Questa memoria illustra una procedura applicativa di Analisi Probabilistica di Pericolosità Sismica (Probabilistic Seismic Hazard Analysis, PSHA) pervenendo alla formulazione analitica delle funzioni di probabilità (CDF: cumulative distribution function and PDF: probability density function) di un selezionato ground motion parameter (parametro caratterizzante il sisma, quali, ad esempio, la peak ground acceleration PGA, la peak ground velocity PGV, il peak ground displacement PGD, l’accelerazione spettrale, …) in un sito specifico, per un dato periodo di osservazione. La procedura si basa sulla ben nota metodologia di Cornell del 1968, aggiornata secondo quanto recentemente proposto in letteratura ed adattata alla realtà statistica e/o geofisica del territorio italiano. Nel dettaglio, la procedura assimila il verificarsi degli eventi sismici ai processi di Poisson e caratterizza il periodo di ritorno della magnitudo per ciascuna zona sismogenetica mediante la legge di Gutenberg-Richter del 1954. A questo proposito, gli autori suggeriscono l’utilizzo dell’analisi di completezza proposta da Mulargia, Tinti and Gasperini (1985) per la corretta interpretazione dei cataloghi dei terremoti. La procedura utilizza, secondo un tipico approccio ad albero logico, le leggi di attenuazione di Sabetta-Pugliese del 1996 e di Ambraseys et al. del 1991, e tratta la distanza del sito in esame dall’epicentro come una variabile discreta, suddividendo ciascuna zona sismogenetica in sottozone di forma rettangolare. Viene mostrato inoltre come la CDF della PGA che tiene conto dell’attività sismica di tutte le zone sismogenetiche sia data dal prodotto delle singole CDF relative ad ogni zona sismogenetica. La procedura fornisce una espressione analitica in forma chiusa della PDF e della CDF del selezionato ground motion parameter e della sua previsione, distinguendo così tra: (i) la aleatorietà della previsione per effetto del processo stocastico temporale e spaziale che governa il verificarsi di eventi sismici e (ii) la aleatorietà dovuta alla variabilità intrinseca dei dati e all’errore del modello di attenuazione. Questa distinzione tra aleatorietà di carattere casuale e aleatorietà di carattere epistemico è stata sottolineata nei più recenti contributi scientifici. La memoria presenta infine un esempio illustrativo di applicazione della procedura di PSHA per la determinazione delle funzioni di probabilità della peak ground acceleration (PGA) per il sito di Roma.

ANALISI PROBABILISTICA DI PERICOLOSITA’ SISMICA: L’APPLICAZIONE DI METODOLOGIE PSHA AL TERRITORIO ITALIANO / Trombetti T.; Silvestri S.; Gasparini G.. - STAMPA. - Nota Tecnica n. 192:(2006), pp. 1-43. (Intervento presentato al convegno Nota Tecnica di Dipartimento n. 192 tenutosi a Bologna nel Maggio 2006).

ANALISI PROBABILISTICA DI PERICOLOSITA’ SISMICA: L’APPLICAZIONE DI METODOLOGIE PSHA AL TERRITORIO ITALIANO

TROMBETTI, TOMASO;SILVESTRI, STEFANO;GASPARINI, GIADA
2006

Abstract

Questa memoria illustra una procedura applicativa di Analisi Probabilistica di Pericolosità Sismica (Probabilistic Seismic Hazard Analysis, PSHA) pervenendo alla formulazione analitica delle funzioni di probabilità (CDF: cumulative distribution function and PDF: probability density function) di un selezionato ground motion parameter (parametro caratterizzante il sisma, quali, ad esempio, la peak ground acceleration PGA, la peak ground velocity PGV, il peak ground displacement PGD, l’accelerazione spettrale, …) in un sito specifico, per un dato periodo di osservazione. La procedura si basa sulla ben nota metodologia di Cornell del 1968, aggiornata secondo quanto recentemente proposto in letteratura ed adattata alla realtà statistica e/o geofisica del territorio italiano. Nel dettaglio, la procedura assimila il verificarsi degli eventi sismici ai processi di Poisson e caratterizza il periodo di ritorno della magnitudo per ciascuna zona sismogenetica mediante la legge di Gutenberg-Richter del 1954. A questo proposito, gli autori suggeriscono l’utilizzo dell’analisi di completezza proposta da Mulargia, Tinti and Gasperini (1985) per la corretta interpretazione dei cataloghi dei terremoti. La procedura utilizza, secondo un tipico approccio ad albero logico, le leggi di attenuazione di Sabetta-Pugliese del 1996 e di Ambraseys et al. del 1991, e tratta la distanza del sito in esame dall’epicentro come una variabile discreta, suddividendo ciascuna zona sismogenetica in sottozone di forma rettangolare. Viene mostrato inoltre come la CDF della PGA che tiene conto dell’attività sismica di tutte le zone sismogenetiche sia data dal prodotto delle singole CDF relative ad ogni zona sismogenetica. La procedura fornisce una espressione analitica in forma chiusa della PDF e della CDF del selezionato ground motion parameter e della sua previsione, distinguendo così tra: (i) la aleatorietà della previsione per effetto del processo stocastico temporale e spaziale che governa il verificarsi di eventi sismici e (ii) la aleatorietà dovuta alla variabilità intrinseca dei dati e all’errore del modello di attenuazione. Questa distinzione tra aleatorietà di carattere casuale e aleatorietà di carattere epistemico è stata sottolineata nei più recenti contributi scientifici. La memoria presenta infine un esempio illustrativo di applicazione della procedura di PSHA per la determinazione delle funzioni di probabilità della peak ground acceleration (PGA) per il sito di Roma.
2006
Nota Tecnica di Dipartimento n. 192, Maggio 2006.
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ANALISI PROBABILISTICA DI PERICOLOSITA’ SISMICA: L’APPLICAZIONE DI METODOLOGIE PSHA AL TERRITORIO ITALIANO / Trombetti T.; Silvestri S.; Gasparini G.. - STAMPA. - Nota Tecnica n. 192:(2006), pp. 1-43. (Intervento presentato al convegno Nota Tecnica di Dipartimento n. 192 tenutosi a Bologna nel Maggio 2006).
Trombetti T.; Silvestri S.; Gasparini G.
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