La maggior parte delle città italiane è nata come centro commerciale sulle vie che percorrono il paese. A tutt’oggi esse svolgono ancora la loro funzione di polo attrattore di merci e persone. Questa funzione ed il forte aumento di domanda di mobilità ha portato il traffico stradale ed in particolare il trasporto pesante su gomma ad avere grandi incrementi. La rete viaria e di conseguenza il traffico continuano tuttavia a passare, in alcuni casi, a pochissima distanza da edifici di valore storico e culturale. I carichi dinamici che così si generano sulla pavimentazione trasferiscono la loro energia attraverso il sottofondo fino a raggiungere le fondazioni delle costruzioni. Il rischio è la nascita di danni superficiali prima e strutturali poi, tali da dover richiedere interventi di restauro. La ricchezza del patrimonio artistico italiano è riconosciuta in tutto il mondo, ed è preciso dovere dei tecnici operare nel rispetto e nella tutela di questo bene comune. Gli effetti dovuti alle vibrazioni generate dal traffico stradale sono stati particolarmente sentiti presso Demonte (CN). Questa cittadina si snoda attorno al tracciato della SS 21 “della Maddalena”, percorso quotidianamente da un gran numero di mezzi pesanti. Gli abitanti da tempo lamentavano un diffuso disagio personale dovuto alle vibrazioni da traffico, accentuato dalle condizioni in cui versavano gli edifici disposti lungo il corso principale. Dall’indagine esplorativa è emerso che la pavimentazione era realizzata in cubetti posati su sabbia di allettamento e su di una sottostante lastra in conglomerato cementizio armato. Questa lastra era stata gettata fino a dare continuità con le fondazioni degli edifici, trasmettendo così molta parte dell’energia ricevuta. Il sottofondo è risultato essere costituito da argille limose – limi argillosi. Si è deciso di strumentare con velocimetri alcuni dei punti più danneggiati degli edifici in modo da raccogliere dati quantitativi e qualitativi utili alla progettazione ed alla verifica dei risultati ottenuti. Date le caratteristiche dimensionali dell’infrastruttura, in particolare il pochissimo spazio esistente tra la sede viaria e gli edifici, la scelta della tipologia di intervento è caduta sull’utilizzo di una pavimentazione intrinsecamente antivibrante. La nuova pavimentazione, studiata per rispondere alle esigenze di smorzamento del carico vibratorio, è risultata così composta: strato d’usura, binder e base in conglomerato bituminoso modificato; fondazione in misto cementato; materassino antivibrante; fondazione in stabilizzato granulometrico. Posto in opera il materiale è stato effettuato il confronto tra i dati velocimetrici ottenuti nello stato di fatto e in quello di progetto. In conclusione, si vuole riportare l’esperienza relativa ad un caso di studio per descrivere le procedure operative utilizzate e le difficoltà incontrate nella realizzazione pratica dell’intervento.
A. Simone, V. Perra, F. Grandi (2006). Il problema delle vibrazioni da traffico: il caso della SS 21 nel centro storico di Demonte. Milano : Casa Editrice "la fiaccola".
Il problema delle vibrazioni da traffico: il caso della SS 21 nel centro storico di Demonte
SIMONE, ANDREA;GRANDI, FRANCESCO
2006
Abstract
La maggior parte delle città italiane è nata come centro commerciale sulle vie che percorrono il paese. A tutt’oggi esse svolgono ancora la loro funzione di polo attrattore di merci e persone. Questa funzione ed il forte aumento di domanda di mobilità ha portato il traffico stradale ed in particolare il trasporto pesante su gomma ad avere grandi incrementi. La rete viaria e di conseguenza il traffico continuano tuttavia a passare, in alcuni casi, a pochissima distanza da edifici di valore storico e culturale. I carichi dinamici che così si generano sulla pavimentazione trasferiscono la loro energia attraverso il sottofondo fino a raggiungere le fondazioni delle costruzioni. Il rischio è la nascita di danni superficiali prima e strutturali poi, tali da dover richiedere interventi di restauro. La ricchezza del patrimonio artistico italiano è riconosciuta in tutto il mondo, ed è preciso dovere dei tecnici operare nel rispetto e nella tutela di questo bene comune. Gli effetti dovuti alle vibrazioni generate dal traffico stradale sono stati particolarmente sentiti presso Demonte (CN). Questa cittadina si snoda attorno al tracciato della SS 21 “della Maddalena”, percorso quotidianamente da un gran numero di mezzi pesanti. Gli abitanti da tempo lamentavano un diffuso disagio personale dovuto alle vibrazioni da traffico, accentuato dalle condizioni in cui versavano gli edifici disposti lungo il corso principale. Dall’indagine esplorativa è emerso che la pavimentazione era realizzata in cubetti posati su sabbia di allettamento e su di una sottostante lastra in conglomerato cementizio armato. Questa lastra era stata gettata fino a dare continuità con le fondazioni degli edifici, trasmettendo così molta parte dell’energia ricevuta. Il sottofondo è risultato essere costituito da argille limose – limi argillosi. Si è deciso di strumentare con velocimetri alcuni dei punti più danneggiati degli edifici in modo da raccogliere dati quantitativi e qualitativi utili alla progettazione ed alla verifica dei risultati ottenuti. Date le caratteristiche dimensionali dell’infrastruttura, in particolare il pochissimo spazio esistente tra la sede viaria e gli edifici, la scelta della tipologia di intervento è caduta sull’utilizzo di una pavimentazione intrinsecamente antivibrante. La nuova pavimentazione, studiata per rispondere alle esigenze di smorzamento del carico vibratorio, è risultata così composta: strato d’usura, binder e base in conglomerato bituminoso modificato; fondazione in misto cementato; materassino antivibrante; fondazione in stabilizzato granulometrico. Posto in opera il materiale è stato effettuato il confronto tra i dati velocimetrici ottenuti nello stato di fatto e in quello di progetto. In conclusione, si vuole riportare l’esperienza relativa ad un caso di studio per descrivere le procedure operative utilizzate e le difficoltà incontrate nella realizzazione pratica dell’intervento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.