Quando si esaurì il moto rivoluzionario sorto nel febbraio del 1831, lo Stato della Chiesa dovette fare i conti con ciò che la rivolta aveva lasciato sul terreno. Le agitazioni cominciate a Modena si erano propagate non solo a Bologna, la più importante e popolosa città dello Stato Pontificio dopo Roma, ma in tutta la vasta zona compresa tra Piacenza e Ancona. In questa rivolta l’iniziativa era spettata non più all’elemento militare, come nel caso dei moti del 1820-21, ma all’elemento borghese e municipale.

Risorgimento e repressione

GIOVANNUCCI, ANDREA
2011

Abstract

Quando si esaurì il moto rivoluzionario sorto nel febbraio del 1831, lo Stato della Chiesa dovette fare i conti con ciò che la rivolta aveva lasciato sul terreno. Le agitazioni cominciate a Modena si erano propagate non solo a Bologna, la più importante e popolosa città dello Stato Pontificio dopo Roma, ma in tutta la vasta zona compresa tra Piacenza e Ancona. In questa rivolta l’iniziativa era spettata non più all’elemento militare, come nel caso dei moti del 1820-21, ma all’elemento borghese e municipale.
2011
A. Giovannucci
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