori per comprenderne le scelte stilistiche, linguistiche, retoriche e di genere. È questa consapevolezza che lo persuade a dedicare il primo capitolo delle Lettere, significativamente intitolato Uno sguardo d’insieme, ad una analisi del mercato, delle trasformazioni indotte dalla considerevole crescita numerica dei potenziali lettori e alla crescente influenza di motivi e spinte “esterne” sulla scrittura degli artisti più giovani, alcuni dei quali, in specie quelli di area vociana tentano una via di congiunzione tra “impegno” e salvaguardia dell’autonomia della letteratura. Serra ha dunque una visione disincantata del mestiere di scrittore e si pone il problema di capire per chi scrivano i letterati italiani e di come riescano a guadagnarsi di che vivere. E a proposito del rapporto scrittore-pubblico nota come le categorie diverse, che dividevano i libri in «caste», ognuna delle quali si rivolgeva ad un pubblico di specialisti, si vadano progressivamente unificando dando luogo a libri «di interesse comune» che si rivolgono ad un pubblico più ampio e meno competente. Serra denuncia il progressivo prevalere nell’arte delle tendenze eteronome sulle spinte all’autonomia. Questa situazione investe in modo dirompente il critico letterario, mettendo in discussione non soltanto la sua utilità, bensì la sua stessa esistenza. E Serra, isolato perché fedele al ruolo del critico che sostiene gli artisti del polo autonomo, i quali in Italia a suo avviso non ci sono, è un esempio tragico di critico senza scrittori da sostenere e senza un pubblico al quale proporli.
2006
Sulle "Lettere" di Renato Serra / G.Benvenuti. - In: IL LETTORE DI PROVINCIA. - ISSN 0024-1350. - STAMPA. - 125:(2006), pp. 27-36.
G.Benvenuti
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